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Renzi e i soldi dall’estero: “Tutto regolare”

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Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi: “Soldi dall’estero? Tutto nella norma. Illegale è la pubblicazione dei miei documenti bancari”

“Dopo una breve pausa, in cui avevo addirittura recuperato consenso persino nei sondaggi, tornano casualmente gli attacchi evergreen sulle mie consulenze“. Lo scrive il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, nella sua e-news a proposito delle polemiche per i fondi ricevuti da società e fondi esteri. “Pensate che per aver spostato miei soldi regolarmente guadagnati da un conto all’altro – entrambi intestati a me, quello che si chiama giroconto – sono stato oggetto di segnalazioni plurime con l’acquisizione, ancora una volta, del mio conto corrente. Pochissime le reazioni di solidarietà degli avversari politici, con qualche lodevole eccezione come il mio amico Guido Crosetto”.

Renzi si difende e passa subito al contrattacco: “Per essere chiari e definitivi: la pubblicazione di questo materiale viola la legge, il segreto bancario, il segreto istruttorio, la privacy. Ciascuno può pensarla come crede sull’opportunità di lavorare anche all’estero ma la cosa vera e semplice è che io non violo la legge, chi fa queste uscite contro di me sì. Non sono illegali le mie attività, è illegale l’attività di chi mi attacca. Fingono di non capirlo perché io sono antipatico – osserva l’ex premier – Perché non smercio mascherine asiatiche o ventilatori rotti. Ma la verità è che ciò che faccio io è perfettamente legale, ciò che fanno i miei accusatori è perfettamente illegale. Qualcuno prima o poi si accorgerà di questo scandalo?“.

IL FUTURO DEI RIFORMISTI: “È UN’AREA CHE NEL PAESE ESISTE GIÀ”

Renzi passa poi a un’analisi dei movimenti dei partiti politici, accelerata dalle trattative per il Quirinale che hanno causato non poche tensioni in entrambe le coalizioni: “Voglio essere esplicito: il nostro futuro non si costruisce in provetta o con operazioni dall’alto. L’area riformista – che qualcuno chiama centro, che qualcuno chiama polo liberal democratico, che qualcuno non chiama proprio perché pensa di poter fare a meno di noi – è un’area che nel Paese c’è già. Sono quelli che stanno dalla parte del JobsAct e di Industria 4.0 e non dalla parte del reddito di cittadinanza. Sono quelli che tifano per un’Europa dal volto umano e non per il sovranismo dei muri. Sono i garantisti, non i giustizialisti. Sono quelli che vogliono l’uguaglianza in partenza, non l’uguaglianza all’arrivo. Sono quelli del merito, non dei sussidi. Sono quelli dei doveri, non solo quelli dei diritti. Quelli che vogliono le riforme costituzionali, non i post sui social. Quelli che parlano con le leggi approvate, dalle Unioni Civili al Family Act, non quelli che vivono di manifestazioni inconcludenti. Quelli che investono sulla cultura, non quelli che la cultura vorrebbero cancellarla”.

Il leader di Italia Viva aggiunge: “La rielezione del presidente Mattarella è stata accolta con un sospiro di sollievo dai tanti che in Italia e all’estero erano preoccupati dalla potenziale instabilità del PaeseLe parole del presidente davanti al Parlamento riunito in seduta comune sono state efficaci e chiare, specie sulla necessità di cambiare molto sui temi della giustizia, di cui torneremo a occuparci presto. Ma soprattutto il nuovo clima che si è creato mostra – una volta di più – come l’area riformista sia stata decisiva in questa legislatura per sgonfiare i populisti. E come sarà decisiva – con qualunque legge elettorale – nella prossima legislatura”.

IL 26 FEBBRAIO ASSEMBLEA NAZIONALE DI ITALIA VIVA

Renzi rivendica il ruolo del suo partito nelle vicende più importanti della politica italiana degli ultimi due anni: “Italia Viva c’è stata: non c’è uno che possa smentire la semplice verità per la quale senza la nostra iniziativa politica non avremmo mai avuto Mario Draghi a Palazzo Chigi e Sergio Mattarella al Quirinale. Ma soprattutto Italia Viva c’è e ci sarà. Come? Ne discuteremo il 26 febbraio nella nostra Assemblea Nazionale. In tanti oggi ci cercano, per fare strada insieme, dai gruppi parlamentari nazionali ai progetti condivisi all’estero. Io dico che questo rinnovato interesse è un fatto positivo. Ma che tutto ciò che andremo a fare lo faremo dal basso, macinando chilometri sulla strada col camper, esattamente come dieci anni fa. E partendo dalla risorsa più grande: i nostri amministratori locali, i punti di riferimento sul territorio, le storie di persone che si mettono in gioco ripartendo da zero”.

“SANREMO E IL PAPA DA FAZIO: TALVOLTA IL SERVIZIO PUBBLICO FUNZIONA”

Infine, il leader di Italia Viva parla anche di televisione: “Settimana intensa per la Rai. Prima il Festival di Sanremo decisamente straordinario, specie pensando alla varietà di talenti e di generazioni che anche semplicemente il podio mostra, spaziando da Blanco a Gianni Morandi. Ora che la musica è stata debitamente celebrata (a maggior ragione lo facciamo oggi nel giorno del compleanno numero 70 del grande Vasco Rossi) possiamo fare i complimenti ad Amadeus e ai suoi ragazzi, con un pensiero particolare per il mio amico Lucio Presta. E complimenti anche a Fabio Fazio che è riuscito a portare Papa Francesco in tv. Tante le cose dette dal Pontefice che fanno pensare: i lager criminali per fermare i migranti, il ruolo dei genitori nel gioco coi figli, il valore dell’amicizia, il senso dell’umorismo. E per i credenti i riferimenti alla preghiera, alla confessione, al ruolo della Chiesa. Talvolta il servizio pubblico funziona, e – da Sanremo a ‘Che tempo che fa’ – è giusto riconoscerlo”, conclude Renzi, che negli scorsi mesi aveva avuto screzi con viale Mazzini per alcune inchieste di Report come riferisce la Dire (www.dire.it).

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