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La settoplastica può ridurre il rischio di asma

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La deviazione del setto nasale potrebbe configurarsi come un “treatable trait” dell’asma, con l’intervento di settoplastica in grado di ridurre il rischio

La deviazione del setto nasale potrebbe configurarsi come un “treatable trait” dell’asma, con l’intervento di settoplastica in grado di ridurre il rischio. Queste le conclusioni di uno studio recentemente pubblicato su The Journal of Allergy and Clinical Immunology: In Practice.

Razionale e disegno dello studio
“Alcuni casi di ostruzione nasale dovute a deviazione del setto possono portare a russamenti e apnee del sonno – ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio -. Inoltre, una deviazione severa del setto influenza anche la fisiologia della cavità nasale ed è causa di alterazioni mucosali e neurologiche”.

Ciò premesso, ad oggi sono ancora molto scarse le informazioni sull’impatto della deviazione del setto nasale sulla patofisiologia del tratto respiratorio inferiore.

Lo studio ha voluto studiare l’impatto della deviazione del setto nasale sull’incidenza dell’asma (e la possibile correzione di questo outcome sfavorevole con la chirurgia) sulla base dell’ipotesi, sostenuta da alcuni dati, dell’esistenza di una relazione tra i disordini a carico del tratto respiratorio superiore e la condizione asmatica.

I ricercatori hanno incluso 29.853 individui con deviazione del setto nasale (n= 9.951) o senza (n=19.902, gruppo controllo) con caratteristiche demografiche e cliniche simili. Questi sono stati seguiti nel corso di un follow-up, durato 9 anni, tra il 2005 e il 2013.

Risultati principali
Dall’analisi dei dati è emerso che l’incidenza di asma era significativamente maggiore negli individui con deviazione del setto nasale (aHR= 2,43; IC95%= 2,31-2,56).

Non solo: considerando gli individui con deviazione del setto nasale, 1.526 erano stati sottoposti a septoplastica tra il 2002 e il 2004, i risultati del follow-up al 2013 hanno mostrato un tasso ridotto di asma in questi individui sottoposti a chirurgia (aHR= 0,83; IC95%= 0,75-0,93).

I ricercatori hanno notato che, tra i pazienti con deviazione del setto nasale, si osservava anche un’incidenza maggiore di rinite allergica (aHR = 1,58; iC95%= 1,5-1,67) e rinosinusite cronica (aHR = 1,22; IC95%= 1,15-1,31).

“Considerando il contesto patobiologico – affermano – quando la dinamica del flusso respiratorio è alterata nei pazienti con deviazione del setto nasale, possono essere rilevate variazioni istologiche come metaplasia squamosa e infiltrazione di cellule infiammatorie nella mucosa nasale. Queste variazioni possono influenzare la clearance mucociliare e la produzione di muco attraverso le vie aeree respiratorie, con conseguente instaurazione di una condizione infiammatoria cronica nelle vie respiratorie che è tipica dell’asma”.

Di qui la deduzione che l’associazione frequente tra deviazione del setto nasale e asma – osservata in una proporzione di pazienti compresa tra il 20 e il 30% – potrebbe avere un impatto sulla diagnosi o rendere più difficile il trattamento.

Riassumendo
In conclusione, “…la septoplastica si associa ad una ridotta incidenza di asma e fornisce evidenze a favore dell’intervento chirurgico per controllare lo sviluppo di questa patologia nei pazienti con deviazione del setto nasale”.

“Sono necessari, a questo punto – aggiungono i ricercatori – ulteriori studi in grado di spiegare la relazione esistente tra la deviazione del setto nasale e l’asma, come pure studi di intervento in grado di confermare la relazione osservata tra septoplastica e lo sviluppo successivo di asma.

Bibliografia
You YS et al. Septal deviation could be associated with the development of bronchial asthma: A nationwide cohort study.  J Allergy Clin Immunol Pract. 2021;doi:10.1016/j.jaip.2021.11.002.
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