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Cloud e PMI centrali per sviluppo economico

Il Cnr partner del progetto Medina per creare un sistema sicuro e unico di certificazione cloud, sulla scia dello Schema europeo di certificazione

Cloud e PMI sempre più centrali per lo sviluppo economico: con la “nuvola” -74% di CO2 e vale il 3% del PIL del nostro Paese

Lo sviluppo economico (e sostenibile) del Paese passa sempre di più dalla tecnologia cloud: la combinazione delle attività produttive che si basano su infrastruttura cloud, infatti, può generare un +3,0% del PIL solo nel 2021 (4,1% nel 2030) e un impatto positivo sul risparmio di CO2, che – grazie a una maggiore efficienza dei server e dei Data Center – può arrivare al -74% di emissioni.

Questi i principali indicatori – provenienti da una ricerca condotta da The European House – Ambrosetti* – degli effetti positivi che potrebbe portare la capillare diffusione della tecnologia Cloud sulle PMI del Paese, una tecnologia ancora troppo spesso sottovalutata dalle nostre aziende (solo il 58% delle aziende del Paese adotta la tecnologia cloud). Eppure, “la nuvola” è ormai alla base di moltissime piattaforme e servizi che velocizzano a alleggeriscono le operazioni praticamente di ogni funzione di business, anche per le piccole e medie imprese: dalla gestione delle buste paga alla firma dei contratti, dalla sicurezza informatica alla gestione finanziaria, per non parlare dell’ampissimo ecosistema di servizi di comunicazione (videochiamate, messaggistica e sistemi di condivisione di file) che hanno reso possibile la continuità operativa negli ultimi travagliati mesi.

A fare il punto sullo stato della “migrazione” al Cloud delle PMI del nostro paese Yousign, PayFit e Agicap, tre delle aziende tecnologiche che – con oltre 15.000 aziende attive come clienti in Europa – stanno guidando la trasformazione digitale delle PMI. Le tre aziende, tutte di origine francese, stanno puntando sull’Italia e si incontreranno il prossimo 30 settembre alle 11.30 nel webinar gratuito “Cloud e PMI: la trasformazione dopo Slack, Zoom e Google Drive”, proprio per aiutare gli imprenditori italiani a capire le potenzialità della tecnologia cloud.

“Il mercato dei servizi in Cloud ha vissuto un’accelerazione mai vista prima nel 2020 (+21%) e un deciso miglioramento nell’adozione da parte delle PMI. Sappiamo però che c’è ancora molto spazio di crescita, che passa non solo da fattori come il miglioramento delle competenze digitali dentro le aziende e la banda larga, ma banalmente anche da una maggiore consapevolezza dei decision maker – commenta Fabian Stanciu, Country Manager per l’Italia di Yousign (www.yousign.com), l’azienda che sta portando i benefici della firma elettronica alle PMI di tutta Europa – I numeri dell’impatto del Cloud sul PIL a livello macro sono importanti, ma quelli a livello di singola azienda, di singolo processo, non sono da meno: abbiamo stimato, ad esempio, che una soluzione di firma elettronica come Yousign accelera di molto il processo di firma dei contratti (il 75% vengono firmati entro 5 minuti, rispetto a giorni di attesa al telefono o faccia a faccia), mentre un software di gestione del personale come quello di PayFit consente di far risparmiare l’80% del tempo dedicato a gestione dipendenti (ferie, buste paga).” 

Il Cloud, infine, è anche amico della sostenibilità: se ogni azienda italiana adottasse il Cloud, stima ancora la ricerca, saremmo in grado di risparmiare, come Paese, 884.000 tonnellate di CO2 derivanti dal minor consumo elettrico dei data center (rispetto alle soluzioni on-premise).

In qualità di speaker, parteciperanno al webinar:

La Data Economy ed il ruolo del Cloud per la Transizione Digitale 

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