Corsa al Quirinale, lo schema centrista Draghi-Casini: uno al Colle, l’altro a Palazzo Chigi. Fari puntati sugli elettori di Italia Viva e Gruppo Misto
Come nel Palio di Siena, il centro della politica, o il terzo polo, per dirla con Matteo Renzi, fa la mossa e si piazza davanti al canape: è il voto su Pier Ferdinando Casini al terzo scrutinio sul Quirinale, il modo in cui ambienti centristi del Senato segnalano la candidatura dell’ex presidente della commissione Banche. Non una vera e propria conta, ma un segnale di presenza, che ha un destinatario: Mario Draghi. Grande sponsor di Casini è il leader di Italia viva Matteo Renzi, che lo considera una delle due scelte migliori. L’altra è appunto Mario Draghi come spiega in un approfondimento l’agenzia Dire (www.dire.it).
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Sul nome di Casini potrebbero convergere nel voto di oggi, spiegano fonti Iv, non solo i parlamentari renziani, ma anche voti provenienti dai gruppi misti, che vantano oltre 100 grandi elettori. Altri voti potrebbero arrivare da una parte del Pd e di Forza Italia. La regia dell’operazione è al Senato. Fonti azzurre di Montecitorio, invece, la smentiscono. Il presidente del Consiglio è ancora il nome di partenza per la trattativa sul Quirinale. Ma l’intesa si deve raggiungere in primo luogo sulla vita del governo, ed è il motivo per cui al conclave parteciperanno solo i partiti di maggioranza. Matteo Renzi assicura che se c’è accordo sul Colle, il governo si fa in un minuto. Ma è probabilmente vero il contrario. Oggi al conclave i ‘papi’ in entrata saranno almeno due. Bisognerà vedere chi uscirà cardinale. Fonti renziane assicurano che sarà in ogni caso una delusione a metà: se Mario Draghi andrà al Quirinale, per Pier Ferdinando Casini potrebbero aprirsi le porte di Palazzo Chigi.