Scioglimento Forza Nuova: un Odg al posto delle mozioni


Il centrosinistra ritira le mozioni per lo scioglimento di Forza Nuova e presenta un ordine del giorno: l’atto parlamentare lascia il governo libero di attendere la sentenza della magistratura

In Parlamento arrivano le mozioni per lo scioglimento di Forza Nuova dopo le violenze di Roma: il Pd presenta un documento con la firma di tutti i suoi deputati

Il centrosinistra ritira le mozioni contro Forza Nuova e presenta al Senato un ordine del giorno che assorbe i 4 documenti di Pd, M5s, Iv e Leu. La differenza tra le mozioni e l’ordine del giorno sta nel rapporto col governo. La mozione prevede infatti che il Parlamento impegni il governo allo scioglimento. Ciò avverrebbe con un decreto ai sensi dell’articolo 3, comma 2 della legge Scelba.

L’ordine del giorno è un atto parlamentare che lascia il governo libero di attendere la sentenza della magistratura, ai sensi del comma 1 dell’articolo 3 della legge Scelba. L’ordine del giorno, pur se approvato, non impegna il governo.

In realtà il testo dell’ordine del giorno contiene un dispositivo che impegna sì il governo, ma su questo dovrebbe comunque esprimere parere favorevole o contrario un esponente del governo, a differenza della mozione parlamentare che non lo richiede.

Ma cambia anche il testo dell’ordine del giorno, rispetto alle mozioni che prevedevano lo scioglimento di Forza Nuova. Mentre le mozioni prevedevano di “dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista, l’ordine del giorno è più blando e lascia un margine di discrezionalità all’esecutivo. Il nuovo documento impegna infatti il governo “a valutare le modalità per dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista”.

In sostanza con questo nuovo documento (“valutare le modalità”) il governo può procedere allo scioglimento ai sensi del comma 1 e non più 2 dell’articolo 3 della legge Scelba e cioè può attendere la sentenza dei giudici invece di procedere per decreto, motu proprio. È la via a cui Draghi ha fatto capire di volersi attenere, in una recente conferenza stampa.

Queste le modalità di scioglimento ai sensi della legge Scelba, articolo 3:

Il comma 1 prevede l’accertamento della natura fascista di Forza Nuova da parte della magistraturaIl comma 2 prevede l’intervento del governo per decreto senza attendere la sentenza del giudice.

  • Comma 1: “Qualora con sentenza risulti accertata la riorganizzazione del disciolto partito fascista, il Ministro per l’interno, sentito il Consiglio dei Ministri, ordina loscioglimento e la confisca dei beni dell’associazione, del movimento o del gruppo”.
  • Comma 2: “Nei casi straordinari di necessità e di urgenza, il Governo, sempre che ricorra taluna delle ipotesi previste nell’art.1, adotta il provvedimento di scioglimento e di confisca dei beni mediante decreto-legge ai sensi del secondo comma dell’art.77 della Costituzione”.

La mozione del Pd, e allo stesso modo per quelle di M5s, Leu e Iv, impegnava il governo “a dare seguito allo scioglimento”. Dunque per decreto. Dopo il deposito del testo, sia alla Camera che al Senato, il presidente del consiglio Mario Draghi aveva fatto capire in conferenza stampa di voler attendere la decisione della magistratura prima di procedere per decreto. Queste le parole di Draghi: “La questione è all’attenzione nostra e dei magistrati che stanno continuando le indagini per formalizzare le conclusioni. Ora a questo punto noi stiamo riflettendo”.

Dopo le parole di Draghi, spiega la Dire (www.dire.it), le forze di centrosinistra hanno deciso di depositare un ordine del giorno e di ritirare le mozioni. Ma il dispositivo dell’ordine del giorno è in linea con le parole di Draghi e consente di attendere la decisione dei giudici. Nel testo l’impegno al governo è a “valutare le modalità per lo scioglimento”.

Di seguito il testo per esteso del dispositivo dell’odg. L’odg impegna il governo “a valutare le modalità per dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista e alla conseguente normativa vigente, adottando i provvedimenti di sua competenza per procedere allo scioglimento di Forza Nuova e di tutti i movimenti politici di chiara ispirazione fascista, artefici di condotte punibili ai sensi delle leggi attuative della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione repubblicana”.