Onicomicosi dell’unghia del piede: nuove raccomandazioni per la diagnosi e il trattamento formulate da un gruppo di esperti e pubblicate sul Journal of Drugs in Dermatology
L’onicomicosi dell’unghia del piede deve essere confermata con test di laboratorio e trattata con un piano individualizzato per ciascun paziente che può includere una gamma di opzioni di trattamento, secondo le nuove raccomandazioni formulate da un gruppo di esperti e pubblicate sul Journal of Drugs in Dermatology.
«L’onicomicosi dell’unghia del piede, un’infezione fungina del letto o della placca ungueale causata da dermatofiti, muffe o lieviti non dermatofiti, colpisce fino al 14% dei nordamericani» hanno scritto il primo autore Shari Lipner, del Weill Cornell Medicine in New York City e colleghi. «È un problema sottotrattato e prevede una terapia impegnativa poiché la crescita dell’unghia del piede può richiedere dai 12 ai 18 mesi, l’infezione si trova spesso sotto la lamina ungueale cheratinizzata che può impedire la penetrazione del farmaco e la malattia tende a recidivare facilmente».
Le raccomandazioni precedenti per il trattamento erano state pubblicate in Gran Bretagna nel 2014 e in Canada nel 2015. Lo scorso marzo si è svolta una tavola rotonda con dermatologi, podologi e un microbiologo, tutti autori dell’articolo, che hanno fatto il punto sulla diagnosi, sulle attuali opzioni di trattamento e sulla migliore pratica clinica.
Gli autori raccomandano di effettuare un’attenta valutazione per escludere altre cause di distrofia ungueale che possono avere aspetti clinici simili all’onicomicosi, meglio ancora se vengono condotti esami di laboratorio per escludere eventuali condizioni di origine non fungina.
Le opzioni di trattamento includono chirurgia, dispositivi, farmaci orali, farmaci topici o una combinazione di più trattamenti. Tutti i relatori hanno raccomandato piani di trattamento personalizzati per ciascun paziente e di prendere in considerazione il coinvolgimento delle unghie, l’organismo infettante, le caratteristiche del paziente e le comorbidità, i farmaci assunti, la biomeccanica, i costi e l’accessibilità alle cure.
Farmaci orali e topici raccomandati
I farmaci orali sono generalmente efficaci, ma presentano problemi di sicurezza come interazioni farmacologiche, disturbi dell’olfatto/del gusto, reazioni allergiche o possibile tossicità epatica. Inoltre ci sarebbero evidenze di una recente comparsa di resistenza antimicotica alla terbinafina, il farmaco orale utilizzato più comunemente.
Terbinafina e fluconazolo, anche se quest’ultimo non è approvato negli Usa per le onicomicosi, sono raccomandati come trattamenti orali di prima linea, mentre andrebbero evitati itraconazolo per questioni legate alla sicurezza e griseofulvina, per via di un’efficacia inferiore e della frequente comparsa di recidive.
Nei pazienti pediatrici e negli adulti con malattia meno grave è preferibile usare efinaconazolo, ciclopirox e tavaborolo come trattamenti topici di prima linea. Efinaconazolo può anche essere preso in considerazione per l’uso off-label per il mantenimento dei risultati raggiunti e per prevenire le recidive.
I farmaci topici combinati con terbinafina o fluconazolo sono stati suggeriti per l’impiego nei soggetti più anziani, immunocompromessi o diabetici, nonché per quelli con malattia grave.
«L’onicomicosi dovrebbe essere valutata clinicamente e confermata tramite microscopia, istologia e/o coltura» hanno scritto gli autori. «Per ottenere risultati ottimali i pazienti dovrebbero essere consigliati riguardo alle aspettative di trattamento, nonché alle cure di follow-up e al mantenimento post-terapia».
Bibliografia
Lipner SR et al. Therapeutic Recommendations for the Treatment of Toenail Onychomycosis in the US. J Drugs Dermatol. 2021 Oct 1;20(10):1076-1084. Leggi