Secondo un nuovo studio pazienti con mieloma multiplo presentano un’ampia varietà di risposte alla vaccinazione contro il COVID-19
Uno studio pubblicato in Cancer Cell da ricercatori del Mount Sinai indica che i pazienti con mieloma multiplo presentano un’ampia varietà di risposte alla vaccinazione contro il COVID-19, in alcuni casi nessuna risposta rilevabile, sottolineando la necessità di utilizzare test per gli anticorpi e di prendere precauzioni per questi pazienti dopo la vaccinazione.
Van Oekelen e colleghi hanno osservato che i pazienti con mieloma multiplo presentano risposte variabili – talvolta sub-ottimali – dopo la somministrazione con vaccino Pfizer-BioNTech o Moderna contro il COVID-19. Circa il 16% di questi pazienti non ha sviluppato anticorpi rilevabili a vaccinazione completata. I risultati possono essere importanti per altri pazienti in terapia oncologica e per quelli immunocompromessi.
“Questo studio sottolinea la necessità di eseguire esami del sangue di routine in pazienti con mieloma multiplo, dopo la vaccinazione, per determinare il rischio e la potenziale necessità di continuare a indossare le mascherine e mantenere il distanziamento sociale fino all’attenuazione della pandemia”, afferma il co-autore principale Samir Parekh, MD, Direttore del Translational Research in Multiple Myeloma al Tisch Cancer Institute del Mount Sinai e Professore di Medicina (Ematologia e Oncologia medica) e di Scienze oncologiche alla Icahn School of Medicine al Mount Sinai. “Invita anche a condurre studi clinici sull’uso di terapie profilattiche, come gli anticorpi monoclonali, per limitare il rischio di COVID-19 o dell’utilizzo di vaccini diversi o dosi di richiamo in questi pazienti”.
I vaccini contro il COVID-19 hanno una grande efficacia nella prevenzione di infezioni gravi o di morte, ma i pazienti con mieloma multiplo sono immunocompromessi e spesso sottoposti a terapia immunosoppressiva e i rapporti preliminari hanno mostrato che i vaccini in questi pazienti evocano una risposta più bassa e ritardata rispetto alle persone sane. Questo studio è il primo che ha analizzato un largo gruppo di pazienti con mieloma multiplo dopo aver completato la vaccinazione con entrambe le dosi e che ha paragonato la loro risposta anticorpale a un gruppo di controllo di persone sane.
“Continuando a riaprire il Paese è importante che le persone con deficit del sistema immunitario, come quelle affette da mieloma multiplo, collaborino con i loro medici e comprendano che le risposte al vaccino contro il COVID-19 possono variare in termini di produzione di anticorpi come osservato in questo studio,” dichiara il co-autore Ania Wajnberg, MD, Direttore del Clinical Antibody Testing presso il Mount Sinai Hospital.
Risultati della misurazione degli anticorpi
La determinazione ripetuta del titolo anticorpale, da quella antecedente alla prima dose di vaccino fino a 60 giorni dopo la seconda, ha mostrato risposte ritardate e sub-ottimali, in particolar modo nei pazienti con mieloma multiplo che non avevano contratto il COVID-19 prima della vaccinazione. I pazienti in trattamento oncologico attivo, dopo due dosi di vaccino, presentavano livelli di anticorpi significativamente più bassi rispetto ai pazienti non trattati al momento della vaccinazione.
I ricercatori hanno analizzato i livelli anticorpali di 320 pazienti con mieloma multiplo, 260 dei quali avevano ricevuto le due dosi di vaccino contro il COVID-19, e hanno trovato che il 15,8% non presentava anticorpi rilevabili. I pazienti che avevano sviluppato il COVID-19 prima della vaccinazione mostravano risposte immunitarie 10 volte maggiori di quelli che non avevano contratto la malattia.
A conferma dell’importanza dello studio, 10 pazienti con mieloma multiplo che avevano ricevuto almeno una dose di vaccino contro il COVID-19 hanno sviluppato l’infezione da coronavirus durante il periodo dello studio. Quattro sono stati ricoverati con sintomi gravi e uno è deceduto.
I ricercatori del Mount Sinai continuano a studiare la risposta ai vaccini contro il COVID-19 di questi pazienti e ritengono sia possibile che risposte anticorpali da basse a modeste possano far perdere ai pazienti la protezione più rapidamente rispetto a quelli che mostrano risposte elevate.
FONTE: AIOM