Oggi il packaging è in grado di fornire alla filiera e ai consumatori tutte le informazioni necessarie sulla provenienza, sicurezza e qualità del prodotto
L’Osservatorio Out-of-the-box di Nomisma, che ha indagato la relazione tra il consumatore italiano e packaging dei prodotti agroalimentari in un epoca di grandi cambiamenti, dettati anche dalla pandemia.
Grazie all’evoluzione digitale, ormai il packaging è in grado di fornire alla filiera e ai consumatori l’insieme di informazioni necessarie a comprendere la provenienza e avere garanzie su sicurezza e qualità del prodotto.
Se non si intraprende questo percorso, si lascia spazio alla contraffazione e ad essere violato è il Made in Italy: grazie all’educazione del consumatore, il packaging è sempre più uno strumento di comunicazione e l’85% degli italiani è disposto a pagare anche 10 centesimi di euro in più per un pacco di pasta da un chilogrammo se sa di poter accedere ad una storia che possa raccontare cosa c’è dietro. Grazie alle analisi di Nomisma e Glaxi, è stato possibile costruire uno score sintetico di propensione alla tracciabilità dei consumatori italiani.
Sono donne, over 51, residenti prevalentemente al Sud e nelle Isole che credono nei valori della famiglia, nel lavoro e nel rispetto dell’ambiente e degli animali. Coerentemente ai propri valori, tra le informazioni di tracciabilità desiderate emergono, più delle altre, quelle in grado di certificare ottimali condizioni lavorative, identificare in modo univoco il prodotto e fornire informazioni sulla qualità e la provenienza biologica, elementi che si rispecchiano anche nell’estetica del pack scelto.
Ben il 26% ormai interpreta la tracciabilità in modo significativo come qualcosa di collegato alle definizioni più larghe e compiute dello sviluppo sostenibile. C’è poi un gruppo di italiani, che pesa ben il 35%, che percepisce la tracciabilità come qualcosa di incredibilmente legato a favorire il consumatore. Inaspettatamente invece, i più giovani non caratterizzano alcuna tipologia in maniera particolare, anzi sembrano spalmarsi più o meno omogeneamente su tutti i gruppi.