Chiusa la guardia medica di Petronà presila catanzarese: enormi disagi per gli anziani e le fasce deboli della popolazione
Andali, Cerva, Arietta e Petronà, senza guardia medica, un discredito al progresso. Penalizzate le fasce deboli.
Sembrerebbe che siano state perpetrate violenze a carico di un medico in servizio di guardia a Petronà. Cosicché, la dirigenza sanitaria regionale ha deciso di chiudere la guardia medica “momentaneamente”. La notizia viene smentita, al telefono comunale: “notizia falsa”. Insomma, una commedia reality sembrerebbe tutta una turlupinatura.
Sono oltre cinquanta giorni che se ne parla in alcuni ambienti. Ma la conferma arriva proprio dal primo cittadino Vincenzo Bianco di Petronà bellissimo paese a ridosso della presila catanzarese.
Un tiro mancino quello della chiusura del servizio sanitario che senza alcun dubbio, viola il diritto alla salute. Perché le utenze che fanno, cioè facevano, capo al patrimonio umano, ammontano a oltre cinquemila. Di cui, circa il’75% è composto da persone ultra settantenni.
Un popolo di anziani che confidava in una Costituzione che avrebbe mantenuto un beneficio. Quel diritto dell’articolo n°32 che dice: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.”Certamente la Carta costituzionale si compone di 139 articoli (alcuni abrogati dalla L. cost. 3/2001), cui si aggiungono 18 Disposizioni transitorie e finali”.
Articoli che oggi mettono in dubbio l’espletamento della funzione legislativa ma che hanno rivoltato nella tomba i padri costituenti.
Disponibile e pronto a raccontarsi il sindaco Bianco, seduto alla scrivania del comune più ricco della presila catanzarese. Territorio coperto di enormi castagneti e carico di Boletus edulis . Con le sue belle terrazze che guardano al marchesato crotonese a 900 metri di altezza.
Andali, Cerva, Arietta e Petronà senza guardia medica, un discredito al progresso
Gli anziani soccombono
“Sull’interruzione del servizio sanitario è chiusura momentanea. Se si trasforma in chiusura totale siamo pronti a reagire con i sindaci di Cerva e Andali. Sono in contatto con loro, pronti ad agire anche non civilmente”. Replica Bianco stizzito. “! Prima chiusa quella di Cerva e poi Andali è stata voler penalizzare un territorio”. In estate è più popolato dall’immigrazione e dal turismo montano per che è vicino alla natura. Un patrimonio quello silano particolare al mondo. Con migliaia di organismi uni o pluricellulari, botaniche rarità e specie faunistiche uniche.
“In dicembre è arrivata telefonata dall’ASP: non vi lamentate se dovessimo togliervi il medico a Petronà” racconta il sindaco. E’ successo che un medico è stato aggredito al ritorno di una visita. Ma dopo mezzora arriva un’altra chiamata per smentire la prima telefonata della signora. Poiché la notizia non è veritiera! (Forse il fatto avvenuto fuori dalla giurisdizione comunale.) Quindi, arriva una comunicazione di chiusura momentanea. Io mi sono recato all’ASL e mi hanno detto che è stato “un saccheggio da parte dello Stato al meridione.”
Intanto, esce la furia che c’è in lui e incalza “La pubblicità preme sui giovani: se sei giovane e laureato vieni al nord, da mangiare, la stanza, tutto gratis! Perdiamo i nostri giovani. Li invitano a lasciare la loro terra.
Il 75% è formata da anziani con patologie, anche una ricetta semplice necessita. La salute degli anziani va tenuta sotto controllo.”
Quale messaggio vorrebbe mandare alla Regione Calabria? “ Attenzionare i nostri comuni dell’entroterra, fasce presilane, abbiamo bisogno di una guardia medica funzionale e presente.” Altrimenti, quel patrimonio storico che resta a confermare la nostra identità, scompare.