Diabete di tipo 2: tirzepatide meglio di insulina glargine nel ridurre glicemia e peso secondo i risultati di uno studio pubblicato su Lancet
Negli adulti con diabete di tipo 2 e rischio cardiovascolare elevato, tirzepatide ha comportato una riduzione maggiore di glicemia e peso corporeo rispetto a insulina glargine, con una minore incidenza di ipoglicemia dopo 52 settimane. Sono i risultati dello studio clinico SURPASS-4, appena pubblicati su The Lancet.
Tirzepatide è un nuovo doppio agonista del recettore del polipeptide insulinotropico glucosio-dipendente (GIP) e del glucagon-like peptide-1 (GLP-1) a somministrazione settimanale che integra le azioni di entrambe le incretine in una singola molecola e rappresenta una nuova classe di farmaci per il trattamento del diabete di tipo 2.
Dopo 52 settimane, la dose più alta di tirzepatide ha portato a una riduzione dell’emoglobina glicata (HbA1c) del 2,58% e una riduzione del peso corporeo di 11,7 kg (-13,0%), significativamente superiori rispetto a insulina glargine (riduzione HbA1C dell’1,44% e aumento di peso di 1,9 kg, +2,2%).
«Siamo incoraggiati dal controllo continuo della glicemia e del peso oltre il periodo di trattamento iniziale di 52 settimane e fino a due anni, mentre continuiamo a studiare il potenziale impatto di tirzepatide per il trattamento del diabete di tipo 2», ha affermato John Doupis, dello Iatriko Paleou Falirou Medical Center di Atene, in Grecia e ricercatore senior in SURPASS-4.
Il trial SURPASS-4
Si tratta di uno studio globale di fase III in aperto che ha confrontato la sicurezza e l’efficacia di tre dosi di tirzepatide (5, 10 e 15 mg) rispetto a insulina glargine titolata in 2.002 adulti con diabete di tipo 2 e aumentato rischio cardiovascolare, trattati con fino a tre farmaci ipoglicemizzanti orali (metformina, sulfonilurea o SGLT-2 inibitore). Dei partecipanti totali randomizzati, 1.706 (85%) hanno completato lo studio, la cui durata mediana è stata di 85 settimane, e 202 soggetti (10%) hanno completato due anni.
I partecipanti avevano una durata media del diabete di 11,8 anni, una HbA1C basale dell’8,52% e un peso basale di 90,3 kg. Oltre l’85% aveva una storia di eventi cardiovascolari. Nel braccio insulina glargine la dose di insulina è stata titolata seguendo un algoritmo “treat-to-target” con l’obiettivo di raggiungere una glicemia a digiuno inferiore a 100 mg/dl. La dose iniziale era di 10 unità al giorno e quella media dopo 52 settimane era di 43,5 unità al giorno.
Tirzepatide meglio di insulina glargine in tutti gli endpoint
La sperimentazione ha raggiunto tutti gli endpoint primari e secondari chiave. Tutte e tre le dosi di tirzepatide hanno portato a riduzioni superiori e statisticamente significative della HbA1C e del peso corporeo rispetto a insulina glargine dopo 52 settimane (endpoint primario).
In particolare, i risultati della stima di efficacia hanno mostrato:
- Riduzione HbA1c: -2,24% (5 mg), -2,43% (10 mg), -2,58% (15 mg), -1,44% (insulina glargine)
- Variazione di peso: -7,1 kg (-8,1%, 5 mg), -9,5 kg (-10,7%, 10 mg), -11,7 kg (-13,0%, 15 mg), +1,9 kg (+2,2%, insulina glargine)
- Percentuale di partecipanti che hanno raggiunto HbA1c <7%: 81% (5 mg), 88% (10 mg), 91% (15 mg), 51% (insulina glargine)
- Percentuale di partecipanti che hanno raggiunto HbA1c <5,7%: 23% (5 mg), 33% (10 mg), 43% (15 mg), 3% (insulina glargine)
L’ipoglicemia inferiore a 54 mg/dl è stata riportata nell’8,8% (5 mg), 6,1% (10 mg) e 8,0% (15 mg) nei bracci tirzepatide e nel 19,1% nel gruppo glargine durante l’intero periodo di studio. Episodi di ipoglicemia sono stati osservati più spesso nei soggetti con terapia di base con una sulfonilurea.
In un ulteriore endpoint esplorativo, tutte e tre le dosi di tirzepatide hanno portato a benefici rispetto al basale nei lipidi a digiuno a 52 settimane. In particolare, alla dose più alta di tirzepatide il colesterolo totale è stato ridotto del 5,6%, i trigliceridi del 22,5%, il colesterolo LDL del 7,9% e il colesterolo VLDL del 21,8%, mentre il colesterolo HDL è aumentato del 10,8%.
Gli eventi avversi più comunemente riportati nei bracci tirzepatide sono stati correlati al tratto gastrointestinale e generalmente di gravità da lieve a moderata. Nausea, diarrea e vomito sono stati sperimentati più frequentemente rispetto a insulina glargine. I tassi di interruzione del trattamento a causa di eventi avversi sono stati del 7,3% con tirzepatide 5 mg, 7,9% con 10 mg e 8,9% con 15 mg, rispetto all’1,9% con insulina glargine.
Un’analisi di sicurezza ha valutato il MACE-4, un endpoint composito di morte per cause cardiovascolari, infarto miocardico, ictus e ospedalizzazione per angina instabile. In SURPASS-4, confrontando i dati aggregati di tirzepatide insulina glargine, non è stato identificato alcun aumento del rischio cardiovascolare con tirzepatide ( hazard ratio 0,74).
Il programma di sviluppo clinico globale di fase III SURPASS ha arruolato oltre 20mila persone con diabete di tipo 2 in 10 studi clinici, cinque dei quali sono studi registrativi, tutti completati.
Bibliografia
Del Prato S et al. Tirzepatide versus insulin glargine in type 2 diabetes and increased cardiovascular risk (SURPASS-4): a randomised, open-label, parallel-group, multicentre, phase 3 trial. The Lancet. Published:October 18, 2021. Leggi