Luca Morisi, ex guru di Salvini, indagato per droga


Indagato per cessione di droga Luca Morisi, inventore della “Bestia” social di Salvini: si era dimesso pochi giorni fa per motivi familiari

Indagato per cessione di droga Luca Morisi, inventore della "Bestia" social di Salvini: si era dimesso pochi giorni fa per motivi familiari

Luca Morisi è indagato per cessione di droga. L’ex guru della comunicazione di Matteo Salvini, che pochi giorni fa si era dimesso per “motivi familiari”, è coinvolto in una indagine della Procura di Verona.

TRE RAGAZZI E UN LIQUIDO SOSPETTO

Stando a quanto emerge dalla ricostruzione del quotidiano ‘La Repubblica’, spiega la Dire (www.dire.it), nelle scorse settimane i carabinieri hanno fermato un’auto con tre giovani, che sono stati trovati in possesso di una sospetta sostanza liquida. Alla richiesta di spiegazioni delle forze dell’ordine, i ragazzi avrebbero ammesso che si trattava di stupefacenti e che a cederli era stato proprio Morisi.

LA DROGA A CASA MORISI

L’ex spin doctor della Lega ha una cascina a Belfiore, in provincia di Verona, e proprio lì i carabinieri in una perquisizione avrebbero trovato droga, in modeste quantità. In attesa dei risultati delle analisi sul liquido sequestrato ai tre giovani, la Procura ha iscritto sul registro degli indagati Morisi per cessione di sostanze stupefacenti. E le sue improvvise dimissioni potrebbero apparire adesso sotto una diversa ottica.

IL MESSAGGIO: “CHIEDO SCUSA A TUTTI”

Non ho commesso alcun reato ma la vicenda personale che mi riguarda rappresenta una grave caduta come uomo: chiedo innanzitutto scusa per la mia debolezza e i miei errori a Matteo Salvini e a tutta la comunità della Lega a cui ho dedicato gli ultimi anni del mio impegno lavorativo, a mio padre e ai miei famigliari, al mio amico di sempre Andrea Paganella a fianco del quale ho avviato la mia attività professionale, a tutte le persone che mi vogliono bene e a me stesso”. Così in un messaggio Luca Morisi, dopo la notizia sull’indagine a suo carico.

L’ex guru social fa sapere anche di essere uscito dal partito per cui curava la comunicazione: “Ho rassegnato il 1° settembre le dimissioni dai miei ruoli all’interno della Lega: è un momento molto doloroso della mia vita, rivela fragilità esistenziali irrisolte a cui ho la necessità di dedicare tutto il tempo possibile nel prossimo futuro, contando sul sostegno e sull’affetto delle persone che mi sono più vicine”.

CHI È LUCA MORISI

Il sodalizio tra Morisi e Salvini nasce nel 2013. Filosofo digitale, classe 1973, Morisi aveva insegnato all’Università di Verona prima di impegnarsi nella comunicazione politica del leader leghista, creando una macchina della comunicazione da lui stesso definita ‘La Bestia‘ e che ha contribuito in maniera importante all’exploit del Carroccio, che oggi è testa a testa con Fratelli d’Italia nei sondaggi. Sul suo profilo Twitter, Morisi si definisce ‘social-megafono’ e spiega: “Mi occupo quasi 24×7 della comunicazione per il Capitano”. Uno dei fedelissimi di Salvini, insomma. Dopo la notizia delle dimissioni di Morisi, il leader leghista aveva preferito non commentare.

SALVINI: “HA SBAGLIATO MA E’ UN AMICO”

“Quando un amico sbaglia e commette un errore che non ti aspetti, e Luca ha fatto male a se stesso più che ad altri, prima ti arrabbi con lui, e di brutto. Ma poi gli allunghi la mano, per aiutarlo a rialzarsi”. Matteo Salvini scrive un post su Facebook per commentare l’indagine a carico di Luca Morisi, ex capo della comunicazione social del leader della Lega sotto inchiesta per cessione di sostanze stupefacenti.

“Amicizia e lealtà per me sono la Vita – prosegue Salvini rivolgendosi all’ideatore della ‘Bestia’ – In questa foto avevamo qualche anno e qualche chilo in meno, voglio rivederti presto con quel sorriso. Ti voglio bene amico mio, su di me potrai contare. Sempre”. Intanto, però, sui social viene ripescata la visita dell’anno scorso a favore di telecamere di Salvini al Pilastro di Bologna, per denunciare lo spaccio nel quartiere. E anche la ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone attacca il leader della Lega e la sua campagna di comunicazione per la doppia morale.