Tumore al seno triplo negativo metastatico: sacituzumab govitecan migliora la qualità della vita rispetto allo standard di cura
Annunciati all’ESMO, il congresso europeo di oncologia medica, nuovi e positivi dati di qualità di vita provenienti dallo studio di fase III ASCENT, un trial condotto con sacituzumab govitecan in pazienti con carcinoma metastatico mammario triplo negativo (TNBC) recidivante o refrattario che hanno ricevuto due o più precedenti terapie sistemiche, almeno una delle quali per la malattia metastatica.
Sacituzumab govitecan è un anticorpo coniugato con un inibitore della topoisomerasi – il primo della sua classe – mirato al recettore Trop-2, una proteina espressa frequentemente in diversi tipi di tumori epiteliali, tra cui il carcinoma mammario triplo negativo metastatico (TNBC) e il carcinoma uroteliale metastatico (UC, urothelial cancer), dove un’elevata espressione è associata a scarsa sopravvivenza e recidiva.
Oltre al beneficio in termini di sopravvivenza globale – descritto in precedenza – osservato con sacituzumab govitecan rispetto alla chemioterapia scelta dai medici curanti (11,8 mesi vs 6,9 mesi; HR: 0,51; IC 95%: 0,41-0,62; p<0,0001), questa nuova sotto-analisi ha dimostrato miglioramenti notevoli e clinicamente significativi della qualità della vita correlata alla salute (HRQoL, health-related quality of life) con sacituzumab govitecan. I risultati sono stati presentati al Congresso virtuale della European Society of Medical Oncology (ESMO), che si terrà a partire dal 16 settembre al 21 settembre 2021 (poster #257P).
La HRQoL è stata valutata al basale, il giorno 1 di ciascun ciclo e alla fine del trattamento, utilizzando il questionario sulla qualità della vita dell’Organizzazione europea per la ricerca e il trattamento del cancro (EORTC QLQ-C30, European Organization for the Research and Treatment of Cancer Quality of Life Questionnaire). Il questionario ha misurato le percezioni delle pazienti relativamente alla propria salute fisica, mentale e sociale, che possono essere influenzate dai sintomi della malattia e dagli effetti indesiderati del trattamento. Le differenze nelle variazioni medie rispetto al basale tra i bracci di trattamento sono state stimate utilizzando un modello statistico che tiene conto del valore basale e della similarità in diverse misurazioni nel corso del tempo effettuate sulla stessa paziente, utilizzando i dati di trattamento per i cicli da 2 a 6.
Le analisi (n= 419) hanno dimostrato che le pazienti trattate con sacituzumab govitecan (n=236) hanno manifestato miglioramenti notevoli e clinicamente significativi nei punteggi HRQoL – ivi inclusi: stato di salute globale (0,7 vs -3,4; p<0,05), funzionalità fisica (1,3 vs -4,4; p<0,01) e funzionamento emotivo (3,3 vs -0,5; p<0,05) – rispetto a coloro che hanno ricevuto la chemioterapia scelta dal medico (n=183). Le pazienti trattate con sacituzumab govitecan hanno anche manifestato un minore impatto sintomatico di affaticamento (2,0 vs 7,1; p<0,05), dolore (-8,9 vs -1,9; p<0,01), dispnea (-3,8 vs 4,0; p<0,01) e insonnia (-4,7 vs 0,3; p<0,05). Solo la diarrea, un effetto indesiderato noto, è stata notevolmente e significativamente peggiore con sacituzumab govitecan (14,1 vs. -1,3; p<0,01); tuttavia, questo non sembra tradursi in un impatto negativo sul punteggio di salute globale o sul funzionamento delle pazienti.
Il profilo di sicurezza di sacituzumab govitecan è stato coerente con i rapporti precedenti dello studio ASCENT.
Lo studio ASCENT
ASCENT è uno studio clinico globale di fase III, condotto in aperto e randomizzato, che ha arruolato più di 500 pazienti in 230 siti. Lo studio ha valutato l’efficacia e la sicurezza di sacituzumab govitecan rispetto a una chemioterapia a singolo agente scelta dal medico in pazienti con TNBC non operabile, in stadio localmente avanzato o metastatico, che avevano ricevuto almeno due precedenti trattamenti sistemici. Le pazienti sono state randomizzate a ricevere sacituzumab govitecan o una chemioterapia scelta dai loro medici curanti. L’endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione (PFS, come determinato da una revisione centrale indipendente in cieco) in pazienti senza metastasi cerebrali. Gli endpoint secondari includevano: PFS per la popolazione completa dello studio o per la popolazione intention-to-treat (ITT), sopravvivenza globale (OS) sia nella popolazione ITT sia nel sottogruppo senza metastasi cerebrali, tasso di risposta obiettiva (ORR) determinato in modo indipendente, durata della risposta (DoR), tempo all’inizio della risposta secondo i Criteri di valutazione della risposta nei tumori solidi (RECIST 1.1, Response Evaluation Criteria in Solid Tumors), qualità della vita (QoL) e sicurezza. Ulteriori informazioni su ASCENT sono disponibili a questo Link.