Acquacoltura e antibiotici: parte il progetto Arena


Il progetto Arena si occuperà di comprendere le fonti e i punti di accumulo delle antibiotico-resistenze e di patogeni emergenti in acquacoltura

progetto arena

Al via il progetto internazionale a coordinamento Cnr “ARENA – Antibiotic Resistance and Pathogenic Signature in Marine and Freshwater Aquaculture Systems”, selezionato, insieme ad altri 17 progetti, tra le oltre 180 proposte (per un totale di oltre 1065 partners) della call europea “JPI Aquatic Pollutants 2020”, che nasce da una collaborazione senza precedenti tra le tre Joint Programming Initiatives (JPIs) Water, Oceans e Antimicrobial Resistance (AMR).

Il team internazionale, che accoglie ricercatori dalla Germania (FHA), Spagna (ICRA) e Belgio (KU Leuven e Uliège), si occuperà di comprendere le fonti e i punti di accumulo delle antibiotico-resistenze e di patogeni emergenti in acquacoltura, sia in ambiente marino che in RAS (Recirculated Aquaculture System), per definirne l’impatto in ambiente così come nel prodotto alimentare.

Lo studio del ciclo degli antibiotici nell’acquacoltura avverrà anche attraverso lo sviluppo di sensori innovativi per la misura rapida di questi inquinanti e per valutarne l’impatto sull’ambiente marino circostante. “Parlare di acquacoltura significa parlare di un settore alimentare in rapida crescita”, afferma il direttore dell’Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine (Irbim) del Cnr e coordinatore del progetto ARENA Gian Marco Luna, “e le attuali proiezioni internazionali indicano negli anni a venire una crescita ancora più importante, per nutrire la popolazione del pianeta in costante crescita. L’acquacoltura dovrà affrontare numerose sfide, inclusi gli effetti del cambiamento globale, e diventare sempre più sostenibile operando in un’ottica di salute unica (“One Health”) che coniughi rispetto dell’ambiente marino, benessere degli organismi allevati e salute dell’uomo. ARENA vuole contribuire a questi temi, fornendo conoscenze e strumenti innovativi per diminuire la diffusione e la circolazione delle antibiotico-resistenze e degli agenti patogeni in acquacoltura.”

A completare il team italiano di ARENA, unendo competenze diverse ma complementari ai fini del progetto, ci saranno ricercatori dell’Istituto di ricerca sulle acque (Cnr-Irsa) con la partecipazione delle sedi di Roma e Verbania. “Mettere a punto metodi innovativi per il monitoraggio microbiologico e degli antibiotici in acquacoltura sarà una delle sfide di questo progetto”, afferma il Stefano Amalfitano, primo ricercatore presso il Cnr-Irsa di Roma. “Con ARENA intendiamo sviluppare metodi rapidi per la quantificazione di antibiotico-resistenza in diverse matrici ambientali e nei prodotti eduli provenienti dagli impianti di acquacoltura, anche come base per futuri sforzi di mitigazione del problema delle resistenze e dei patogeni emergenti in acquacoltura”.

“Nuovi approcci molecolari e di sequenziamento del DNA saranno alcuni tra i principali strumenti che adotteremo in ARENA per rilevare e quantificare le antibiotico-resistenze in acquacoltura, partendo dall’acqua per arrivare agli organismi marini ed al pesce che consumiamo”, aggiunge Andrea Di Cesare, ricercatore presso il Cnr-Irsa di Verbania – ”.

Il progetto, co-finanziato dal MUR e con un finanziamento complessivo di 1.2 milioni di Euro, avrà una durata di 36 mesi.