Il museo Civico Medievale di Bologna guarda al futuro: ora è anche in 3D grazie a un progetto che è come una sorta di “preview della visita fisica”
Osservare un’opera d’arte fin nei minimi dettagli, da ogni angolatura e in alcuni casi perfino dall’interno? Oggi si può, se i manufatti sono quelli custoditi nel Museo civico medievale di Bologna. Ad offrire questa nuova opportunità è il progetto sperimentale 3D Art Xp, che propone una visita virtuale del museo in versione tridimensionale, immersiva e interattiva tramite un sito web consultabile da qualsiasi device connesso alla rete.
L’iniziativa, nata da una partnership tecnica tra l’Istituzione Bologna Musei e la startup Publics Icc, propone da un lato una vera e propria duplicazione digitale del Museo, fedele agli spazi reali di Palazzo Ghisilardi, grazie all’utilizzo della “tecnologia laser a luce strutturata” che ha permesso di realizzare scansioni reali in alta risoluzione di tutti gli ambienti, arricchite da contenuti multimediali. Dall’altro lato, il progetto propone un catalogo tridimensionale di 45 manufatti artistici tra statue, oggetti lapidei, codici miniati, bronzi, armi, avori e vetri.
Il risultato è “un percorso che oltre a consentire una visita libera del Museo- sottolinea il direttore dell’Istituzione, Maurizio Ferretti- si focalizza anche sulle riprese ad altissima definizione di un numero considerevole di opere“. Il progetto si propone così come una sorta di “preview, anticipando la conoscenza del museo e la visita fisica”, aggiunge Ferretti.
Anche nell’ottica della ricerca scientifica, del resto, i manufatti selezionati “possono essere osservati perfino meglio che dal vivo”, segnala Ferretti: vale per quelli più piccoli (come i sigilli) che possono essere notevolmente ingranditi, ma vale anche per la possibilità di osservare gli oggetti a 360 gradi e quindi anche da angolazioni che normalmente non sarebbero disponibili per il visitatore.
“Non si tratta di un virtual tour o perlomeno non solo”, dichiara il direttore del Museo, Massimo Pedica, perchè il progetto consente di acquisire “una serie di elementi che aiutano ad approfondire e leggere gli oggetti, invitando alla visita diretta”. Anche il taglio divulgativo “non è eccessivamente didattico”, spiega l’ad di Publics Icc, Dario Ghiggi, proprio per “stimolare un approfondimento che deve avvenire all’interno del Museo” e questo può accadere “prima, durante o dopo la visita”.
Il lavoro, tra l’altro, è in divenire perchè ad esempio manca ancora l’inserimento tra i contenuti virtuali della colossale statua di Bonifacio VIII conservata nel Museo: la scansione è stata già effettuata, racconta Ghiggi, ma in questo momento la scarsità di materie prime rende difficile reperire schede video che siano in grado di processare l’enorme mole di dati da tradurre nel modello 3D.
Intanto, spiega la Dire (www.dire.it), il progetto 3D Art Xp prende il via e viene da chiedersi quanti appassionati si collegheranno dagli Usa visto che, a quanto pare, oltreoceano c’è un certo interesse per questo campo. Medica, infatti, segnala che proprio domani il Frist Art Museum di Nashville inaugurerà una mostra tutta dedicata all’arte gotica bolognese, dal titolo “Medieval Bologna: art for a university city”, quasi integralmente costituita da opere già presenti nei musei statunitensi. L’unico prestito partito dall’Italia, infatti, riguarda proprio il Museo civico medievale di Bologna che ha spedito in America la tomba di un dottore e alcune miniature: tra queste c’è anche quella dedicata a piazza Ravegnana, ovvero “l’immagine più famosa della Bologna medievale”, sottolinea Medica.