Colonscopia: un esame che non deve fare paura


AMICI onlus spiega come prepararsi alla colonscopia: è un esame che può essere vissuto con ansia e paura dal paziente poco informato

Colonscopia: un esame che non deve fare paura

È un esame che può essere vissuto con ansia e paura soprattutto se al paziente non sono state date tutte le informazioni in merito all’esecuzione e alla preparazione e se non si è discusso con il gastroenterologo di una eventuale sedazione. Per approfondire le conoscenze in merito alla colonscopia e dare indicazioni utili ai pazienti, AMICI Onlus ha organizzato 4 eventi di approfondimento sul tema, il primo si è tenuto live ed è possibile rivederlo sui canali social dell’associazione.

Nell’evento sono state poste numerose domande agli esperti collegati, il prof. Flavio Caprioli, professore associato di Gastroenterologia presso l’Università degli Studi di Milano-Dirigente medico Fondazione IRCCS Ospedale Policlinico di Milano, il dr. Gionata Fiorino, ricercatore in Gastroenterologia presso l’Humanitas Center di Milano-gastroenterologo presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas e al dr. Michele Comberlato, primario del reparto di Gastroenterologia dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, che ha moderato l’evento.

La colonscopia
La diagnosi delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI) si basa su dati endoscopici, istologici, radiologici e di laboratorio che devono essere tutti coerenti con il sospetto clinico.

La colonscopia è un esame diagnostico che viene effettuato per studiare in dettaglio le pareti interne del colon e dell’ultima ansa ileale. L’esame viene condotto con uno strumento flessibile (denominato colonscopio) che viene introdotto attraverso l’ano e spinto manualmente dall’operatore all’interno del tratto intestinale.

La colonscopia rappresenta un esame fondamentale per la diagnosi precoce, sia per le informazioni che fornisce sulla presenza di infiammazione della mucosa, sia per l’esecuzione di prelievi bioptici che permettono di effettuare l’esame istologico.

Inoltre, in base alle lesioni che vengono riscontrate durante l’endoscopia è possibile graduare la gravità dell’infiammazione in, lieve, moderata e severa mediante l’ausilio di diversi score disponibili.

La colonscopia è importante anche nel follow up dei pazienti con MICI. Le indicazioni dopo la diagnosi sono: controllo della guarigione mucosale, valutazione nei pazienti che non rispondono alla terapia, sorveglianza per il cancro colo-rettale nei pazienti con malattia di lunga durata, valutazione della recidiva post-operatoria dei pazienti affetti da Malattia di Crohn.

La preparazione
Premessa per la buona riuscita della colonscopia è un’adeguata pulizia dell’intestino che consente un esame affidabile, completo e sicuro. A tale fine il paziente deve assumere una preparazione intestinale a base di prodotti lassativi in forma liquida che spesso non sono graditi dal paziente.

L’ansia di dover eseguire questa preparazione porta spesso i pazienti a bere il preparato in una dose unica in continuo il che però può comportare una maggiore sensazione di vomito. Quindi, secondo gli specialisti è consigliabile assumere il preparato a piccole porzioni.

Bisogna anche associare un maggior consumo di acqua nei tre giorni prima dell’esame e questo può risultate più semplice in estate quando lo stesso organismo richiede una maggiore idratazione.
Inoltre, per le persone che lamentano stitichezza è opportuno osservare, nei giorni precedenti l’esame, una dieta liquida ed in generale in tutti i casi è bene evitare il consumo di frutta contenente semi (es uva, kiwi) perché si depositano per giorni lungo l’intestino.

Alcuni pazienti nel corso della live hanno precisato come rinfrescare la preparazione possa migliorarne la palatabilità e che ingerirla attraverso una cannuccia spinta profondamente in bocca possa evitare di sentire il gusto eccessivamente salino.
I nuovi preparati comunque hanno un volume nettamente inferiore ai 4 litri delle prime soluzioni (1 litro) e anche il sapore salino viene mascherato da edulcoranti che però a loro volta possono essere ancora meno graditi.

Altri suggerimenti emersi dai pazienti collegati sono stati l’abbinare il consumo di un ghiacciolo al limone per togliere il gusto oppure utilizzare le nuove preparazioni che hanno un volume inferiore ai due litri e che sono a base di acido ascorbico e PEG. Questi preparati necessitano dell’ingestione combinata di molta acqua e ciò ne facilita l’assunzione.

Per la pulizia intestinale vengono sconsigliati la senna e prodotti simili perché si tratta di preparati a base di erbe e possono essere irritanti o tossici per il colon; a volte sono state evidenziate delle lesioni dovute anche alla preparazione più che alla malattia in sè.

Altro aspetto discusso nella live è stata la sensazione di stomaco vuoto che si ha il giorno dell’esame. Questa sensazione genera ulteriore fastidio ma oggi è possibile alleviarla grazie a una leggera colazione con cibi che non ostacolino il test e un piccolo spuntino se la colonscopia è prevista per il tardo pomeriggio.

Fondamentale è non interrompere le terapie in corso, a meno di farmaci particolari che però vengono segnalati dal medico.
Altro aspetto è il dolore addominale che in alcuni casi può sopraggiungere qualche ora dopo l’ingestione del preparato. Ad esempio, questo accade nei pazienti con malattia di Crohn dopo intervento chirurgico soprattutto se nell’intestino arriva un grosso volume di liquidi. In questi casi è bene che venga personalizzata la tempistica di assunzione dei liquidi.

Esistono alternative ai preparati liquidi per la pulizia intestinale come il lavaggio del colon per via retrograda (anale) che può sostituire la preparazione ma che può aggiungere dei fastidi essendo una ulteriore procedura strumentale. Tale procedura prevede l’introduzione, attraverso l’ano, di una cannula a due vie, che da un lato consente l’infusione di acqua depurata, a pressione e temperatura calibrate, dall’ampolla rettale al cieco. Quest’irrigazione pulisce il colon, favorendo la frammentazione e lo “scollamento” dei materiali fecali. Dall’altro lato l’acqua infusa viene aspirata portando con sé residui e prodotti di scarto intestinali.

Medodiche alternative alla colonscopia per la visualizzazione del colon includono il clisma opaco o la colon-TC che però necessitano di insufflazione di aria, che può generare comunque dolore in particolare in alcune porzioni del colon che è un tessuto molto innervato, e sottopongono il paziente all’esposizione a radiazioni ionizzanti.

Per quanto riguarda le tempistiche di esecuzione della colonscopia di controllo per chi ha malattie infiammatorie croniche intestinali, oggi si sono diradate per cui, se non ci sono grosse problematiche, gli esperti consigliano di ripeterla ogni 5 anni oppure ogni tre anni se vi è un rischio intermedio e ogni anno se ci sono determinati fattori di rischio.

Sedazione
La sedazione non è una procedura obbligatoria, diversi pazienti preferiscono sopportare qualche disagio pur di riprendersi subito e non dover aspettare che finisca la sedazione. Se il paziente è molto ansioso, teso, pauroso e non riesce a collaborare allora è giusto metterlo nelle condizioni migliori con una sedazione adeguata che consenta di finire l’esame in maniera ottimale

Il dosaggio di farmaco per sedare va usato quanto basta per raggiungere il completamento della procedura.
Ci sono due tipi di sedazione, quella cosciente e quella profonda.
Nella sedazione cosciente o blanda vengono usati farmaci analgesici ed ipnotici. Viene così definita proprio perché il paziente, pur essendo sedato, rimane cosciente e può collaborare con lo specialista.

La sedazione profonda è ovviamente più forte della precedente e il paziente non è cosciente. La colonscopia in sedazione profonda in Italia può essere eseguita esclusivamente da un medico anestesista, che sarà presente durante tutto il tempo necessario all’esecuzione della procedura.

Ovviamente questo tipo di sedazione è collegato a maggiori effetti collaterali che, anche se poco frequenti, a volte superano il rischio stesso dell’esame endoscopico.
Con le benzodiazepine possono generarsi anche degli effetti paradossi per cui ad esempio il paziente percepisce una maggiore ansia od agitazione. È stato anche evidenziato che chi utilizza marijuana avverte più fastidio ed è più agitato durante l’esame.

Chi non deve fare un esame completo, come nel caso di una rettoscopia od una pouchscopia che non prevede visualizzazione di tutte le strutture coliche come in un esame completo, non ha spesso bisogno di sedazione.

Il futuro: calprotectina ed endoscopia
Calprotectina ed endoscopia in futuro probabilmente potranno sostituire la colonscopia. Ad oggi la calprotectina dà molte informazioni e può spesso far evitare la colonscopia. Nel frattempo che tutto ciò possa diventare realtà è fondamentale la collaborazione tra paziente e gastroenterologo, la fiducia reciproca e una costante informazione.