Site icon Corriere Nazionale

Diabete: per la glicemia fa bene l’attività ad alta quota

1 adulto su 5 considerato sano può in realtà avere un metabolismo del glucosio alterato, simile a quello delle persone che soffrono di prediabete

Le persone che soffrono di diabete di tipo 1 possono ottenere una riduzione maggiore della glicemia quando si allenano ad alta quota secondo un nuovo studio

Le persone che soffrono di diabete di tipo 1 possono ottenere una riduzione maggiore della glicemia quando si allenano ad alta quota e sono quindi più soggette al rischio di ipoglicemia, secondo i risultati di uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism.

In un piccolo trial che ha coinvolto sette adulti con diabete di tipo 1, i partecipanti hanno raggiunto livelli glicemici significativamente più bassi dopo 1 ora di esercizio in condizioni che simulavano un’altitudine di 4.200 metri rispetto al livello del mare.

«Questi risultati suggeriscono che l’allenamento eseguito poco dopo l’esposizione ad alta quota può aumentare il rischio di ipoglicemia mediata dall’esercizio fisico» ha affermato il primo autore Cory Dugan, dottorando in nutrizione e fisiologia dell’esercizio presso la scuola di scienze umane presso la University of Western Australia. «Chiediamo che le linee guida future considerino questi risultati per aumentare la sicurezza di questi pazienti quando passano da aree a bassa e alta quota come le montagne senza alcun acclimatamento».

Allenamento a bassa e alta quota
I ricercatori hanno condotto uno studio crossover randomizzato in singolo cieco, reclutando sette adulti con diabete di tipo 1 e senza malattie respiratorie da gennaio 2019 a settembre 2019. I pazienti hanno completato una sessione di familiarizzazione e due sessioni di esercizi. Hanno eseguito una sessione di allenamento in condizioni normossiche tipiche del livello del mare e una seconda sessione in una condizione ipossica che simulava un’altitudine di 4.200 metri.

Durante la fase di familiarizzazione i partecipanti hanno effettuato misurazioni antropometriche e sono poi stati sottoposti a un test da sforzo graduale per misurare la velocità massima del consumo di ossigeno. Prima di ogni sessione di allenamento è stata misurata la glicemia e l’esercizio fisico è stato svolto solo se la glicemia scendeva tra 6 e 11 mmol/l.

Entrambe le sessioni consistevano in 60 minuti di esercizio su un cicloergometro al 45% del tasso massimo di consumo di ossigeno a livello del mare. La pressione parziale dell’ossigeno era di 160 mm Hg a livello del mare e di 92 mm Hg a quota più alta. I pazienti hanno effettuato 60 minuti di recupero dopo ogni sessione. I ricercatori hanno prelevato campioni di sangue prima, durante e dopo ogni sessione per misurare il glucosio, il lattato e l’insulina e hanno raccolto i gas respiratori per misurare i tassi di ossidazione degli idrati.

Maggior rischio di ipoglicemia con esercizio ad alta quota
Prima dell’allenamento i partecipanti non presentavano livelli glicemici significativamente diversi tra le condizioni normossiche e ipossiche. Dopo 60 minuti di esercizio e 60 minuti di recupero, la glicemia si è ridotta in quanti si erano allenati in alta quota, ma non in coloro che avevano svolto attività fisica a livello del mare.

«Il maggior rischio di ipoglicemia post-esercizio in condizioni di ipossia suggerisce che i soggetti con diabete di tipo 1 devono prestare particolare attenzione nel monitorare i livelli ematici di glucosio quando si allenano in queste condizioni» ha commentato Dugan. «Inoltre, l’alterazione della glucoregolazione in combinazione con una molteplicità di altri fattori, come letture imprecise della glicemia o il congelamento dell’insulina a basse temperature, crea una combinazione unica di sfide per i diabetici che desiderano effettuare attività fisica ad alta quota».

Prima dell’esercizio, i partecipanti che si esercitavano ad alta quota avevano tassi di ossidazione dei carboidrati più elevati rispetto al livello del mare (p=0,002). Durante l’esercizio, il tasso di ossidazione è aumentato sia in condizioni di esercizio normossico (p=0,001) che ipossico (p<0,001). L’ossidazione è tornata a livelli simili a quelli pre-esercizio durante il periodo di recupero. Anche i tassi di ossidazione dei grassi sono aumentati significativamente in regime di esercizio ipossico (p=0,001) e normossico (p<0,001) prima di tornare ai livelli pre-esercizio durante il recupero.

Come riferito dagli autori, i limiti dello studio erano la ridotta numerosità del campione e la mancanza di tecniche di tracciamento degli isotopi o di biopsie muscolari. Studi futuri possono valutare ulteriormente i meccanismi che causano la caduta dei livelli di glucosio durante l’esercizio ad alta quota.

Bibliografia

Dugan CW et al. Effects of simulated high altitude on blood glucose levels during exercise in individuals with Type 1 Diabetes. The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, 2021; dgab881.

Leggi

Exit mobile version