Tumore al seno triplo negativo ricorrente, non resecabile o metastatico: approvazione europea per pembrolizumab più chemioterapia in prima linea
La Commissione Europea ha approvato pembrolizumab in combinazione con la chemioterapia per il trattamento di prima linea del cancro al seno triplo negativo (TNBC) localmente ricorrente, non resecabile o metastatico, in adulti i cui tumori esprimono PD-L1 (Combined Positive Score [CPS] ≥10) e che non hanno ricevuto una precedente chemioterapia per la malattia metastatica. Questa decisione rappresenta la prima approvazione di pembrolizumab in Europa nell’ambito del cancro al seno.
L’approvazione si basa sull’analisi finale dello studio di fase 3 KEYNOTE-355, in cui pembrolizumab in combinazione con la chemioterapia (nab-paclitaxel, paclitaxel o gemcitabina/carboplatino) ha migliorato significativamente la sopravvivenza globale (OS), riducendo il rischio di morte del 27% (HR=0. 73 [95% CI, 0,55-0,95]; p=0,0093), e la sopravvivenza libera da progressione (PFS), riducendo il rischio di progressione della malattia o di morte del 34% (HR=0,66 [95% CI, 0,50-0,88]; p=0,0018) rispetto alla sola chemioterapia in questi pazienti. In questo studio, il 38% dei pazienti arruolati aveva tumori che esprimevano PD-L1 con CPS ≥10.
“Questa approvazione è una pietra miliare importante per le pazienti appropriate con TNBC metastatico che hanno bisogno di nuove opzioni di trattamento”, ha detto Javier Cortés, capo dell’International Breast Cancer Center (IBCC), Quironsalud Group. “Con questa approvazione, le pazienti in Europa con TNBC metastatico i cui tumori esprimono PD-L1 (CPS ≥10) hanno una nuova opzione di trattamento immunoterapico che può essere utilizzata in combinazione con diversi agenti chemioterapici”.
Questa approvazione permette la commercializzazione della combinazione con KEYTRUDA in tutti i 27 stati membri dell’Unione Europea più Islanda, Lichtenstein, Norvegia e Irlanda del Nord.
Dati a sostegno dell’approvazione europea
L’approvazione si è basata sui dati di KEYNOTE-355 (NCT02819518), uno studio multicentrico, randomizzato, controllato con placebo, di fase 3 che ha arruolato 847 pazienti con TNBC localmente ricorrente, non resecabile o metastatico, che non erano stati precedentemente trattati con chemioterapia in fase avanzata. Le pazienti sono state randomizzate 2:1 a ricevere pembrolizumab (200 mg ogni tre settimane) più chemioterapia (a scelta dello sperimentatore tra paclitaxel, nab-paclitaxel o gemcitabina/carboplatino) o placebo più chemioterapia.
Il trattamento con pembrolizumab o placebo, entrambi in combinazione con la chemioterapia, è continuato fino alla progressione della malattia, alla tossicità inaccettabile o fino a un massimo di 24 mesi. I pazienti potevano continuare ad essere trattati con la chemioterapia, secondo lo standard di cura.
Le pazienti potevano continuare ad essere trattati con pembrolizumab oltre la progressione della malattia definita da RECIST se il paziente era clinicamente stabile e stava ottenendo un beneficio clinico come determinato dallo sperimentatore. Le due misure di efficacia primaria erano OS e PFS. Le misure secondarie di efficacia includevano il tasso di risposta obiettiva e la durata della risposta.
Nell’analisi finale dello studio, la OS mediana era di 23,0 mesi (95% CI, 19,0-26,3) con pembrolizumab più chemioterapia contro 16,1 mesi (95% CI, 12,6-18,8) con la sola chemioterapia. La PFS mediana era di 9,7 mesi (95% CI, 7,6-11,3) con pembrolizumab più chemioterapia contro 5,6 mesi (95% CI, 5,3-7,5) con la sola chemioterapia.