Amore ai tempi del ghosting: MioDottore svela 5 indizi per identificare in anticipo chi attua tale pratica, giusto in tempo per San Valentino
In un contesto sociale sempre più frenetico e complici le attuali restrizioni sanitarie, a fianco delle tradizionali frequentazioni amorose di persona, spesso le relazioni nascono online e vivono, almeno per i primi tempi, in chat. In questo scenario, dove il virtuale e il reale si intersecano continuamente, il fenomeno del ghosting pare prendere sempre più piede. In occasione di San Valentino, MioDottore – piattaforma specializzata nella prenotazione online di visite mediche e parte del gruppo DocPlanner – ha coinvolto una delle sue esperte, la Dottoressa Luisa Allione, psicologa, per indagare tale pratica, svelare le motivazioni che si celano dietro al ghosting e fornire 5 regole auree per individuare chi ha la tendenza a sparire nel nulla, proprio come un fantasma.
Ghosting tra conoscenza online e appuntamenti reali
Con il termine ghosting (dall’inglese ghost, fantasma) si intende l’interruzione completa, unilaterale e spesso apparentemente immotivata sia di rapporti tradizionali vissuti nella reale quotidianità sia di conoscenze nate e alimentate in rete. Il fenomeno esiste da sempre, ma con l’avvento della comunicazione digitale, ha registrato una vera e propria impennata. Chi attua tale pratica, scompare nel silenzio, ignorando ogni tentativo di contatto con l’altra persona.
Secondo l’esperta di MioDottore, vi sono differenze evidenti tra episodi di ghosting che capitano dopo anni di relazione e quelli che avvengono sul web, spiega: “I rapporti online sono maggiormente ‘rischiosi’ perché caratterizzati dall’assenza di comunicazione non verbale (utile invece a capire realmente l’altra persona) e per la facilità nel creare aspettative infondate, immaginando l’altro come ciò che si vorrebbe e non come è davvero. Inoltre, le opportunità di questo tipo di incontri sono continue e dunque per qualcuno può essere più facile sparire e passare da una conoscenza all’altra, senza sentirsi in dovere di dare spiegazioni”. Le motivazioni del ghosting però, sottolinea l’esperta, non sono da ricercare solamente nella differenza di scenari – la sola conoscenza online e quella attraverso incontri di persona – ma anche negli attori in gioco, ossia nelle loro esperienze passate, attitudini, difficoltà e paure.
I 5 indizi chiave per smascherare il ghoster
Secondo la dottoressa Allione non esiste un vero e proprio identikit per identificare un possibile partner che tenderà a scomparire senza lasciar traccia, sebbene spesso la personalità di chi mette in scena tale pratica abbia alcuni tratti narcisistici ed egocentrici. Esistono però degli atteggiamenti, quasi campanelli d’allarme, che accendono il sospetto di essere in contatto reale o virtuale con un potenziale ghoster. La specialista di MioDottore identifica 5 segnali:
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Eccessivo mistero, le persone che non consentono di farsi conoscere in modo limpido tendono a sparire più facilmente;
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Atteggiamenti evitanti, chi cerca di fuggire i confronti nella vita quotidiana, propenderà anche a schivare spiegazioni per la fine di una relazione;
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Egocentrismo, chi pone se stesso e le proprie problematiche al centro di ogni esperienza spesso trascura le emozioni e i sentimenti dell’altro;
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Impegni improvvisi, se una persona è inaffidabile durante situazioni tranquille e positive, lo sarà maggiormente quando gli eventi della vita si complicano;
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Stile machiavellico, “il fine giustifica i mezzi” è risultato essere un tipico modo di pensare del ghoster.
Come superare la sofferenza? Ragionando sulle aspettative deluse
Nonostante le possibili avvisaglie, può capitare comunque di subire una situazione di ghosting, che viene considerata come un vero e proprio dolore psicologico. Essere abbandonati senza una spiegazione ed essere successivamente ignorati è un’esperienza frustrante, in quanto lascia la persona in un limbo, con domande senza risposta e in una situazione sospesa. Ciò può intaccare la propria autostima e l’immagine che si ha di sé, nonostante spesso si tratti di relazioni di poca durata. Occorre dunque capire come la perdita di un breve legame possa occupare molto spazio nella mente e nel cuore di chi è stato deluso. La specialista di MioDottore spiega: “Secondo le neuroscienze, il dolore per il rifiuto sociale e il dolore fisico hanno elementi in comune. È pertanto appurato che l’interruzione improvvisa e inspiegabile di un legame, seppur breve, faccia male e risulti doloroso. Inoltre, la rottura dei propri sentimenti e del potenziale che la relazione avrebbe potuto avere può ferire più della perdita della persona reale. Questo investimento di pensieri, energie ed emozioni causa un forte stress. Per superare la sofferenza occorre riconoscerla e affrontarla, ragionare sulle proprie aspettative deluse, sulle personali emozioni e sulla paura del rifiuto per diventare più forti. Infine, è importante tenere presente fin dall’inizio i pro e i contro implicati nella specifica tipologia di comunicazione e conoscenza”.
Per far fronte a dubbi e domande relativi alla sfera emotiva e sentimentale, MioDottore mette a disposizione degli utenti la funzionalità di consulenza online, con circa 7.000 esperti disponibili. Nato per far fronte alle esigenze sorte con il primo lockdown, il progetto consente di incontrare via video gli specialisti della piattaforma, sia che si tratti di un primo colloquio o di appuntamenti di consueto monitoraggio del proprio benessere.
MioDottore fa parte del Gruppo DocPlanner ed è la piattaforma leader nel mondo della sanità privata con un sistema di prenotazione digitale automatizzato, unendo le funzioni di marketplace, software e CRM. Mette in contatto i pazienti con gli specialisti ed è pensata per rendere l’esperienza sanitaria più umana. MioDottore offre ai pazienti uno spazio dove trovare e recensire lo specialista più adatto alle proprie esigenze e allo stesso tempo fornisce ai professionisti sanitari e ai centri medici utili strumenti per gestire il flusso di pazienti, migliorare l’efficienza e la propria presenza online e acquisire nuovi pazienti. Il Gruppo DocPlanner attualmente serve 65 milioni di pazienti e gestisce 6 milioni di prenotazioni ogni mese. Conta 2 milioni di professionisti e circa 6 milioni di recensioni sui suoi siti in 12 Paesi. L’azienda, fondata nel 2012 in Polonia, ad oggi si avvale di un team di 1.800 persone con sedi a Varsavia, Barcellona, Istanbul, Roma, Città del Messico, Curitiba e Bologna. Arrivato in Italia nel novembre 2015, ha già registrato numeri record con oltre 210.000 dottori disponibili sulla piattaforma.
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