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Artrite psoriasica: benefici dai farmaci biologici

In Italia si stima un totale di circa 130mila pazienti affetti da patologie autoimmuni con difficoltà di accesso ai farmaci biologici

Artrite psoriasica: iniziare con i farmaci biologici già in presenza di psoriasi riduce il rischio di insorgenza di malattia artritica

I pazienti psoriasici trattati in partenza con farmaci biologici sembrano dimostrare un rischio più basso e significativo, sia dal punto di vista statistico che clinico, di sviluppare artrite psoriasica (PsA). Queste le conclusioni di uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Arthritis & Rheumatology.

Le premesse dello studio
“Alcuni farmaci biologici – scrivono i ricercatori nell’introduzione allo studio, si sono rivelati superiori ai DMARDcs nel trattare la sintomatologia legata alla PsA ed efficaci nella pratica clinica reale nel rallentare il processo di danno articolare. Tuttavia, – questi farmaci non sono utilizzati come terapia di prima linea nel trattamento della psoriasi di grado moderato-severo, in ragione dei costi elevati del trattamento. Ciò premesso, ad oggi è ancora sconosciuto l’impatto che i farmaci biologici utilizzati per il trattamento della psoriasi potrebbero esercitare sull’incidenza e il timing dell’insorgenza di PsA”.

“Dato che – continuano i ricercatori – i farmaci biologici si sono dimostrati in grado di rallentare la progressione di PsA, è ragionevole assumere che il loro impiego nei pazienti con diagnosi di psoriasi, insieme all’assenza di evidenze di PsA al tempo dell’inizio del trattamento, sia in grado di prevenire o ritardare l’insorgenza di PsA. (…) Il fatto che fino al 30% dei pazienti che soffrono di psoriasi potrebbe sviluppare PsA nell’arco di un decennio fornisce un’opportunità unica per un intervento precoce. Questo è rilevante soprattutto nei pazienti con un maggior rischio di sviluppo di PsA”.

Lo studio: obiettivi, disegno e risultati principali
Per esaminare l’impatto della terapia con farmaci biologici, utilizzata nella psoriasi, sull’incidenza di PsA, i ricercatori hanno condotto uno studio retrospettivo basato sulla consultazione delle schede cliniche elettroniche ottenute da un database assicurativo sanitario israeliano.

Su queste basi, hanno preso in considerazione le schede cliniche elettroniche relative ai pazienti trattati con farmaci biologici aventi in Israele l’indicazione per la psoriasi – adalimumab, etanercept, infliximab, ustekinumab, secukinumab, ixekizumab o guselkumab – ma che non avevano ricevuto diagnosi di PsA al tempo o prima dell’inizio del trattamento. Successivamente, i ricercatori hanno incrociato i dati di questi pazienti in base all’età alla diagnosi, al sesso, al tempo fino all’inizio del trattamento, al BMI massimo e allo status di fumatore.

In questo modo, sono stati identificati 687 pazienti trattati con farmaci biologici e 2.278 pazienti non trattati con questi farmaci. Inoltre, i due gruppi differivano per la maggior parte delle caratteristiche: di qui l’adozione della tecnica del propensity score matching per abbattere l’eterogeneità rilevata.

Dopo questa tecnica, hanno preso in considerazione 1.326 casi – 663 pazienti sottoposti a trattamento con farmaci biologici e 663 pazienti non trattati con questi farmaci e li hanno messi a confronto, ricorrendo anche ad un test di regressione multivariabile.

Passando ai risultati, dall’osservazione della curva Kaplan-Meier relativi ai gruppi incrociati in base alla tecnica del propensity score, è stato dimostrato un incremento del rischio di PsA nel gruppo di controllo rispetto a quello trattato con farmaci biologici, che si è rivelato statisticamente significativo.

I risultati dell’analisi di regressione multivariabile di Cox hanno dimostrato, in modo analogo, un rischio significativamente più elevato di PsA nel gruppo di controllo rispetto al gruppo trattato con farmaci biologici (aHR= 1,39; iC95%= 1,03-1,87).

Riassumendo
Nel commentare i risultati, gli autori dello studio hanno ribadito la necessità di condurre studi ulteriori per comprendere in maniera approfondita la relazione esistente tra i farmaci biologici e l’insorgenza di PsA.

Ciò premesso, i dati, nel complesso, evidenziano un rischio statisticamente e clinicamente meno significativo di sviluppo di PsA tra i pazienti in trattamento con farmaci biologici per il trattamento della psoriasi. Questi risultati sembrano suffragare l’inizio del trattamento con DMARDb ad uno stadio più precoce nei pazienti che si caratterizzano per la presenza di fattori di rischio significativi per la PsA.

Bibliografia
Rosenthal YS et al. Psoriatic arthritis incidence among patients receiving biologic medications for psoriasis: A nested case control study. Arthritis & Rheumatology 2021.
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