La Camera della Moda ha portato in scena la seconda edizione di “Including diversity talk”, dove fashion e inclusione si fondono
Cnmi-Camera Nazionale della moda italiana preme l’acceleratore sul tema dell’inclusione e diversità. L’associazione ha portato in scena la seconda edizione di “Including diversity talk”, un appuntamento di rilevanza internazionale organizzato con il supporto del Comune di Milano e di Intesa Sanpaolo, in qualità di main partner dell’evento.
A partire dalla pubblicazione nel 2019 del “Manifesto della diversità e dell’inclusività”, presentato proprio durante la prima edizione del talk, Camera della moda ha intrapreso un percorso volto al continuo apprendimento e allo scambio di vedute ed opinioni. Questo progetto a lungo termine è stato avviato con gli associati, attraverso il tavolo di lavoro sulle risorse umane composto da Bottega Veneta, Brioni, Dolce&Gabbana, Emilio Pucci, Zegna, Etro, Fendi, Giorgio Armani, Gucci, Loro Piana, Max Mara, Missoni, Moschino, Otb, Prada, Salvatore Ferragamo, Valentino, Valextra e Versace, e coordinato con il supporto progettuale di Michele Valerio, partner di Eupragma, sia con player globali, dando vita a varie iniziative.
Tra queste, “We are Made in Italy – black lives matter in italian fashion”, grazie al quale diversi designer Bipoc hanno partecipato, nel calendario delle Milano fashion week, ai “Fashion bridges – i ponti della moda”, sviluppato in partnership con l’Ambasciata d’Italia a Pretoria (Sud Africa), “Inclusive backstage” per gli hair stylist delle sfilate con l’obiettivo di approfondire le conoscenze sulle diverse texture di capelli ed in particolare quelle afro.
Inoltre la “Fashion minority alliance” ha reso nota oggi una partnership con Cnmi: «Questa collaborazione – ha commentato la fondatrice Barbara Kennedy-Brown – è un passo importante nella costruzione di un’industria della moda che riflette il tessuto culturale che rappresenta la società italiana di oggi e dà a coloro che sono veramente meritevoli, un posto al tavolo. Per troppo tempo, solo pochi privilegiati hanno avuto l’opportunità di avanzare nelle loro carriere nelle alte sfere dell’industria della moda globale e insieme a Camera nazionale della moda italiana possiamo aprire nuove porte a individui di talento provenienti dalle minoranze».