Gli assorbenti saranno meno cari: la Tampon Tax scende al 10%. Il provvedimento è contenuto nella Manovra 2022 approvata dal Consiglio dei ministri
Non la vittoria sperata ma pur sempre una vittoria. Dopo anni di lotte, finalmente la Tampon Tax sarà ridotta, passando dal 22% al 10%. E’ quanto emerge dai provvedimenti contenuti nella Manovra 2022, approvata ieri dal Consiglio dei Ministri. A conti fatti, un taglio dell’Iva di oltre il 50% che, pur non arrivando al 5% sperato, permetterà di risparmiare ad ogni donna circa 10 euro l’anno.
Ma cos’è la tampon tax e perché è così importante?
La Tampon Tax è una tassa che grava sui prezzi degli assorbenti, considerati come beni di lusso. In Italia, quando un prodotto viene considerato un bene di lusso, è tassato del 22% rispetto al suo prezzo originale. In tutti i Paesi, compreso il nostro, esiste un elenco di prodotti di prima necessità: quelli cioè, fondamentali per poter sostenere una vita dignitosa. Questi prodotti sono tassati meno e il loro prezzo diventa più basso cosicché anche persone dei ceti sociali più bassi possano permetterseli. Sono considerati beni di prima necessità alcuni farmaci e prodotti alimentari come il pane il latte. Sono considerati beni di lusso invece, i computer, le tv, i “gratta e vinci” e le sigarette, oppure alimenti come alcoolici, biscotti, caffé e cioccolato. Un particolare curioso: i rasoi maschili sono considerati beni di prima necessità e sono tassati in quanto tali.
Tampon Tax, fondamentale per l’equità sociale delle mestruazioni
La ‘Tampon Tax’, dunque, come spiega la Dire Giovani (www.diregiovani.it), non è solo la ‘legge sugli assorbenti’ ma va considerata come un tassello importante del percorso finalizzato alla parità di genere. Ad essa infatti, è collegato il tema dell’equità sociale delle mestruazioni, diventato urgente, grazie soprattutto al lavoro di molte attiviste che lo hanno sottoposto all’attenzione dei governi. Nel 2015 le Nazioni Unite avevano già fissato quale quinto ‘Obiettivo di sviluppo sostenibile’ dell’Agenda 2030 la parità di genere, sottolineando l’importanza della necessità di smettere di considerare il ciclo femminile un tabù e invece favorire l’accesso a prodotti sanitari di qualità e a basso costo. Tre anni fa la Scozia, si è cominciata a muovere in questo senso, fornendo prodotti sanitari gratuiti per le scuole, per i college e le università, attraverso un programma del governo. Il Galles e l’Inghilterra hanno seguito le sue orme nel 2019, con programmi simili per le scuole.