Le case di moda rincorrono i tessuti ecosostenibili: la nuova tendenza del settore è emersa nel corso della Settimana della Moda
Tessuti ecologici, colorazioni non inquinanti, messaggi positivi di sostenibilità e cura dell’ambiente: ormai questi sono i punti di partenza irrinunciabili per chi vuole stare nel mondo del fashion internazionale. Ed anche la recente Settimana della Moda di Milano ha testimoniato come ci sia in tutto il comparto la volontà di sottolineare questi temi che si richiamano alla generale attenzione per l’ambiente che si manifesta specie tra le generazioni più giovani.
Così, se nei supermercati i consumatori premiano i prodotti che vantano un packaging “riciclabile”, la moda a Milano ha proposto una serie di novità nel segno della sostenibilità. All’esposizione Lineapelle ha fatto quest’anno il suo debutto una nuova sezione, “Un Nuovo Punto di Materiali” creato in collaborazione tra D-House by Dyloan e C.L.A.S.S., con l’aiuto di Orietta Pelizzari, professionalità di spicco nella consulenza manageriale.
Qui la conceria italiana Bonaudo ha annunciato una nuova tipologia di pelle di vitello trattata per ridurre l’utilizzo di materiali inquinanti nella sua produzione, in modo da rimanere sotto la soglia del 4%.
Tra i tessuti sintetici sostenibili si annovera il Tencel, tipologia di lyocell brevettata dal produttore austriaco Lenzing: traspirante e ha proprietà antibatteriche, il lyocell è un tessuto parzialmente sintetico realizzato con pasta di legno di alberi di eucalipto. Nel caso di Tencel, la produzione richiede pochissima acqua e, seppur sia realizzato utilizzando sostanze chimiche, oltre il 99% dei solventi possono essere recuperati e riutilizzati per altre produzioni.
La Fondazione dei Mestieri dell’Arte Contemporanea, nata da una proficua collaborazione tra l’organizzazione no profit per la sostenibilità e la condivisione “Progettomondo” e Patrizia Maggia, sovrintendente del Comune di Biella, ha presentato il suo “Social Alpaca”. È una nuova tipologia di lana sostenibile il cui assortimento comprende dodici varianti di materiale abilmente tessute in Bolivia e in Perù.
Infine il “Piñatex”, nuovo materiale creato dall’azienda certificata B Corp Ananas Anam: è ottenuto da sottoprodotti della raccolta dell’ananas che altrimenti andrebbero sprecati e, a differenza della maggior parte delle pelli sintetiche, non è dannosa per l’ambiente.