Parkinson: rischio di diagnosi aumentato 10 anni dopo aver contratto l’influenza. Lo rivela uno studio caso-controllo basato sulla popolazione danese
I pazienti infetti da influenza hanno maggiori probabilità di ricevere una diagnosi di malattia di Parkinson (PD) 10 anni dopo l’infezione rispetto ai controlli, secondo uno studio pubblicato online su “JAMA Neurology”. Già in passato era stata segnalata questa associazione, ma i dati finora erano controversi.
«Se l’influenza fosse associata allo sviluppo successivo della PD è stata una questione aperta per decenni e ha avuto origine dalle osservazioni successive alla pandemia influenzale del 1918» premettono gli autori, guidati da Noelle M. Cocoros, ricercatrice presso l’Harvard Pilgrim Health Care Institute e il Dipartimento di Medicina della Popolazione dell’Harvard Medical School di Boston.
«Più in generale, se le infezioni in generale contribuissero al rischio di PD è stato studiato per parecchio tempo. In questo studio abbiamo esaminato se le infezioni precedenti, compresa l’influenza, fossero associate alla PD più di 10 anni dopo l’infezione».
Le infezioni sono state accertate tra il 1977 e il 2016 e classificate per tempo dall’infezione alla diagnosi di malattia di Parkinson. Per aumentare la specificità delle diagnosi di influenza, l’esposizione all’influenza è stata limitata a mesi di attività influenzale di picco. Dei 61 626 individui inclusi, 23 826 (38,7%) erano donne e 53 202 (86,3%) avevano più di 60 anni.
Dati dal Registro nazionale danese dei pazienti
In questo studio caso controllo basato sulla popolazione, utilizzando i dati del Registro nazionale danese dei pazienti, Cocoros e colleghi hanno identificato 10.271 individui con diagnosi ospedaliera di PD dal gennaio 2000 al dicembre 2016. Un totale di 51.355 partecipanti al controllo sono stati abbinati in base all’età e al sesso a pazienti con PD in un rapporto 5 a 1. Sono stati esclusi i pazienti con parkinsonismo secondario indotto da farmaci.
L’età media dei pazienti con PD era di 71,4 anni, di cui l’86,3% di età superiore ai 60 anni alla diagnosi. Un numero inferiore di pazienti con PD avevano broncopneumopatia cronica ostruttiva o enfisema (6,5%) rispetto ai controlli (7,7%). Tuttavia, entrambi i gruppi avevano una distribuzione simile di malattie cardiovascolari, diabete, morbo di Crohn, colite ulcerosa e cancro ai polmoni, riportano gli autori.
Associazione confermata, ma non per altre infezioni
Un aumento dell’odds ratio di 1,73 (IC 95%, 1,11-2,71) è stato identificato nell’analisi completamente aggiustata quando sono stati identificati i codici specifici dell’influenza nei pazienti 10 anni prima della diagnosi di PD. Più in dettaglio, l’influenza diagnosticata in qualsiasi momento durante un anno solare è stata associata alla PD più di 10 anni dopo.
Quando l’esposizione all’influenza è stata limitata a mesi di più alta attività influenzale, è stato trovato un OR elevato con un intervallo di confidenza più ampio (OR, 1,52; IC 95%, 0,80-2,89). Le probabilità che la PD si manifestasse dopo più di 15 anni a seguito di un’infezione influenzale era di circa il 90%.
Non c’era evidenza di un’associazione con qualsiasi tipo di infezione più di 10 anni prima della malattia di PD (OR, 1,04; IC 95%, 0,98-1,10). Diverse infezioni specifiche hanno prodotto un aumento delle probabilità di malattia di PD entro 5 anni dall’infezione, ma i risultati sono stati nulli quando l’esposizione si è verificata più di 10 anni prima.
Il nostro studio basato sulla popolazione ha incluso tutti i cittadini danesi con diagnosi di PD dal 2000 al 2016» sottolineano Cocoros e colleghi. «Abbiamo osservato un’associazione tra influenza e PD diagnosticata più di 10 anni dopo l’evidenza dell’infezione. Comprendere le potenziali conseguenze a lungo termine dell’influenza è importante sia a livello di paziente che di popolazione».
In particolare, «questi dati osservazionali suggeriscono un legame tra influenza e PD, ma non dimostrano causalità. Mentre altre infezioni sono state associate a diagnosi di PD subito dopo l’infezione, le associazioni nulle dopo più di 10 anni suggeriscono che queste associazioni a breve termine non sono causali» concludono.
Bibliografia:
Cocoros NM, Svensson E, Szépligeti SK, et al. Long-term Risk of Parkinson Disease Following Influenza and Other Infections. JAMA Neurol. 2021 Oct 25. doi: 10.1001/jamaneurol.2021.3895. [Epub ahead of print] Link