Studio NAVIGATOR: l’impiego di tezepelumab in pazienti affetti da asma severo si associa ad una proporzione maggiore di individui con miglioramenti
L’impiego di tezepelumab in un’ampia popolazione di pazienti affetti da asma severo si associa ad una proporzione maggiore di individui con miglioramenti clinicamente significativi di alcune misure di outcome riferiti dai pazienti per il controllo dell’asma, i sintomi e la qualità della vita legata allo stato di salute. Queste le conclusioni di una nuova analisi dei dati dello studio NAVIGATOR di fase 3, presentata nel corso del congresso #CHEST2021 che si sta svolgendo a Orlando, in Florida (Usa).
Informazioni su tezepelumab
Tezepelumab è il primo esponente di una nuova categoria di possibili agenti farmacologici anti-asma, avente come bersaglio la linfopoietina timica stromale (TSLP), una proteina della famiglia delle citochine alla quale viene riconosciuto un importante ruolo nella maturazione delle cellule T. Nello specifico, tezepelumab è un anticorpo monoclonale umanizzato allestito allo scopo di legarsi in modo specifico alla TSLP umana, prevenendone l’interazione con il suo complesso recettoriale.
Il blocco di TSLP ottenuto con tezepelumab sarebbe in grado di prevenire il rilascio di citochine pro-inflammatorie da parte delle cellule del sistema immunitario “marcate” dalla presenza di TSLP. Per la sua attività che si esplica “a monte” della cascata infiammatoria, tezepelumab potrebbe essere utile in un’ampia popolazione di pazienti con asma severo non controllato, compresi quelli la cui condizione asmatica non è guidata dall’infiammazione T2.
Due anni fa La Fda ha concesso al farmaco biologico la designazione di farmaco “breakthrough” per la cura dell’asma severo, accelerando cosi l’iter registrativo del farmaco.
La designazione di Breakthrough Therapy si basa sui dati dello studio di Fase IIb PATHWAY pubblicati nel 2017 che hanno mostrato una riduzione tra il 61 per cento e il 71 per cento, a seconda della dose, del tasso annuale di esacerbazioni dell’asma rispetto al placebo in una vasta popolazione di pazienti affetti da asma grave, indipendentemente dal fenotipo del paziente, incluso lo stato del biomarcatore di Tipo 2 (T2).
Le terapie biologiche attualmente disponibili mirano solo all’infiammazione guidata da T2. Tezepelumab è un potenziale farmaco ‘first in class’ che blocca la linfopoietina stromale timica (TSLP) – un modulatore a monte delle vie infiammatorie multiple.
Lo studio NAVIGATOR
Nel mese di maggio di quest’anno sono stati pubblicati, su NEJM, i risultati definitivi dello studio NAVIGATOR, che hanno dimostrato come i pazienti con asma severo non controllato che sono trattati con tezepelumab in aggiunta allo standard terapeutico presentino un minor numero di riacutizzazioni (-56%), insieme ad una migliore funzione polmonare, al controllo dell’asma e ad una migliore qualità della vita legata allo stato di salute rispetto ai pazienti trattati con placebo.
Tale risultato, ottenuto indipendentemente dalla conta eosinofilica, è particolarmente importante in quanto, ad oggi, fino al 50% dei pazienti con asma severo non eosinofilico presentano opzioni limitate di trattamento.
Obiettivi e disegno dell’analisi presentata al Congresso
Nello studio NAVIGATOR, pazienti di età compresa tra i 12 e gli 80 anni, affetti da asma severo non controllato, erano stati randomizzati a trattamento con tezepelumab 210 mg o a placebo sottocute a cadenza mensile per un anno.
I dati qui presentati fanno riferimento ad un’analisi prespecificata dello studio che ha valutato alcuni outcome riferiti dai pazienti (PRO) per il controllo dell’asma, la sintomatologia e per la qualità della vita legata allo stato di salute.
Nel dettaglio, dopo l’inizio del trattamento assegnato dalla randomizzazione, i ricercatori hanno valutato alcuni PRO mediante gli strumenti seguenti:
– questionario “Asthma Control Questionnaire-6” (ACQ-6) a cadenza mensile (a partire dalla seconda settimana),
– questionario standardizzato per la qualità della vita valido per pazienti di età pari o superiore a 12 anni (AQLQ[S]+12) a cadenza trimestrale (a partire dalla quarta settimana)
– punteggio medio settimanale riportato al diario giornaliero della sintomatologia asmatica (ASD)
– punteggio riportato al questionario “St George’s Respiratory Questionnaire” (SGRQ) a cadenza semestrale
Risultati principali
NAVIGATOR ha randomizzato inizialmente 1061 pazienti. Dei 1059 pazienti che hanno portato a termine lo studio, 528 erano stati randomizzati a trattamento con tezepelumab e 531 a trattamento con placebo.
Considerando tutti i PRO ad un anno, è emerso che la proporzione di pazienti responsivi alla terapia era più elevata nel gruppo tezepelumab che non nel gruppo placebo.
Nello specifico, l’analisi pre-specificata ha dato i risultati seguenti:
– ACQ-6: 86,2% vs 76,5%; odds ratio (IC95%)= 1,99 (1,43–2,76);
– AQLQ[S]+12; 77,5% vs 71,7%; 1,36 (1,02–1,82);
– ASD, 58% vs 50,1%, 1,68 (1,12–2,53);
– SGRQ: 81,7% vs 72,6%, 1,66 (1,17–2,36);
– ACQ-6 a 2 settimane: 64,5% vs 56,4%, 1,48 (1,14–1,92);
– AQLQ[S]+12 a 4 settimane: 63,8% vs 60,5%; 1,14 (0,88–1,48);
– ASD ad una settimana: 16,7% vs 11%; 1,82 (1,02–3,25);
– SGRQ a 24 settimane: 81,5% vs 70,7%; 1,79 (1,27–2,52)
Riassumendo
In conclusione, questi risultati, insieme con quelli precedentemente riportati (Ndr: al congresso ERS 2021) relativi alle riacutizzazioni di malattia e alla funzione polmonare, documentano il beneficio di tezepelumab in un’ampia popolazione di pazienti con asma severo non controllato e fanno ben sperare in un futuro ampliamento delle opzioni terapeutiche disponibili per il trattamento di questa condizione.
Bibliografia
1) Lugogo N et al. Tezepelumab produces clinically meaningful responses on patient-reported outcome measures in patients with severe, uncontrolled asthma: results from the phase 3 NAVIGATOR study. Presented at: CHEST 2021; October 17-20, 2021; Orlando, FL/Virtual. Abstract 44A-47A.