Air Quality Models Gateway permette di avere informazioni aggiornate in tempo reale e con previsione fino a tre giorni sulle concentrazioni nell’aria di inquinanti dannosi
Si chiama Air Quality Models Gateway ed è la piattaforma online sulla qualità dell’aria in Italia sviluppata dai laboratori ENEA di “Inquinamento Atmosferico” e “Analisi e Protezione delle Infrastrutture Critiche”, con il supporto del Ministero della Transizione Ecologica, nell’ambito di un accordo di collaborazione con ISPRA, Istituto Superiore di Sanità e Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del CNR, per assicurare un’efficace attuazione della Direttiva NEC – National Emission Ceilings in materia di riduzione dell’emissioni nazionali di determinati inquinanti[1].
Il portale permette di avere informazioni aggiornate in tempo reale e con previsione fino a tre giorni sulle concentrazioni in Italia di inquinanti dannosi per la salute, come PM10, PM2.5, Ozono (O3), biossido di azoto (NO2) e biossido di zolfo (SO2), generati da tutte le attività inquinanti (mobilità, riscaldamento, industria, agricoltura, ma anche emissioni naturali e sabbie sahariane).
“La piattaforma che abbiamo sviluppato rappresenta una novità in Italia. Per la prima volta tutti i cittadini potranno avere il quadro completo – passato, presente e futuro – della qualità dell’aria che respirano in tutto il Paese, mentre ricercatori e operatori di settore avranno a disposizione uno strumento efficace, aggiornato e di semplice consultazione per svolgere attività di ricerca, di pianificazione e controllo dell’inquinamento atmosferico”, spiegano Gaia Righini e Alberto Tofani, ricercatori ENEA.
In dettaglio, nella sezione ‘dati previsionali’ il portale ‘Air Quality Models Gateway’ offre previsioni di qualità dell’aria a tre giorni, con la visualizzazione delle concentrazioni di inquinanti in termini di valori orari e medie giornaliere; questo permette di conoscere in anticipo le concentrazioni in atmosfera degli inquinanti monitorati, pericolosi per la salute. La sezione riprende l’impostazione della piattaforma web “European Air Quality”, sviluppata dal Copernicus Atmosphere Monitoring Service della Commissione europea. Le simulazioni sono condotte con il sistema modellistico previsionale di ENEA ‘FORAIR-IT’ che produce previsioni meteorologiche e di qualità dell’aria su tutto il territorio nazionale, con una risoluzione spaziale orizzontale di 4 km per ogni ora dei successivi tre giorni, grazie al supercalcolatore ENEA “CRESCO”.
La sezione ‘dati storici’, invece, contiene simulazioni di qualità dell’aria in Italia nei periodi 2003-2010 e 2015, realizzate dal sistema modellistico atmosferico “MINNI”[2] dell’ENEA che fornisce medie annuali e stagionali della concentrazioni degli inquinanti, serie temporali su punti di interesse e statistiche annuali di legge. Gli utenti che si registrano sulla piattaforma potranno usufruire di tutti i servizi, mentre quelli non registrati avranno a disposizione una versione dimostrativa minima.
“Il monitoraggio, la valutazione sistematica e le previsioni a breve termine della qualità dell’aria, così come la produzione di scenari a medio-lungo termine sugli effetti delle politiche di riduzione delle emissioni sono tutte azioni consolidate nel nostro Paese, ma necessitano di innovazione e di aggiornamenti continui. E la nostra nuova piattaforma web va proprio in questa direzione, perché permette di aumentare ulteriormente le conoscenze sull’inquinamento atmosferico in Italia e di avere strumenti modellistici sempre aggiornati, che, in un contesto come il nostro, rivestono un carattere di particolare urgenza. L’Italia è stata infatti deferita alla Corte di giustizia europea per il superamento continuativo dei limiti di PM10 dal 2008 al 2017 e attendiamo, nei prossimi mesi, le sentenze di altre due procedure di infrazione per gli inquinanti PM2.5 e NO2”, conclude Antonio Piersanti, responsabile del Laboratorio Inquinamento Atmosferico.
Secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (EEA), l’esposizione cronica al particolato fine ha provocato in Europa 307 mila morti premature nel 2019, oltre 40 mila decessi sono attribuibili al biossido di azoto e quasi 17 mila all’ozono. Solo in Italia nel 2019, il PM2.5[3] ha causato la morte prematura di quasi 50 mila persone, un dato che colloca il nostro Paese in seconda posizione, dopo la Germania, nella classifica dei decessi da inquinamento atmosferico.
[1] La Direttiva NEC 2016/2284 stabilisce limiti nazionali per le emissioni in atmosfera di specifici inquinanti (biossido di zolfo, ossidi di azoto, composti organici volatili non metanici, ammoniaca e particolato fine) per il periodo 2020-2029 e dal 2030 in avanti.
[2] MINNI (Modello Integrato Nazionale per la Negoziazione Internazionale sui temi dell’inquinamento atmosferico) supporta il Ministero della Transizione Ecologica nell’attuazione delle Direttive europee sulla Qualità dell’Aria Ambiente (D.Lgs. 155/2010) e sulle Emissioni di Inquinanti Atmosferici (D.Lgs. 81/2018).
[3] La nuova linea guida sulla qualità dell’aria dell’OMS del 2021, con un limite per il PM2.5 di 5 µg/m3, avrebbe ridotto le morti premature correlate di almeno il 58%. L’Europa a 27 ha messo in campo il Piano d’azione Zero Pollution per ridurre il numero di morti premature dovute all’esposizione al particolato fine del 55% entro il 2030, rispetto al 2005. Sulla base della stima dell’Agenzia europea dell’ambiente, di 456mila morti premature attribuibili al particolato fine nel 2005, le misure Ue permetterebbero di ridurre di 250.800 il numero di morti premature in Europa.