Sclerosi multipla: secondo i dati di un nuovo studio diroximel fumarato è sicuro ed efficace come dimetil fumarato ma con migliore tollerabilità
I risultati intermedi dello studio in corso di fase 3 EVOLVE-MS-1 dimostrano che i risultati di sicurezza ed efficacia di diroximel fumarato (DRF) sono coerenti con il profilo beneficio-rischio noto per il dimetil fumarato (DMF). Inoltre, il basso tasso di interruzione del trattamento in un periodo di due anni suggerisce che DRF è un’opzione di trattamento ben tollerata per la sclerosi multipla recidivante-remittente (RRMS). I risultati sono stati comunicati nel corso del 37° Congresso dell’European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis (ECTRIMS) che si è svolto in modalità virtuale.
Aspetti farmacologici simili e divergenti dovuti alle diverse strutture chimiche
«Il DRF è un fumarato orale per il trattamento della RRMS » ha ricordato l’autore principale, Sibyl Wray, dell’Hope Neurology Multiple Sclerosis Center di Knoxville (Tennessee, USA).
«Il DRF ha lo stesso metabolita attivo del DMF e si ritiene che abbia un profilo di efficacia/sicurezza simile. Inoltre, il DRF ha migliorato la tollerabilità gastrointestinale (GI) rispetto al DMF» ha aggiunto.
Infatti, ha ricordato, il DRF subisce una rapida scissione dalle esterasi nell’intestino a monometil fumarato (MMF), lo stesso metabolita farmacologicamente attivo del farmaco approvato (DMF). Dato che il DRF e il farmaco approvato DMF producono un’esposizione bioequivalente al metabolita attivo MMF, si prevede che i profili di efficacia/sicurezza siano simili.
Peraltro, ha specificato, la struttura chimica distinta del DRF comporta un profilo di tollerabilità GI differenziato. In particolare, si ritiene che il DRF produca meno irritazione e reattività verso i recettori fuori bersaglio all’interno del tratto GI rispetto al DMF, portando potenzialmente a una migliore tollerabilità GI.
Gli obiettivi dell’EVOLVE-MS-1
L’obiettivo dello studio presentato all’ECTRIMS 2021 era quello di riportare i risultati intermedi di sicurezza ed efficacia di DRF nella popolazione complessiva arruolata nell’EVOLVE-MS-1.
Quest’ultimo ha ricordato Wray, «è uno studio in corso, in aperto, di 96 settimane volto a valutare la sicurezza, la tollerabilità e l’efficacia del DRF in soggetti adulti con RRMS. I pazienti» ha precisato «sono entrati nello studio come nuovi arruolati nel programma di sviluppo clinico del DRF o dopo aver completato EVOLVE-MS-2, uno studio randomizzato, in cieco, di fase 3 in cui i pazienti hanno ricevuto DRF o DMF per 5 settimane».
Meno disturbi gastrointestinali
«Al 1° settembre 2020, sono stati arruolati 1.057 pazienti, 464 dei quali avevano completato EVOLVE-MS-2. L’esposizione mediana al DRF è stata di 2,0 (range: 0,0-2,1) anni» ha riferito Wray.
Complessivamente, ha interrotto il trattamento il 23,3% (246/1057) dei pazienti; l’8,0% (85/1057) a causa di eventi avversi (AE) e <1% (7/1057) a causa di AE GI, ha aggiunto.
«AE si sono verificati nell’88,2% dei pazienti (932/1057); nell’89% dei casi (834/932) erano di gravità lieve/moderata» ha proseguito Wray.
Gli AE GI si sono verificati nel 31,6% dei pazienti (334/1057). Gli AE e le interruzioni del trattamento dovute ad AE GI nei pazienti di nuovo arruolamento sono stati rispettivamente del 33,7% (200/593) e dello 0,8% (5/593), ha specificato la neurologa.
Significativa riduzione del tasso di recidiva annualizzato
«Il tasso di recidiva annualizzato aggiustato è stato complessivamente dello 0,13 (IC 95% 0,11-0,15), che rappresenta una riduzione dell’81% (IC 95% 78,1-84,1; p<0,0001) rispetto ai 12 mesi precedenti l’ingresso nello studio (0,70 [IC 95% 0,66-0,75])» ha sottolineato Wray.
La quota stimata di pazienti che erano privi di recidive alla settimana 96 era dell’82,4% mentre la percentuale stimata di persone che non avevano evidenza di attività della malattia (NEDA-3) entro la settimana 96 era del 38,4%.
Rilevati miglioramenti neuroradiologici
Riduzioni significative del numero medio (SD) di lesioni captanti il gadolinio (Gd+) sono state osservate dal basale (1,1 [3,8]) alla settimana 96 (0,4 [3,2]), ovvero una diminuzione del 63,6% (p<0,0001; n = 681), ha detto Wray.
La percentuale di pazienti che erano privi di lesioni Gd+ alla settimana 96 era del 91,2% rispetto al 69,0% al basale. Il numero medio di lesioni T2 nuove/di recente ingrandimento è rimasto stabile o è leggermente diminuito dall’anno 1 all’anno 2, ha aggiunto.
Messaggi chiave
- I risultati provvisori dello studio EVOLVE-MS-1 dimostrano che i risultati di sicurezza ed efficacia del DRF sono in accordo con il noto profilo di rischio/beneficio del DMF.
- Il basso tasso di interruzione del trattamento nel periodo di 2 anni suggerisce che il DRF è un’opzione di trattamento ben tollerata per la RRMS.
- A 2 anni, le misure cliniche e radiologiche sono state ridotte rispetto al basale, supportando il DRF come opzione di trattamento efficace.
Fonte:
Wray S, et al. Diroximel fumarate in patients with relapsing-remitting multiple sclerosis: interim safety and efficacy results from the Phase 3 EVOLVE-MS-1 Study. ECTRIMS 2021. Abstract P739. Link