Donna morta a Gabicce per il morso di un ragno violino? La veterinaria Ilaria Pascucci dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Umbria: “Non è un assassino”
“Il ragno violino è un animale molto timido, non è aggressivo. Può, però, accadere di imbattersi in lui soprattutto durante l’estate, con il caldo, negli ambienti domestici, all’interno delle vecchie case, dietro i battiscopa e negli armadi. Qualche volta lo troviamo dentro le scarpe, se tenute negli sgabuzzini, o fra le lenzuola. È comunque un animale dalle abitudini molto riservate. Di colore marrone chiaro e riconoscibile, grazie al microscopio, per la caratteristica macchia che ha sul dorso. È un ragno che ha una tossina che può certamente provocare problemi, ma escludo che siamo di fronte a un ragno assassino in Italia“. Così, alla Dire (www.dire.it), la dottoressa Ilaria Pascucci, veterinaria che lavora presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche, parla del ragno violino, aracnide piuttosto piccolo, di circa 4-5 centimetri, finito in questi giorni agli onori della cronaca per essere ritenuto il presunto responsabile della morte di una 46enne di Gabicce Mare.
Pascucci invita però alla cautela e dichiara che “questo lo accerteranno solo i medici, credo che l’autopsia sia ancora in corso. In realtà è ancora tutto da verificare. A mio avviso è probabile che ci sia stata la presenza di cause concomitanti“.
L’esperta ribadisce che “a meno che non si siano innescati dal punto di vista generale altri meccanismi patologici, è difficile poter dire che il ragno violino sia un ragno mortale. Il suo morso può causare problemi ma, generalmente, non provoca la morte. Ad esempio, il veleno della malmignatta, un parente della vedova nera, è molto più pericoloso perché ha un’azione generale di tipo neurotossico. Il veleno del ragno violino è, invece, ad azione locale. Poi, ovvio, c’è sempre una reazione individuale delle persone rispetto a una sostanza che viene comunque iniettata”.
Pascucci sottolinea che “in letteratura esiste un unico caso in cui, purtroppo, una persona è giunta morta a seguito di un morso di ragno violino. Ma si trattava di una persona nella quale si è verificato quello che viene chiamato ‘aracnidismo necrotico sistemico’, una particolare sensibilità di questa persona legata anche ad una condizione patologica sottostante, che ha portato alla necrosi massiva dei tessuti, all’innesco di una reazione generale. Nonostante le cure non è stato possibile salvarla ed è morta in pochi giorni, si è trattato di una reazione iper acuta”.
La dottoressa dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche dichiara che “nella maggior parte dei casi il morso del ragno violino esita in un piccolo ponfo, come quello di un qualsiasi morso o puntura di insetto, che spesso non porta a particolare preoccupazione e che viene curato con una pomata a base di cortisone. Il problema è che, invece, in una parte di persone particolarmente sensibili al veleno iniettato si forma una lesione necrotica. La particolarità del veleno del ragno violino è proprio quella di avere un’azione necrotizzante sui tessuti. Da qui si può formare una escara, ossia una lesione necrotica, un’area più scura, bluastra dove il veleno porta alla morte dei tessuti. È un’azione locale, non generale”.
In caso di morso c’è, purtroppo, un’unica via per essere sicuri che si tratti di un ragno violino. Pascucci rende noto che “l’ideale sarebbe prendere l’animale e portarlo da chi, come noi, ha a disposizione i microscopi che consentono l’osservazione e la corretta identificazione. Molte volte, però, abbiamo il morso ma non il responsabile“.
In tutti i casi la cosa migliore è sempre riferirsi ad un medico. “Nel caso si assistesse alla comparsa di queste lesioni scure che vanno in necrosi- conclude- bisogna subito intervenire e confrontarsi con un centro antiveleni, per quanto non esista un siero antiveleno del ragno violino. Nel momento in cui si è di fronte ad una puntura che comincia a cambiare aspetto, che ci crea dolore, è buona norma riferirsi ad un medico e valutare l’ipotesi che ci sia stato il morso di un ragno violino”.