Nei pazienti con prurigo nodularis e dermatite atopica, l’anticorpo monoclonale sperimentale nemolizumab ogni 4 settimane si è dimostrato efficace
Nei pazienti con prurigo nodularis e dermatite atopica, l’anticorpo monoclonale sperimentale nemolizumab ogni 4 settimane ha dimostrato una rapida efficacia e una significativa riduzione dei sintomi nei risultati di fase II, secondo quanto comunicato al congresso European Academy of Dermatology and Venereology (EADV) 2021.
La dermatite atopica è una malattia infiammatoria cutanea debilitante, caratterizzata da lesioni cutanee diffuse e prurito fastidioso e costante. La prevalenza varia notevolmente, dall’1% al 25% della popolazione a seconda della regione geografica e della fascia d’età. Questa affezione cutanea grave e cronica può avere un profondo impatto sulla qualità della vita dei pazienti, portando a difficoltà nel sonno e causando infezioni cutanee secondarie.
Il prurigo nodularis è una rara condizione cronica, potenzialmente debilitante, caratterizzata da noduli cutanei spessi che coprono vaste aree del corpo, associata a prurito intenso e costante. Può manifestarsi a qualsiasi età, ma colpisce più di frequente persone tra i 40 e i 69 anni, spesso compromettendo in modo importante la qualità di vita. Si stima che negli Stati Uniti colpisca 52,9 persone su 100mila, mentre per l’Europa sono stati riportati tassi compresi tra 0,65 e 11,1 per 10mila abitanti.
Riduzione significativa dei sintomi nel prurigo nodularis
Un’analisi secondaria dei dati di fase II ha considerato l’insorgenza d’azione contro prurito e disturbi del sonno in pazienti con prurigo nodularis moderato/grave. Entro 48 ore, nemolizumab ha ridotto significativamente il prurito grave in modo 3 volte più efficace rispetto al placebo (-19,5% vs -5,8%, p=0,014), una diminuzione che si è mantenuta per tutta la durata della sperimentazione.
Al giorno 4, circa un quarto dei pazienti trattati mostrava già una forte riduzione del prurito grave rispetto a nessuna risposta nel gruppo placebo (23,5% vs 0%, p<0,001) e dopo 12 settimane oltre il 50% dei partecipanti mostrava una risposta a nemolizumab (52,9% contro 8,3%). Il farmaco ha inoltre consentito un miglioramento 4 volte superiore dei disturbi del sonno rispetto al placebo al giorno 4 (-19,8% vs -4,3%, p=0,012), che è continuato fino alla settimana 4.
«Il prurigo nodularis è associato a una decisa compromissione della qualità della vita e a una frequente privazione del sonno» ha affermato Sonja Ständer, ricercatrice principale dello studio, e professore di dermatologia presso lo University Hospital Muenster, in Germania. «Questa analisi evidenzia la rapida insorgenza d’azione di nemolizumab, con una riduzione del prurito entro 48 ore dalla prima dose, oltre a un miglioramento significativo del sonno già dal quarto giorno nei pazienti con malattia da moderata a grave. Questo sollievo dei sintomi si traduce in un miglioramento significativo della vita quotidiana per quanti soffrono di questa condizione».
Effetto antinfiammatorio e miglioramento precoce dell’eczema
In un’analisi post-hoc secondaria dei dati di fase IIb in pazienti adulti con dermatite atopica da moderata a grave, nemolizumab ha dimostrato un miglioramento significativo dei segni clinici e dei sintomi della malattia alla prima settimana di trattamento, come indicato dal punteggio SCORAD (SCORing Atopic Dermatitis, che misura la gravità della malattia), che è aumentato fino alla settimana 16.
I risultati includevano un miglioramento precoce dell’eritema e delle escoriazioni, suggerendo un effetto antinfiammatorio diretto del farmaco, mentre il miglioramento della secchezza cutanea rispetto al placebo potrebbe essere una conseguenza di un effetto benefico dell’anticorpo monoclonale sulla barriera cutanea.
«Questa analisi è importante in quanto migliora la nostra comprensione del meccanismo d’azione di nemolizumab e indica un effetto antinfiammatorio diretto, che comporta una rapida e profonda riduzione delle sensazioni di prurito e delle lesioni cutanee nei soggetti con dermatite atopica» ha commentato il responsabile dello studio Jean-David Bouaziz, del Dipartimento di Dermatologia dell’Ospedale Saint-Louis, in Francia.
Miglioramento della dermatite atopica negli adolescenti
Un terzo abstract ha preso in considerazione la farmacocinetica, la sicurezza e l’efficacia di nemolizumab in pazienti adolescenti (età compresa tra 12 e 17 anni) con dermatite atopica.
In questa fascia di età la malattia è problematica, dal momento che condiziona molte attività nella routine quotidiana di un adolescente, come gli sport e gli eventi extrascolastici, provocando un aumento della temperatura corporea e della sudorazione. In aggiunta, l’aumento delle pressioni scolastiche e sociali durante l’adolescenza incrementano l’ansia e i livelli di stress, peggiorando i sintomi.
Nei partecipanti con prurito da moderato a grave, l’anticorpo monoclonale ha portato a un miglioramento dell’eruzione cutanea, del prurito, del sonno, della qualità di vita e dei biomarcatori.
Bibliografia
Ständer S et al. Nemolizumab rapidly relieves itch and sleep disturbances in patients with prurigo nodularis. European Academy of Dermatology and Venereology (EADV). Sept 29-Oct 2, 2021. Abstract 465.
Bouaziz JD et al. Rapid decrease of signs of atopic dermatitis suggests a direct antiinflammatory effect of nemolizumab. European Academy of Dermatology and Venereology (EADV). Sept 29-Oct 2, 2021. Abstract 1200.
Sidbury R et al. Pharmacokinetics, safety and efficacy during nemolizumab treatment of atopic dermatitis in adolescents. European Academy of Dermatology and Venereology (EADV). Sept 29-Oct 2, 2021. Abstract 976.