Si dice che la misura del Green Pass, denominata anche passaporto vaccinale, e entrata in vigore il 6 agosto, costituisca anche un tentativo di convincere alla vaccinazione gli italiani che sembrano essere ancora restii. Del resto, sembra voler dire il Governo, così come in alcuni giochi online si può avere l’occasione di avere giri gratis per giocare, in questo caso gli italiani possono avere in modo del tutto gratuito una dose vaccinale che può garantire loro maggiore tranquillità. Perché dovrebbero rifiutare?
La sensazione è che gli italiani non ancora vaccinati non siano solo militanti no-vax che probabilmente non cambieranno idea nemmeno con le limitazioni a cui si è sottoposti senza Green Pass, ma ci sia anche una fetta della popolazione restia perché influenzata da alcune notizie di cronaca su effetti collaterali, e che aspetta alla finestra in attesa di decidere. E’ proprio su questa categoria che il Governo cerca di incidere, anche con una misura come il Green Pass che ha fatto in effetti registrare un boom di vaccinati nei giorni successivi all’annuncio del provvedimento da parte del presidente Draghi e del ministro Speranza.
Il 2020 e i primi mesi invernali del 2021 sono stati un periodo difficilissimo per tutti gli italiani, e in particolare per imprese e autonomi. La popolazione è stata chiusa in casa cercando rifugio in Internet per combattere la noia con siti di streaming come Netflix o di gioco online come Synergy Casino IT. Il paese ora ritenta lentamente di ripartire, ma la preoccupazione del Governo è che senza una copertura vaccinale adeguata a settembre-ottobre si possa riposare in un’emergenza simile a quella dell’autunno e inverno passati.
Green Pass, da settembre verrà esteso ancora di più?
Non tutti nel Governo sono sicuri che le misure prese con il Green Pass siano adeguate e ora c’è dibattito nella maggioranza su quali tipologie di eventi e attività possano essere aggiunte a quelle che richiedono obbligatoriamente il Green Pass. Un primo provvedimento è già stato deciso e riguarderà dal primo settembre i trasporti. Infatti, da quella data il passaporto vaccinale verrà richiesto anche per aerei internazionali e treni a lunga percorrenza.
Per il momento, non sarà invece necessario il Green Pass per i treni regionali e per i trasporti urbani. Al contempo Ryan Air ha chiarito nei giorni scorsi che, in accordo con quanto disposto dal Governo, non richiede il green pass per i passeggeri dei voli nazionali.
Potrebbe però non essere tutto. C’è grande dibattito nelle forze di maggioranza tra chi, in particolare PD e M5S, potrebbe appoggiare ulteriori misure e chi al contrario tira il freno come la Lega di Salvini. D’altra parte, dall’opposizione, Giorgia Meloni continua a tuonare contro la misura del Green Pass nella sua interezza, che giudica sin dall’inizio inopportuna. Sembrano invece essere divise le categorie più direttamente interessati, come i ristoratori e gli altri gestori di attività interessate dalla misura, divise tra chi ritiene che il Green Pass possa danneggiarlo e chi spera che possa essere invece benefico per scongiurare nuove chiusure.
Vaccinati, quanto cresceranno i numeri?
Dunque, la vera scommessa di Draghi e del suo Governo riguarda la crescita da qui a ottobre del numero di vaccinati. Al momento, la percentuale di italiani che hanno fatto almeno una dose è del 62%, mentre è del 57% quella di chi ha completato il ciclo vaccinale. L’obiettivo di una copertura dell’80% è dunque ancora lontano e soprattutto la preoccupazione è che, passato l’effetto Green Pass, la progressione possa rallentare.
Anche se per fortuna non manca qualche buona notizia, come l’annuncio di fine luglio che le RSA del Piemonte sono Covid-free, considerando l’apertura delle scuole prevista per settembre, e pensando a quanto successo lo scorso anno, Governo e Comitato Scientifico auspicano una velocizzazione del ricorso ai vaccini, e una copertura il più possibile ampia del corpo insegnanti. Ma si tornerà anche dalle ferie, e se la copertura solo del 21% tra la popolazione di medie e superiori era un dato previsto, molto di più preoccupa il fatto che nella fascia 30-39 solo il 41% abbia preso almeno una dose di vaccino, e che l’abbia fatto solo il 60% tra i 41 e i 49. I prossimi 2-3 mesi saranno dunque decisivi per gli obiettivi del Governo in questo senso.