Il team del progetto “Life Delfi” ha analizzato emissioni sonore e comportamento dei delfini per ottimizzare i dissuasori acustici che allontanano i cetacei dalle reti da pesca
I ricercatori dell’Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine (Cnr-Irbim) di Ancona, con la collaborazione dell’intero staff di Oltremare, hanno registrato per oltre 24 ore le emissioni sonore e il comportamento dei delfini.
Questa attività si inserisce in un filone di ricerca condotto nell’ambito del progetto “Life Delfi”, in cui si stanno utilizzando dissuasori acustici, noti come pinger, in grado di ridurre le interazioni fra delfini e attività di pesca. Infatti i delfini, e in particolare i tursiopi, noti particolarmente per le capacità cognitive e di adattamento alle attività antropiche, hanno modificato le proprie abitudini alimentari per sfruttare le nuove opportunità di alimentazione legate alle attività di pesca. In buona sostanza i delfini si avvicinano alle reti da pesca o addirittura seguono i pescherecci per cibarsi in maniera opportunistica del pesce catturato nelle reti o rigettato dalle imbarcazioni (scarto di pesca). In questa attività predatoria tuttavia i delfini possono ferirsi con gli attrezzi da pesca, ingerire pezzi di rete o addirittura rimanere intrappolati nelle reti (bycatch) con esiti letali. Per contro i pescatori subiscono danni economici da questa interazione perché i delfini rubano pesce dalle reti, lo rovinano o possono danneggiare le reti stesse.
Lo scopo dell’attività di ricerca condotta presso il parco Oltremare e a bordo di imbarcazioni di pesca commerciale è quello di sviluppare algoritmi che consentiranno di rilevare anche in ambiente marino la presenza dei delfini. Il fine ultimo sarà quello di sviluppare dissuasori acustici più efficienti e in grado di attivarsi solo in presenza di delfini, in modo da ridurre sia l’inquinamento acustico in mare che la possibilità di abituazione dei delfini ai segnali sonori emessi dal pinger, cosa che generalmente rende inefficaci i pinger nel lungo periodo. Un lavoro che permetterà di riuscire ad individuare l’algoritmo giusto per settare i pinger di “Life Delfi”, il progetto europeo che ha l’obiettivo di ridurre le interazioni tra delfini e pesca professionale. Grazie alla disponibilità offerta da Oltremare sarà possibile analizzare le vocalizzazioni prodotte dai sette tursiopi presenti nel parco correlandole con le attività effettuate nel corso della giornata, con un particolare focus su quelle di alimentazione.
Il progetto “Life Delfi”, finanziato attraverso il Programma LIFE dell’Unione Europea, vede 10 partner coinvolti: a collaborare al progetto europeo coordinato dal Cnr-Irbim di Ancona ci sono quattro Aree marine protette (Isole Egadi; Punta Campanella; Tavolara Punta Coda Cavallo; Torre del Cerrano), il Blue World Institute of Marine Research and Conservation, Legambiente Onlus e Filicudi WildLife Conservation, insieme alle Università degli Studi di Padova e Siena.