Stasera in tv puntata speciale de Le Iene che raccontano “Due anni di Covid”: su Italia 1 in onda contenuti inediti, interviste, testimonianze e immagini
Sono ormai due anni che il mondo è tenuto sotto scacco dal Covid, ora iniziamo a vedere una luce, ma quale futuro abbiamo di fronte? Vaccini, terapie, green pass: il 2022 sarà l’anno del ritorno alla normalità? È con questo interrogativo che si apre stasera, venerdì 17 dicembre, in prima serata su Italia1, lo speciale de “Le Iene” dal titolo “Due anni di Covid”, dedicato al tema salute e sanità del nostro Paese dove, in tre ore di trasmissione, si analizza quello che è successo e di come il virus è stato affrontato negli ultimi due anni delle nostre vite, tracciando un bilancio del punto in cui, proprio ora, ci troviamo.
Con contenuti inediti, interviste, testimonianze e immagini, lo speciale – condotto da Gaetano Pecoraro e scritto da Riccardo Festinese – racconta i passi avanti fatti dalla scienza al fine di migliorare la nostra quotidianità, i vaccini, le terapie, il green pass e la quarta ondata, passando per le teorie complottiste dei no vax e no pass e alle loro continue manifestazioni. “Questa pandemia è stata la protagonista degli ultimi due anni della nostra vita, così come di tutto il mondo dell’informazione. È doveroso quindi approfondire questo momento eccezionale e tragico, ma è necessario andare oltre il Covid e raccontare, in presa diretta, il progresso e tutti i passi avanti compiuti dalla scienza– dichiara Gaetano Pecoraro a proposito del reportage- descrivendone l’importanza, fondamentale quando c’è ancora chi la mette in discussione. Proveremo a far aprire lo sguardo ai telespettatori descrivendo sia le eccellenze di tutto il mondo che quelle presenti sul nostro territorio, da quelle estremamente complesse alle più semplici, in grado di cambiare in maniera sostanziale sia la nostra quotidianità che le nostre vite. Questo speciale è anche un tentativo di dare a medici e scienziati tutto il nostro riconoscimento: è stato entusiasmante poter entrare nelle sale operatorie, assistere ad operazioni che fino a poco tempo fa erano irrealizzabili, ed è molto emozionante ora poterle mostrare a tutti. Abbiamo descritto tutti i cambiamenti e proveremo a dare maggiore consapevolezza a chi lo guarderà: se quello che verrà in futuro sarà migliore o peggiore dipenderà soltanto dalle nostre scelte”.
“Le Iene” tornano così ad occuparsi del Sistema Sanitario, nazionale ed estero, attraverso alcune eccellenze ospedaliere, con reportage girati all’interno dei reparti che utilizzano nuovissime tecnologie. In onda anche tutta la cronistoria di questa pandemia a partire dal minuto 1, cioè dal 31 dicembre 2019, momento in cui in Cina ha iniziato a diffondersi una polmonite con un tasso di mortalità molto più alto del normale, fino alla creazione dei vaccini. Con interviste realizzate in collegamento con paesi al di fuori dell’Unione Europea, si proverà a capirne il loro utilizzo, il loro funzionamento e anche perché essi siano così importanti e contestati allo stesso tempo. Si parlerà di problematiche e contraddizioni delle campagne vaccinali: laddove avanzano spedite il numero di morti è sceso moltissimo e questa è indubbiamente la chiave per uscire dalla pandemia, ma, ad oggi, il tasso di vaccinazione delle popolazioni africane è pari a meno del 10%, un tasso assolutamente sotto la soglia.
Sul tema, anche le ultime novità emerse in queste settimane. Spazio poi ai reparti per Sindrome post-Covid, con le testimonianze di medici e pazienti, ammalati, guariti e che ancora oggi portano addosso gli strascichi, psicologici ma anche fisici, della malattia. E ancora, un’inchiesta sulla medicina territoriale o di base, la nostra prima linea di difesa in materia sanitaria che però, a differenza di altri paesi e di fronte a quest’emergenza, sembra non aver retto. “Non potevamo esimerci dal dedicare un’altra serata al tema della sanità, è troppo importante e centrale ed è una cosa sulla quale abbiamo lavorato tutti i giorni per mesi. Questa pandemia ha cambiato la faccia del mondo e la nostra intenzione è proprio quella di fare un punto, di dare delle coordinate, a modo nostro ovviamente, perché le persone possano capire meglio ciò che sta succedendo e fare scelte dettate dalla consapevolezza e non dalla paura”, conclude Riccardo Festinese.