Dermatite atopica: lo sperimentale Th2 agisce subito


L’inibitore sperimentale orale dei linfociti Th2 nei soggetti con dermatite atopica ha ridotto l’attività della malattia fino al 50% dopo 6 settimane

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L’inibitore sperimentale orale dei linfociti Th2 nei soggetti con dermatite atopica ha ridotto l’attività della malattia fino al 50% dopo 6 settimane, secondo i risultati di un piccolo studio di fase Ib controllato con placebo presentato all’Inflammatory Skin Disease Summit (ISDS) 2021.

RPT193 prende di mira il recettore delle chemochine CCR4, che regola la migrazione dei linfociti Th2 nei tessuti infiammati e può aumentare la secrezione di citochine da parte delle cellule T attivate (IL-4, IL-5, IL-6 e IL-13). Oltre a promuovere l’infiammazione, la migrazione Th2 indotta da CCR4 favorisce l’ispessimento dei tessuti e il prurito.

Un piccolo studio preliminare di fase Ib
Al congresso sono stati riportati i risultati di uno studio di fase Ib che valutava l’attività di RPT193 in pazienti con dermatite atopica da moderata a grave. I ricercatori hanno esaminato gli adulti con almeno 12 mesi di storia della malattia, superficie corporea coinvolta (BSA) di almeno il 10%, punteggio ≥12 nell’Eczema Area and Severity Index (EASI) e punteggio ≥3 nell’Investigator Global Assessment (IGA).

L’analisi dei dati ha incluso 31 pazienti, randomizzati in rapporto 2:1 a ricevere RPT193 o placebo. Il trattamento è continuato fino al giorno 29, seguito da ulteriori 14 giorni di follow-up. L’endpoint primario era la sicurezza. I gruppi di pazienti erano relativamente ben bilanciati, dati i piccoli numeri, senza grandi differenze nelle caratteristiche basali.

L’esposizione dei dati si è concentrata sui risultati dell’indice composito SCORAD (Scoring Atopic Dermatitis), che ha un intervallo di punteggio compreso tra 0 e 103 e comprende risultati oggettivi, sia valutati dallo sperimentatore che riportati dai pazienti (PROs, patient-reported outcomes). Questi consistono nella BSA e in sei criteri per valutare l’intensità della malattia o la gravità della lesione. I PRO includono la perdita di sonno, il prurito e una scala analogica visiva per valutare l’attività della malattia negli ultimi 3 giorni.

La popolazione dello studio aveva un punteggio SCORAD medio al basale di circa 24, EASI medio al basale di circa 20, BSA di circa il 24% e tutti, tranne cinque dei 31 pazienti, avevano un punteggio IGA al basale di 3.

Rapida riduzione dell’attività dell’eczema
Dopo 4 settimane di trattamento con RPT193, il punteggio medio EASI era diminuito del 36% rispetto al basale, seguito da un ulteriore miglioramento nelle prime 2 settimane dopo l’interruzione del trattamento, con una differenza del 53% a 6 settimane.

La valutazione dello SCORAD ha mostrato un miglioramento del 26% rispetto al basale contro solo il 9% nel gruppo placebo, cresciuto fino a quasi il 40% con RPT193 dopo 6 settimane, mentre l’effetto del placebo è via via diminuito fino a tornare ai valori basali. I singoli componenti dello SCORAD sono migliorati del 30-50% dopo 6 settimane e hanno continuato a migliorare dopo la fine del trattamento.

«Non posso affermare che il farmaco funzioni perché questo studio non è stato potenziato per rilevare l’efficacia, ma abbiamo rilevato un segnale positivo abbinato a una tollerabilità abbastanza buona» ha affermato il primo autore Robert Bissonnette di Innovaderm Research a Montreal. «È molto interessante che la differenza in termini di efficacia sembra essere maggiore 2 settimane dopo il trattamento, forse dovuto al fatto che il farmaco agisce sugli accumuli di cellule. La riduzione delle cellule nel derma dopo aver interrotto il trattamento potrebbe spiegare l’efficacia aggiuntiva».

Il miglioramento continuo dopo l’interruzione del trattamento è coerente con la farmacocinetica unica del farmaco relativa al targeting della migrazione e dell’attivazione dei linfociti Th2 attraverso la segnalazione di CCR4, ha aggiunto.

L’unico evento avverso che si è verificato in più di un paziente in entrambi i gruppi di trattamento è stata la nausea, che si è manifestata anche nei volontari sani trattati con placebo durante uno studio preliminare sulla sicurezza del farmaco, «quindi è troppo presto per dire se si tratta di un vero segnale di sicurezza» ha osservato Bissonnette.

Efficacia significativa in una analisi post-hoc
Anche se nessun endpoint è stato valutato prospetticamente per la significatività statistica, un’analisi post-hoc del punteggio SCORAD totale ha mostrato un miglioramento significativo nel gruppo RPT193 rispetto al gruppo placebo al giorno 43 (p<0,05).

Nessuna variazione della BSA si è verificata nel gruppo placebo al giorno 29 o 43, mentre il gruppo RPT193 ha avuto una diminuzione di circa il 20% rispetto al basale al giorno 29 e una diminuzione del 40% al giorno 43 (p<0,05). Il punteggio SCORAD di gravità delle lesioni non è cambiato sostanzialmente rispetto al basale, ma è diminuito di circa il 20% entro il giorno 29 e di circa il 35% entro il giorno 43 nel gruppo RPT193 (p<0,05).

Le valutazioni combinate dei pazienti per perdita di sonno e prurito hanno mostrato una riduzione del 42,4% rispetto al basale nel gruppo RPT193 al giorno 29, rispetto invece a un aumento nel gruppo placebo. Al giorno 43 il punteggio composito era diminuito del 50% nel braccio RPT193 mentre era rimasto elevato rispetto al basale nel gruppo placebo (p<0,05). Analisi separate dei due parametri hanno mostrato un miglioramento simile in entrambi con RPT193 e differenze simili rispetto al placebo.

Dato che il farmaco prende di mira un tipo di cellula T, i ricercatori hanno analizzato la conta dei linfociti T nei pazienti trattati con RPT193 e non hanno rilevato alcuna diminuzione, ha concluso Bissonnette.

Bibliografia

Bissonnette R et al “RPT193, an oral CCR inhibitor: results from a randomized, placebo-controlled phase Ib monotherapy trial in patients with moderate-to-severe atopic dermatitis” ISDS 2021; Abstract 88.