Site icon Corriere Nazionale

Gli anni ’80, New York e l’underground. Viaggio nel mondo di Keith Haring

La mostra di Keith Haring a Pisa ci apre un mondo. Vissuto a New York negli anni ’80, street artist per vocazione, per la prima volta in Italia le opere di questo artista underground

Murales di Keith Haring

Per la prima volta in Italia, saranno esposte le opere di Keith Haring, artista adottato da New York, ma le cui opere sono provenienti dalla Nakamura Keith Haring Collection, in Giappone. Una mostra che vuole ricordare il profondo affetto che l’artista ebbe per Pisa. E’ ancora visibile il murale TuttoMondo, da lui realizzato nel 1989, sulla parete esterna della Chiesa di Sant’Antonio. Una delle sue ultime creazioni, essendo venuto a mancare prematuramente un anno dopo, nel 1990, a soli 31 anni.

La storia di Keith Haring è la storia degli anni ’80, della grigia New York, la

Keith Haring firma Tuttomondo, l’opera a Pisa

cui crisi economica ne aveva aumentato la criminalità. Ma New York è anche luogo florido dell’arte, specie di quella underground. “La pubblicità ci impone immagini in grandi cartelloni, e noi ci imponiamo con i nostri graffiti”, era questo che dicevano gli street artist dell’epoca, che hanno, a loro modo, dato un nuovo significato all’arte.

Compreso Keith Haring. “Io voglio”, diceva, “che l’arte sia di tutti, non solo di chi può permettersela o può comprenderla”. E difatti i disegni elementari di Keith Haring, sempre diversi, iniziano a comparire un po’ ovunque a New York. Per ammirare l’arte di Keith Haring non serviva il biglietto per il MoMa (il più famoso museo newyorkese), ma semplicemente aspettare la metropolitana.

E New York accoglie la sua arte. C’è un aneddoto curioso: mentre aspettava la metro vide uno spazio pubblicitario vuoto, e lì fece una delle sue opere d’arte. I giorni seguenti nessuna pubblicità aveva coperto il suo graffito, ma, anzi, ebbe sempre nuovi spazi in cui imprimere la sua arte. Street art, ma mai fatta con le bombolette spray, perché quelle appartenevano ed erano espressione degli afroamericani, e proprio per l’immenso rispetto per le loro lotte non ne rubò lo stile, ma ne tenne uno suo peculiare.

Keith Haring, che volle rendere l’arte popolare, e non elitaria, il ragazzo cresciuto in una famiglia dai modi semplici, ha vissuto a pieno la sua vita, riempiendola di simboli semplici, con un vocabolario nuovo fatto di immagini elementari, comprensibili da tutti. Sarà in mostra al Palazzo Blu di Pisa, da Novembre. Un appuntamento da non perdere!

https://palazzoblu.it/2021/10/a-novembre-al-via-la-grande-mostra-su-keith-haring/

https://www.corrierenazionale.it/2021/06/24/street-art-torna-qua-quattordio-urban-art/

Exit mobile version