Coppie divise da vaccino, violenze domestiche e infedeltà. L’Associazione avvocati matrimonialisti: “In Italia +10% di divorzi”
‘Questo matrimonio non s’ha da fare’. Soprattutto in epoca Covid. Ci perdonerà Alessandro Manzoni se prendiamo in prestito una delle frasi più famose del suo capolavoro, ‘I promessi sposi’, per adattarla all’attuale situazione sentimentale che stanno attraversando molti italiani che vivono nella stessa casa e la cui convivenza è stata messa a dura prova da quando il coronavirus ha fatto la propria comparsa.
Raggiunto dalla Dire (www.dire.it), il presidente dell’Associazione avvocati matrimonialisti italiani (Ami), Gian Ettore Gassani, spiega che “in questo momento parliamo di stime perché non abbiamo ancora i dati ufficiali dell’Istat. In base ai dati incrociati dalle varie sezioni dell’Ami possiamo, però, rilevare che soprattutto in alcune zone del Centro-Nord c’è stato un aumento almeno del 10% delle separazioni, sia per violenza e infedeltà”, che per sfinimento da convivenza forzata in pandemia “per quelle coppie che erano già in crisi”.
Per il legale “è indubbio che la pandemia sia stata deleteria non solo dal punto di vista economico e sanitario, ma anche dal punto di vista familiare, se non altro perché c’è stato un aumento esponenziale delle violenze intra familiare, con una crescita, purtroppo, anche di casi di femminicidi, di telefonate al numero 1522 e di denunce penali”. “È evidente- prosegue- che tutto questo abbia determinato una crisi della stabilità delle coppie e si può tranquillamente dire che il lockdown, soprattutto nella parte iniziale, nei primi tre mesi dove si è vissuto sotto lo stesso tetto, abbia determinato molte fratture coniugali”.
Il presidente dell’Ami fa sapere che “anche per quanto riguarda le scelte sul vaccino c’è stato un numero piuttosto significativo di separazioni. Un aumento che non posso quantificare, perché molte volte si sono rivolti ai nostri studi coniugi che volevano far causa al coniuge no vax o viceversa. O, addirittura, ci sono state crisi coniugali perché bisognava decidere se vaccinare o meno i figli”.
Gassani ricorda che “a tal proposito ci sono state alcune sentenze a riguardo, soprattutto in Toscana, di giudici che hanno autorizzato al vaccino figli minorenni contro il parere dei genitori. Diciamo che, indubbiamente, c’è stato un aumento di separazioni ma anche un aumento delle ragioni per le quali si è giunti alla separazione. Prima c’era la fine di un rapporto, la noia di un rapporto e la violenza, adesso c’è anche il vaccino”. “Purtroppo- chiosa il legale- quando accadono queste tragedie planetarie la famiglia risulta l’anello debole che paga il prezzo più alto, perché la crisi economica, le questioni ideologiche legate al vaccino, il nervosismo che serpeggia molte volte all’interno delle mura domestiche porta ad una crisi della quale non possiamo conoscere gli esiti. Ci auguriamo che si possa ritornare alla normalità, sperando che la famiglia diventi nuovamente la roccaforte dei valori e dei sentimenti”, conclude.