Bpco: trattamento con un prodotto di immunoterapia batterica sublinguale riduce il numero e la severità delle riacutizzazioni
Il trattamento con un prodotto di immunoterapia batterica sublinguale (noto con la sigla MV130) è stato in grado di ridurre il numero e la severità delle riacutizzazioni in pazienti con Bpco, insieme ad un eccellente profilo di safety. Queste le conclusioni positive di un trial randomizzato di fase 3, presentato nel corso del congresso annuale ERS, che aprono buone prospettive nell’immunoterapia in questo campo.
Razionale d’impiego e caratteristiche principali di MV130
Come è noto, le riacutizzazioni di Bpco si associano ad infiammazione delle vie aeree respiratorie, con conseguente incremento della morbi- mortalità. Le infezioni del tratto respiratorio dovute a virus e/o batteri sono considerate fattori scatenanti comuni di episodi di riacutizzazione di malattia.
MV130 è una formulazione immunoterapica batterica sublinguale, messa a punto da Immunotek SL e costituita da ceppi batterici inattivati al calore di Streptococcus pneumoniae, Staphylococcus aureus e Stapylococcus epidermis, nonché da titoli inferiori di Klebsiella pneumoniae, Moraxella catarrhalis e Haemophilus influenzae.
Si ritiene che le specie batteriche sopra indicate contribuiscano in modo sostanziale alle riacutizzazioni di Bpco. Di qui l’idea di sollecitare la risposta immunitaria contro questi agenti patogeni allo scopo di ridurne la frequenza fino alla loro completa eliminazione.
Disegno dello studio e risultati principali
Il trial ha randomizzato 198 individui affetti da Bpco di grado moderato-severo a trattamento, secondo uno schema 1:1, con MV130 sublinguale o placebo per 12 mesi.
L’outcome primario era rappresentato dal numero di riacutizzazioni di Bpco durante i 18 mesi dello studio (12 di trattamento più 6 di follow-up) nei due gruppi in studio. Tra gli outcome secondari, invece, avevamo la durata degli episodi di riacutizzazione e il numero di giorni impegnati nel trattamento con farmaci antibiotici, nonché il consumo di risorse economiche sanitarie.
Passando ai risultati, la mediana degli episodi di riacutizzazione è stata pari a 3 (IQR: 1-5) nel gruppo placebo vs. 2 (IQR: 1-3) nel gruppo trattato con MV130 (p<0,01). La durata mediana degli episodi di riacutizzazione (espressa in giorni) è risultata anch’essa inferiore nel gruppo sottoposto a immunoterapia batterica sublinguale vs. placebo [20 (IQR= 7,5-47) vs. 10 (IQR= 5-24)], come pure la durata mediana del ricorso all’antibioticoterapia [29 (IQR=5-63,5) vs. 12 (IQR=0-31,5)].
Per quanto riguarda la safety, infine, i risultati sono stati confortanti: si sono avuti due episodi di eventi avversi, di entità non grave, distribuiti equamente tra i due bracci dello studio.
Implicazioni dello studio
I dati presentati al Congresso sono stati considerati molto interessanti e promettenti. Ad oggi, prima di questo studio, vi erano solo i dati di uno studio precedente sull’impiego di MV130 per il trattamento dei sibili cronici nel bambino, con risultati altrettanto positivi. Se confermati, i risultati di questo trial potrebbero aprire un nuovo fronte nel trattamento della Bpco.
Bibliografia
Conejero Hall L et al. Randomized, double-blind, placebo-controlled, phase III clinical trial with MV130, a sublingual bacterial immunotherapy to prevent COPD exacerbations. ERS2021; Abs. RCT207