Spreco di cibo: Italia maglia nera tra i Paesi dell’UE


L’Italia è il Paese più sprecone d’Europa: la colpa è soprattutto del consumatore finale, responsabile del 68% del cibo che finisce in discarica

L'Italia è il Paese più sprecone d'Europa: la colpa è soprattutto del consumatore finale, responsabile del 68% del cibo che finisce in discarica

Non è un bel primato quello conquistato dall’Italia tra le 27 nazioni dell’Unione europea: tra il 2000 e il 2017, l’Italia è stato il Paese più sprecone d’Europa in termini quantitativi di cibo buttato via, con oltre 270 milioni di tonnellate tra cereali, pesce, frutta, carne, verdura, uova, patate, barbabietole da zucchero, prodotti lattiero-caseari, colture oleaginose.

Il dato è stato pubblicato dal Centro Comune di Ricerca (JRC) della Commissione europea in vista dell’attuazione della strategia Farm to Fork prevista dallo European Green Deal.

Nel dettaglio dei singoli alimenti, il nostro Paese ha il triste primato assoluto di spreco di frutta e verdura, sia complessivamente sia a livello medio annuale. Con oltre 1 milione di tonnellate di cereali buttati mediamente all’anno, l’Italia è seconda in Europa solo alla Germania, che peraltro ne butta quasi il doppio, ed è seconda dietro la Spagna per lo spreco di colture oleaginose. Terzo posto, dopo Germania e Francia, per sprechi di prodotti caseari e uova e, dopo Spagna e Francia, per il pesce e la barbabietola da zucchero buttate nella spazzatura.

Circa il 68% dei rifiuti alimentari sono generati dai consumatori finali, circa il 7% viene perso in fase di vendita e distribuzione finale, mentre il restante 25% dello spreco si divide equamente tra la fase di produzione primaria del cibo e i successivi processi di lavorazione.

Tracciando la produzione di rifiuti alimentari attraverso la catena di approvvigionamento sarà possibile dare priorità agli sforzi nella lotta contro lo spreco alimentare. In base alla direttiva quadro sui rifiuti (2008/98/CE), gli Stati membri dell’Ue sono obbligati a riferire i dati sulla quantificazione dei rifiuti alimentari. I dati effettivi sulla produzione di rifiuti alimentari dovranno essere forniti dagli Stati membri a Eurostat entro il 30 giugno 2022 e saranno la base per l’ulteriore lavoro della Commissione europea per proporre nel 2023 obiettivi legalmente vincolanti per ridurre gli sprechi alimentari in tutta l’UE.