Cancro della cervice recidivante-metastatico: da un nuovo studio arrivano buoni risultati per tisotumab vedotin in combinazione
«Nonostante la dimensione limitata del campione, nel nostro studio sia tisotumab vedotin più carboplatino in prima linea sia tisotumab vedotin più pembrolizumab in seconda e terza linea hanno mostrato un’attività antitumorale incoraggiante e duratura in pazienti con carcinoma delle cervice ricorrente o metastatico», ha affermato Ignace B. Vergote, del Department of Obstetrics and Gynecology and Gynecologic Oncology, Catholic University of Leuven, in Belgio, nella sua presentazione al congresso ESMO 2021 dei dati ad interim di due coorti di espansione dello studio di fase 1/2 ENGOT-Cx8/GOG-3024/innovaTV 205 (NCT03786081).
Lo scenario di trattamento
La chemioterapia di prima linea con platino e taxani più bevacizumab, se effettuabile, ha migliorato la sopravvivenza delle pazienti con carcinoma ricorrente o metastatico della cervice, tuttavia è chiaramente emersa la necessità di trattamenti più efficaci e più sicuri per questa tipologia di tumore.
Tisotumab vedotin, un coniugato anticorpo-farmaco (ADC) selettivo per il fattore tissutale, è in fase di studio per il trattamento di diversi tumori solidi, incluso il cancro della cervice.
Il 9 aprile 2021, la Food and drug administration (Fda) ha concesso una revisione prioritaria alla richiesta di una Biologic License Application (BLA) per tisotumab vedotin come potenziale trattamento per le pazienti con carcinoma della cervice ricorrente o metastatico con malattia progressiva durante o dopo la chemioterapia. La richiesta si basava sui risultati dello studio di fase 2 innovaTV 204 (NCT03438396), i cui risultati hanno dimostrato che 2 mg/kg di trattamento endovenoso (ev) con l’ADC somministrato ogni 3 settimane hanno determinato un tasso di risposta obiettiva (ORR) del 24% e una durata mediana della risposta (DOR) di 8,3 mesi in pazienti con cancro cervicale ricorrente o metastatico precedentemente trattate. Inoltre, la terapia ha mostrato un profilo di sicurezza gestibile.
Lo studio ENGOT-Cx8/GOG-3024/innovaTV 205
Lo studio innovaTV 205 è un trial di fase 2 multicoorte mirato a valutare efficacia e sicurezza di tisotumab vedotin in combinazione con pembrolizumab, carboplatino e bevacizumab.
L’analisi presentata al congresso europeo ha preso in esame le coorti trattate con carboplatino e pembrolizumab. Nella coorte trattata con l’ADC più carboplatino, le pazienti senza precedente terapia sistemica per carcinoma ricorrente o metastatico della cervice hanno ricevuto 2 mg/kg di tisotumab vedotin ev ogni 3 settimane più carboplatino ev con un’area sotto la curva di 5. Nella coorte trattata con la combinazione con pembrolizumab, le pazienti con carcinoma della cervice ricorrente o metastatico con progressione della malattia durante o dopo uno o due precedenti trattamenti sistemici. hanno ricevuto 2 mg/kg di tisotumab vedotin ev ogni 3 settimane più 200 mg di pembrolizumab ev ogni 3 settimane.
Endpoint primario dello studio era l’ORR valutato secondo i criteri RECIST v1.1; gli endpoint secondari includevano effetti avversi (AE), parametri di laboratorio, DOR, tempo alla risposta, sopravvivenza libera da progressione (PFS), sopravvivenza globale (OS), valutazioni relative a farmacocinetica e presenza di anticorpi anti-farmaco per tisotumab vedotin.
Riguardo ai dati demografici e alle caratteristiche cliniche al basale, nelle coorti carboplatino e pembrolizumab, l’età mediana era pari a 51,0 e 47,0 anni, rispettivamente. La maggior parte delle pazienti in entrambe le coorti aveva un performance status ECOG pari a 0, istologia squamosa e aveva già effettuato una precedente chemio-radioterapia.
Nella coorte trattata con l’ADC più pembrolizumab, l’81,5% delle pazienti (22) era positivo per PD-L1 e la maggior parte aveva già ricevuto una linea di trattamento precedente (26 pazienti; 74,3%) e un trattamento precedente con bevacizumab (18 pazienti; 51,4%).
I dati di efficacia per gli endpoint primari e secondari
A un follow-up mediano di 7,9 mesi, nella coorte tisotumab vedotin/carboplatino (33), trattata con una mediana di cinque cicli (range: 1-21), l’ORR è stato del 55% (18 pazienti; IC al 95%: 36-72), comprendente quattro risposte complete (12%; CR) e 14 risposte parziali (42%; PR). Sono stati documentati 12 casi di malattia stabile (36%; SD).
A un follow-up mediano di 13,0 mesi, nella coorte tisotumab vedotin/pembrolizumab (34 pazienti), trattata con una mediana di sei cicli (range: 1-25), l’ORR è stato del 38% (13 pazienti; IC al 95%: 22-56), comprendente due CR (6%) e 11 PR (32%). Anche in questa coorte sono stati registrati 12 casi di SD (35%).
L’analisi degli endpoint secondari ha evidenziato nella coorte tisotumab vedotin/carboplatino una PFS mediana di 9,5 mesi [IC al 95% 4,0-non raggiunto (NR)], mentre l’OS mediana non è stata raggiunta (IC al 95% 0,8+ a 14,1+). La DOR mediana è risultata di 8,3 mesi (IC al 95% 4,2-NR), mentre il tempo mediano alla risposta è stato di 1,4 mesi (range: 1,1-4,4).
La durata mediana dell’esposizione è stata di 4,9 mesi (range: 1-9) con tisotumab vedotin e 4,1 mesi (range: 1-9) con carboplatino. Il numero mediano di cicli avviati è stato di pari a sei (range:1-12) con tisotumab vedotin e carboplatino.
Nella coorte trattata con tisotumab vedotin/pembrolizumab, la PFS mediana è risultata di 5,6 mesi (IC al 95% 2,7-13,7) e l’OS mediana non è stata raggiunta (range: 1,3-17,5+). La DOR mediana è risultata di 13,8 mesi (IC al 95%: 2,8-NR) e il tempo mediano di risposta di 1,4 mesi (range: 1,3-5,8).
La durata mediana dell’esposizione è stata di 4,1 mesi (range: 1-16) con tisotumab vedotin rispetto a 4,3 mesi (range 1-17) con pembrolizumab.
Profilo di sicurezza accettabile
In termini di sicurezza, nella coorte trattata con tisotumab vedotin/carboplatino, tutte le pazienti hanno manifestato almeno un evento avverso emergente dal trattamento (TEAE); il 97% di questi eventi era correlato a tisotumab vedotin. Eventi avversi di grado 3 o superiore si sono verificati nel 78,8% delle pazienti e, di questi, il 57,6% era correlato a tisotumab vedotin.
Eventi avversi gravi si sono verificati nel 42,4% delle pazienti, di cui il 15,2 era correlato a tisotumab vedotin. Nessuna paziente della coorte ha avuto un evento avverso fatale.
Nella coorte trattata con tisotumab vedotin/pembrolizumab, tutte le pazienti hanno manifestato almeno un TEAE e il 97,1% di questi eventi era correlato a tisotumab vedotin. Eventi avversi di grado 3 o superiore si sono verificati nel 74,3% delle pazienti, di cui il 45,7% è stato correlato a tisotumab vedotin.
Eventi avversi gravi si sono manifestati nel 51,4% delle pazienti; il 14,3% di questi eventi era correlato a tisotumab vedotin. In questa coorte è stato segnalato un evento fatale, ma gli sperimentatori non lo hanno ritenuto correlato all’ADC.
Gli eventi avversi che si sono verificati in circa la metà delle pazienti in entrambe le coorti sono stati eventi oculari, episodi di sanguinamento e neuropatia periferica.
In conclusione
«Sia la combinazione tisotumab vedotin/carboplatino, sia la combinazione tisotumab vedotin/pembrolizumab hanno mostrato un’attività antitumorale incoraggiante con profili di sicurezza accettabili nelle pazienti con tumore della cervice ricorrente o metastatico» ha commentato l’autore.
«Questi dati dimostrano l’importanza di ulteriori ricerche per valutare ulteriori combinazioni con tisotumab vedotin come interventi in questa tipologia di neoplasia. Stiamo attualmente valutando la coorte di espansione della dose della combianzione tisotumab vedotin/pembrolizumab come terapia di prima linea», ha concluso Vergote.
Fonte
Vergote IB, et al. Tisotumab vedotin (TV) + carboplatin (carbo) in first-line (1L) or + pembrolizumab (pembro) in previously treated (2L/3L) recurrent or metastatic cervical cancer (r/mCC): interim results of ENGOT-Cx8/GOG-3024/innovaTV 205 study. Annals of Oncology (2021) 32 (suppl_5): S725-S772. 10.1016/annonc/annonc703. Link