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Psoriasi pustolosa generalizzata: buoni risultati con spesolimab

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Psoriasi pustolosa generalizzata: buone risposte in fase II dal biologico sperimentale spesolimab. Lo studio pubblicato su NEJM

Nei pazienti con psoriasi pustolosa generalizzata, l’inibitore sperimentale del recettore dell’interleuchina-36 spesolimab ha determinato una maggiore clearance delle lesioni dopo 1 settimana di trattamento rispetto al placebo, ma è stato associato a infezioni e reazioni sistemiche al farmaco. Sono i risultati di uno studio di fase II pubblicato sul New England Journal of Medicine.

La psoriasi pustolosa generalizzata (GPP) è una malattia cutanea infiammatoria rara, causata dall’accumulo di neutrofili nella pelle, pericolosa per la vita, distinta dalla psoriasi a placche e caratterizzata da un’eruzione diffusa di pustole sterili (vesciche di pus non infettivo) e dolorose. Il decorso clinico è variabile, con alcuni pazienti che hanno una malattia recidivante con riacutizzazioni ricorrenti e altri che hanno una malattia persistente con riacutizzazioni intermittenti.

La malattia ha un impatto sostanziale sulla qualità della vita dei pazienti e sul carico sanitario. La sua prevalenza è diversa a seconda delle regioni geografiche e colpisce maggiormente le donne rispetto agli uomini. Sebbene la gravità delle riacutizzazioni possa variare, se non trattate possono oortare al ricovero in ospedale con gravi complicazioni, tra cui insufficienza cardiaca, insufficienza renale, sepsi e insufficienza multisistemica d’organo, fino al decesso.

Esiste un’elevata necessità insoddisfatta di trattamenti in grado di risolvere rapidamente i sintomi delle riacutizzazioni della GPP e prevenirne le recidive, con un profilo di sicurezza accettabile. Le terapie immunomodulanti, compresi i farmaci biologici, vengono utilizzate sulla base dell’esperienza clinica in pazienti con psoriasi a placche, tuttavia ci sono evidenze limitate sull’efficacia e la sicurezza di queste terapie nel trattamento della malattia.

Coinvolgimento dell’interleuchina 36
Nella patogenesi di questo disturbo è coinvolta la segnalazione dell’interleuchina-36 (IL-36). Spesolimab è un anticorpo monoclonale umanizzato anti-recettore della IL-36, in fase di studio per il trattamento delle riacutizzazioni della malattia.

Il farmaco ha ottenuto la Priority Review da parte della Fda statunitense grazie al fatto che utilizza un meccanismo d’azione nuovo e unico per il trattamento di una condizione medica. Ha anche ottenuto la designazione di farmaco orfano per il trattamento della GPP, oltre alla designazione di terapia rivoluzionaria per il trattamento delle riacutizzazioni della malattia negli adulti.

Un trial per valutare efficacia e sicurezza di spesulimab
Uno studio di fase II ha coinvolto 53 pazienti con una riacutizzazione della psoriasi pustolosa generalizzata, assegnati in modo casuale in rapporto 2:1 a ricevere una singola dose endovenosa di spesolimab 900 mg o placebo al giorno 8, un’eventuale dose di spesolimab come farmaco di salvataggio dopo il giorno 8 o entrambe e sono stati seguiti fino alla settimana 12.

L’endpoint primario era un sottopunteggio del Generalized Pustular Psoriasis Physician Global Assessment (GPPGA) pari a zero, in un range che varia da 0 (pustole non visibili) a 4 (pustole gravi) alla fine della settimana 1. L’endpoint secondario chiave era un punteggio GPPGA totale di 0 o 1 (pelle libera o quasi libera da lesioni, sempre al termine della prima settimana di trattamento.

Buona efficacia ma con alta incidenza di infezioni
Al basale il 46% dei pazienti nel gruppo spesolimab e il 39% di quelli nel gruppo placebo avevano un sottopunteggio GPPGA di 3, mentre rispettivamente il 37% e il 33% dei soggetti avevano un sottopunteggio di 4.

Alla fine della settimana 1, il 54% dei partecipanti nel gruppo spesolimab ha raggiunto un GPPGA di 0, rispetto al 6% di quelli sottoposti a placebo (differenza di 49 punti percentuali, p<0,001). Un totale di 15 pazienti su 35 (43%) in ha ottenuto un punteggio GPPGA totale di 0 o 1, rispetto a 2 pazienti su 18 (11%) nel gruppo placebo (differenza di 32 punti percentuali, p=0,02).

I miglioramenti cutanei sono continuati per tutta la durata dello studio, accompagnati da miglioramenti clinicamente significativi della qualità della vita e dei sintomi come dolore e affaticamento rispetto al placebo

Sono state riportate reazioni al farmaco in 2 pazienti in trattamento attivo, in 1 di essi in concomitanza con un danno epatico indotto dal biologico sperimentale. Tra i pazienti nel gruppo spesolimab si sono verificate infezioni nel 17% e nel 47% dei soggetti, rispettivamente durante la prima settimana e in qualsiasi momento dello studio. Gli anticorpi antifarmaco sono stati rilevati nel 46% dei soggetti che hanno ricevuto almeno una dose di spesolimab.

«Senza trattamenti approvati negli Stati Uniti o in Europa per la gestione delle riacutizzazioni della GPP, c’è un significativo bisogno insoddisfatto per quanti soffrono di questa condizione cutanea angosciante e dolorosa, che spesso richiede cure di emergenza» ha affermato l’autore senior Mark Lebwohl della Icahn School of Medicine presso il Mount Sinai, New York. «Questi risultati clinici mostrano che spesolimab ha il potenziale per eliminare completamente dalla pelle i segni e i sintomi delle riacutizzazioni della malattia dopo una sola settimana, con effetti prolungati osservati fino a 12 settimane».

Bibliografia  

Bachelez H et al. Trial of Spesolimab for Generalized Pustular Psoriasis. December 23, 2021. N Engl J Med 2021; 385:2431-2440.

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