Il perito informatico è una figura molto richiesta da tantissime aziende o imprese, in particolare da quelle che lavorano in maniera attiva sul web e hanno l’esigenza di gestire software, dati e reti online.
Sicuramente il mondo del web ha dato vita a tantissime figure professionali, in grado di operare in diversi settori, ma ciò che va detto è che il perito informatico è una di quelle che ha potenzialmente più mercato.
È infatti oramai innegabile che il web e la multimedialità abbiano assunto un ruolo chiave nella nostra vita e che siano sempre di più i professionisti richiesti in grado di occuparsi di informatica e programmazione.
In questa guida cercheremo di fare luce sulla sua attività, cercando di comprendere quali possono essere gli sbocchi professionali di questa figura e quali le sue competenze.
Che cosa fa un perito informatico
Partiamo dalla questione principale, ovvero di che cosa si occupa questa figura professionale e quali sono le sue skill.
Un perito informatico, va da sé, opera nel campo dell’informatica. Nel sistema scolastico italiano attuale, la linea del Governo attualmente è quella di articolare un percorso di studi costituito da due anni comuni (un biennio classico) e un triennio di specializzazione.
Il corso per conseguire il diploma di perito industriale fornisce agli studenti tutte quelle competenze necessarie per lavorare, progettare e saper gestire sistemi per l’elaborazione e la trasmissione di informazioni tecniche e segnali elettrici.
In parole povere, un perito informatico ottiene una preparazione molto valida dal punto di vista pratico, che gli permette di poter applicare le sue conoscenze e svolgere compiti di diversa natura, in linea con le più recenti innovazioni del settore della tecnologia web.
Inserito in un contesto aziendale, un perito informatico può dunque occuparsi di gestire, programmare e della manutenzione di hardware e sistemi informatici. Ma anche di consulenza o assistenza a team interni o esterni, così come applicarsi per la risoluzione di problemi legati a sistemi e applicazioni.
Sbocchi professionali del perito informatico
Abbiamo dunque capito quali sono le mansioni e le competenze di uno studente al termine di un ciclo di studi volto a conseguire questo diploma. Ora cerchiamo di inquadrare meglio la sua figura professionale all’interno di un contesto lavorativo.
Che cosa può fare un perito informatico dopo il diploma? Vediamo un elenco di possibili mansioni:
- Progettare e amministrare reti
- Progettare sistemi automatici e robotici
- Webmaster
- Tecnico o capo area in centri di vendita e di assistenza informatici
- Lavorare in un team all’interno di un’azienda nel reparto informatico
- Perito all’interno di contesti come banche, enti locali, ecc.
- Lavorare come programmatore o analista
Oltre a questo, il perito informatico può anche proseguire i suoi studi scegliendo una naturale prosecuzione fra indirizzi come Informatica o Ingegneria Informatica, ma anche altre facoltà scientifiche.
Come conseguire il diploma di perito informatico
Come abbiamo detto, il diploma di perito informatico viene ottenuto a seguito di un percorso scolastico che prevede un totale complessivo di cinque anni di studi. Questi vengono suddivisi in due anni standard più tre anni di specializzazione successivi.
Ma se è possibile conseguire questo diploma in presenza, c’è anche la possibilità di ottenere un diploma di perito informatico online.
Esistono infatti diverse piattaforme online che permettono a chi fa questa scelta di seguire comodamente i corsi da casa, accedendo dal proprio computer a lezioni, corsi e al proprio percorso di studi personalizzato in base alle proprie esigenze.
Ogni giorno sono tantissimi gli studenti che decidono di prendere questo percorso e di farlo tramite corsi online. Questa scelta, infatti, garantisce una maggiore flessibilità ed è indicata anche soprattutto a chi deve incastrare studio e lavoro in maniera ottimale.