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Luce e gas, Arera: stangata ridotta da intervento Governo

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Tariffe luce e gas, per Arera l’intervento del Governo riduce impatto aumenti: +29,8% per elettricità e +14,4% per gas. Impatto zero sulle famiglie in difficoltà

La straordinaria dinamica dei prezzi delle materie prime verso i massimi storici – ancora in forte crescita per la ripresa delle economie dopo i ribassi dovuti alla pandemia e le difficoltà nelle filiere di approvvigionamento – e le alte quotazioni dei permessi di emissione di CO2, avrebbero portato ad un aumento superiore al 45% della bolletta dell’elettricità e di oltre il 30% di quella del gas.

L’Autorità è intervenuta annullando transitoriamente gli oneri generali di sistema in bolletta e potenziando il bonus sociale alle famiglie in difficoltà, grazie al decreto di urgenza del Governo che ha stanziato le risorse necessarie, con ciò consentendo di attutire l’impatto su 29 milioni di famiglie e 6 milioni di microimprese.

Applicando ai numeri di oggi le misure varate dall’Esecutivo, valide per il prossimo trimestre, l’aumento per la famiglia tipo [1] in tutela sarà infatti ridotto a +29,8% per la bolletta dell’elettricità e a +14,4% per quella del gas (grazie anche alla riduzione dell’Iva contenuta nel decreto).

Per oltre 3 milioni di nuclei familiari aventi diritto ai bonus di sconto per l’elettricità e per 2,5 milioni che fruiscono del bonus gas, in base all’ISEE, gli incrementi tariffari sono stati sostanzialmente azzerati dal decreto.

Per il presidente dell’ARERA, Stefano Besseghini: “siamo in presenza di un ulteriore incremento del costo delle materie prime, più ampio ed imprevedibile del precedente. L’intervento del governo, cui abbiamo fornito il necessario supporto tecnico, ammorbidisce gli effetti in una fase delicata della ripresa per proteggere i consumatori più fragili. Accanto all’attenzione alle famiglie in più grave difficoltà, è ormai evidente l’ampia percentuale di famiglie e imprese che, pur essendo “nella media”, fatica a sopportare la quotidianità. È a maggior ragione necessario un continuo lavoro per sfruttare tutte le opportunità per una riduzione strutturale dei costi energetici”.

L’impatto del provvedimento del Governo

Gli oltre 3 miliardi di euro stanziati dal Governo con il Decreto-Legge 27 settembre 2021, n. 130 (“Misure urgenti per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale“), sono stati destinati al contenimento della bolletta delle famiglie e delle microimprese, allocando 2,5 miliardi di euro all’azzeramento degli oneri generali di sistema per il prossimo trimestre e 500 milioni circa al potenziamento dei bonus. A questo si è aggiunta una riduzione al 5% dell’IVA per le bollette gas.

L’Autorità ha conseguentemente potuto confermare la riduzione degli oneri generali di sistema per il trimestre ottobre-dicembre prevista per la generalità dei clienti elettrici, azzerandoli inoltre per i clienti domestici e le piccole attività in bassa tensione.

Anche la bolletta gas, per questo trimestre, sarà meno pesante per la parte relativa agli oneri di sistema, anch’essi fortemente ridotti alla generalità delle utenze, grazie alle risorse straordinarie stanziate.

La rilevanza e straordinarietà degli interventi decisi dal Governo per far fronte ad una situazione di prezzi senza precedenti impongono comunque l’individuazione di interventi strutturali, già allo studio e a cui l’Autorità è pronta a dare il proprio contributo tecnico, capaci di fornire strumenti idonei a fronteggiare i cambiamenti in corso nei mercati dell’energia che, almeno in parte, potrebbero essere non transitori.

A gennaio l’Autorità, in assenza di ulteriori interventi straordinari, dovrà avviare un percorso di riallineamento del gettito delle componenti Asos e Arim e degli oneri gas, nell’ambito della flessibilità consentita dalla prudenza di gestione dei conti.

Gli effetti in bolletta

In termini di effetti finali, per l’elettricità nel 2021 la spesa annuale per la famiglia-tipo sarà di circa 631 euro, con una variazione del +30% rispetto al 2020 (corrispondente ad un aumento di circa 145 euro su base annua).

La spesa annuale della famiglia-tipo per la bolletta gas nel 2021 sarà di circa 1.130 euro, con una variazione del +15% circa rispetto al 2020 (corrispondente ad un aumento di circa 155 euro su base annua).

Nei confronti con il 2020 si deve tener conto dei prezzi particolarmente bassi riscontrati nel periodo della pandemia. Per l’elettricità, infatti, la spesa annua del 2021 è superiore di circa il 13% rispetto a quella pre-Covid del 2019, mentre per il gas si è sostanzialmente tornati ai livelli del 2019.

 

I Bonus sociali

Le misure del Governo consentono di mantenere invariate le tariffe per oltre 3 milioni di famiglie che percepiscono i bonus sociali energia e gas.

Per queste famiglie – peraltro – da luglio è definitivamente attivo l’automatismo che consente a chi ne ha diritto (nuclei con Isee non superiore a 8.265 euro, 20.000 se con più di 3 figli) di trovarsi il bonus di sconto direttamente accreditato in bolletta.

Resta invece necessaria la compilazione della domanda per le riduzioni da disagio fisico (utilizzo di apparecchiature elettromedicali salvavita).

Il bonus “automatico” in bolletta è operativo grazie alla collaborazione tra ARERA e i soggetti che gestiscono i dati dell’ISEE e delle utenze – rispettivamente INPS e Acquirente Unico.

 

I motivi degli aumenti

Gli aumenti, a livello internazionale, sono legati al trend di forte crescita delle quotazioni delle principali materie prime energetiche; in particolare, i prezzi europei del gas sono cresciuti di oltre l’80% nel terzo trimestre del 2021 rispetto al secondo, con picchi nei mercati all’ingrosso di oltre 70 €/MWh nella seconda metà di settembre (contro i circa 20 €/MWh di inizio anno).

Prezzi correlati anche al prezzo della CO2 che, dalla fine del mese di agosto di quest’anno, si è attestato oltre i 60 €/tCO2. A titolo di confronto, si pensi che nel mese di settembre del 2020 la CO2 valeva circa 28 €/tCO2.  Nel confronto con il secondo trimestre del 2021, il prezzo medio rilevato nel terzo trimestre è risultato in aumento del 13% circa.

Aumenti delle materie prime e della CO2 che confermano forti ripercussioni sui prezzi finali dei consumatori anche in altri Paesi europei, come la Spagna e la Francia.

 

Il dettaglio degli andamenti elettricità e gas

Per il prezzo del gas naturale non si intravedono segnali di inversione di tendenza dai massimi storici raggiunti negli hub europei, nonostante qualche tentativo di correzione al ribasso (di breve durata) sulla scia di notizie riguardanti il potenziale aumento dell’offerta (con l’entrata in operatività del gasdotto Nord Stream 2) e il rischio di riduzione della domanda (con la chiusura di importanti stabilimenti industriali).

La domanda europea continua ad essere sostenuta sia dall’esigenza di completare la fase di iniezione negli stoccaggi, in vista della prossima stagione invernale, sia dal maggior ricorso alla generazione termoelettrica in alcuni Paesi (come Germania, Regno Unito e Spagna) a compensazione della minore produzione da fonti rinnovabili (eolico, in particolare) rispetto allo scorso anno.

Sul versante internazionale, alla concorrenza della domanda asiatica di GNL si è aggiunta più recentemente anche quella brasiliana a causa di un inverno particolarmente secco che ha ridotto la produzione idroelettrica.

Sul fronte dei prezzi della CO2, lo scorso 14 luglio la Commissione europea ha presentato il pacchetto climatico “Fit for 55”, per raggiungere entro il 2030 la riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 55% rispetto al 1990, per poi arrivare alla “carbon neutrality” entro il 2050.

Nel corso del terzo trimestre, in attesa dei prossimi sviluppi normativi, i permessi di emissione di CO2 hanno evidenziato rialzi di prezzo molto più contenuti rispetto al gas naturale.

Il prezzo dell’energia elettrica all’ingrosso ha recepito gli andamenti dei prezzi del gas e della CO2. In base ai dati di preconsuntivo relativi al terzo trimestre 2021, il Prezzo Unico Nazionale per l’elettricità risulta in aumento di circa il 65% rispetto al secondo trimestre 2021 e di circa il 195% rispetto al livello medio del corrispondente trimestre del 2020 (124 €/MWh contro – rispettivamente – 75 €/MWh e 42 €/MWh).

 

Le componenti della bolletta

Nel dettaglio delle singole componenti in bolletta, per l’energia elettrica l’aumento è legato principalmente al rialzo della componente materia prima, con un impatto del +41,5% sul prezzo della famiglia tipo (scomponibile in: +41,1% per effetto della voce energia PE, + 0,4% legato alla voce di dispacciamento PD), controbilanciato dalla forte riduzione/azzeramento  degli oneri generali di sistema, -11,7%  tra Asos e Arim, arrivando così al +29,8% finale per la famiglia tipo che non percepisce i bonus di sconto. Invariate complessivamente le tariffe regolate di rete (trasmissione, distribuzione e misura).

Per il gas naturale, l’andamento è determinato da un aumento della componente materia prima, basato sulle quotazioni a termine relative al prossimo trimestre, con un impatto del +30,3% sul prezzo finale della famiglia tipo. A questo si somma un leggero incremento delle tariffe di rete (trasmissione, distribuzione e misura) +1,8%. Incrementi parzialmente controbilanciati dalla riduzione/azzeramento degli oneri generali di sistema, -3,7%, e dalla diminuzione dell’IVA che pesa per un -14%. Si arriva così al +14,4% per l’utente tipo in tutela che non percepisce i bonus di sconto.

[1] La famiglia tipo ha consumi medi di energia elettrica di 2.700 kWh all’anno e una potenza impegnata di 3 kW; per il gas i consumi sono di 1.400 metri cubi annui.

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