Vende il tetto della casa per il figlio rapito: sui social scatta la gara di solidarietà per aiutare il contadino nigeriano Saidu Faskari
Smonta il tetto vendendo mattoni e lamiere di alluminio per poter pagare il riscatto per il figlio rapito. E per il suo gesto, finito in un video divenuto virale, riceve donazioni a profusione. La storia arriva dalla Nigeria e per protagonista ha un contadino. Lui, nuova celebrità social, si chiama Saidu Faskari e ha 65 anni. Il video è stato girato da un vicino di casa, in un villaggio dello Stato di Katsina, nel nord della Nigeria sferzato dai venti del Sahel.
La campagna di solidarietà, partita sui social e su internet, doveva permettere di mettere insieme 100mila naira, quasi 250 dollari, la somma richiesta dai rapitori per liberare il figlio diciassettenne del contadino. In principio a essere sequestrato era stato lo stesso Saidu. Quando il figlio aveva portato ai rapitori i 50mila naira chiesti per il riscatto, nel dicembre scorso, questi avevano deciso di rilasciare il padre catturando però il ragazzo.
La storia è stata rilanciata dal Premium Times e da altri quotidiani nazionali, secondo i quali nei giorni scorsi Saidu ha chiesto di non inviare più soldi perché aveva ormai la somma necessaria. Giornalisti e donatori sperano possa presto riabbracciare il figlio. Quello dei sequestri resta intanto un business in Nigeria, in particolare nelle regioni del nord, dove operano sia il gruppo ribelle Boko Haram sia uomini armati definiti alternativamente “banditi” o “terroristi” e coinvolti anche in rapimenti di studenti. Questo mese, riferisce la Dire (www.dire.it), la polizia ha annunciato la liberazione di 90 ostaggi abbandonati in una zona di savana nello Stato nord-occidentale di Zamfara. Tra le persone sequestrate, probabilmente con lo scopo di chiedere un riscatto collettivo, anche bambini e donne incinte.