Eccessiva sonnolenza diurna nella sindrome delle apnee ostruttive del sonno: approvazione europea per pitolisant
L’Agenzia europea per i medicinali Ema ha autorizzato la commercializzazione di pitolisant per il trattamento dell’eccessiva sonnolenza diurna (ESD) associata all’apnea ostruttiva del sonno degli adulti.
Pitolisant è indicato per migliorare la veglia e ridurre l’eccessiva sonnolenza diurna (ESD) in pazienti adulti con Sindrome delle Apnee del Sonno (OSAS, Obstructive Sleeping Apnea Syndrome), la cui eccessiva sonnolenza diurna non è stata trattata in modo soddisfacente con le precedenti terapie, come la ventilazione meccanica a pressione positiva continua (CPAP). Il farmaco è anche indicato per i pazienti che non possono tollerare o hanno rifiutato la CPAP.
Pitolisant è un antagonista/agonista inverso del recettore H3 dell’istamina scoperto da Jean-Charles Schwartz e dai suoi collaboratori all’Inserm e alla Société Bioprojet di Parigi, con l’aiuto di due chimici europei (Walter Schunack all’Università di Berlino e Robin Ganellin all’University College di Londra). Bloccando gli autorecettori dell’istamina, si potenzia l’attività dei neuroni istaminergici del cervello che sono un importante sistema di stimolazione della veglia e della vigilanza con proiezioni estese a tutto il cervello. Pitolisant aumenta anche il rilascio di acetilcolina, noradrenalina e dopamina nel cervello. Il farmaco aveva già ricevuto l’indicazione, in Europa e negli Stati Uniti, per il trattamento dell’eccessiva sonnolenza diurna e della cataplessia in pazienti con narcolessia.
L’efficacia e la sicurezza di pitolisant nel trattamento dell’eccessiva sonnolenza diurna in pazienti con Sindrome delle Apnee del Sonno sono state valutate in due studi clinici multicentrici, randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo, di fase III: HAROSA I e HAROSA II. Nel primo, i pazienti sono stati trattati con CPAP, ma presentavano ancora eccessiva sonnolenza diurna. Nel secondo, non avevano tollerato o avevano rifiutato la CPAP e avevano eccessiva sonnolenza diurna.
In particolare, entrambi gli studi hanno dimostrato un miglioramento significativo nel punteggio della scala della sonnolenza (ESS) di Epworth nei pazienti trattati con pitolisant. Non sono stati osservati eventi cardiovascolari significativi o cambiamenti della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca.
“L’eccessiva sonnolenza diurna è un sintomo importante dell’apnea ostruttiva nel sonno, anche se presente soltanto in circa la metà dei pazienti alla diagnosi. L’EDS ha un impatto significativo sulle attività quotidiane del paziente, anche al lavoro, con ridotta memoria e capacità di concentrazione e purtroppo aumenta il rischio di incidenti per chi si mette alla guida – afferma Maria Rosaria Bonsignore, Professore Associato in Pneumologia, Università di Palermo, e responsabile dell’Ambulatorio dei disturbi respiratori nel sonno –. In una piccola ma significativa percentuale di pazienti, l’EDS non regredisce dopo trattamento della Sindrome delle Apnee del Sonno. Pitolisant è un farmaco utile nei pazienti che continuano ad essere sonnolenti nonostante la terapia, per la sua efficacia ma anche per il suo eccellente profilo di tollerabilità e l’assenza di effetti cardiovascolari”.
“Oltre alla stanchezza, l’eccessiva sonnolenza diurna è il sintomo osservato più frequentemente dai pazienti, con un notevole impatto sulla qualità della vita e sulla sicurezza quotidiana – afferma Jean-Charles Schwartz, direttore scientifico e co-fondatore di Bioprojet -. Pitolisant fornisce una soluzione efficace per tutti i pazienti, sia che siano trattati con CPAP o che siano intolleranti a questo trattamento. In particolare, gli studi HAROSA I e II hanno dimostrato che l’assunzione di pitolisant non ha alcun impatto sulla pressione arteriosa sistolica o diastolica e non aumenta il rischio di ipertensione. Infatti, la modalità d’azione di pitolisant è diversa da quella degli psicostimolanti, il che gli conferisce un profilo di sicurezza favorevole, essenziale per una popolazione che spesso presenta comorbidità metaboliche e cardiovascolari”.
Secondo vari studi epidemiologici, 1 miliardo di persone nel mondo soffre di OSAS, con importanti conseguenze sulla salute globale e, in particolare, sul funzionamento di vari organi4. È frequentemente associata ad affaticamento, problemi di attenzione e concentrazione, irritabilità e sintomi di depressione. Le difficoltà incontrate dai pazienti nel far fronte a tutti i compiti della vita quotidiana hanno un impatto sulla loro qualità di vita e su quella dei loro cari, ma anche sulla comunità, con costi aumentati in termini di salute, ridotta produttività e aumento del rischio di incidenti.