Giappone: con l’accordo di libero scambio entrato in vigore a febbraio del 2019 tutelate altre 28 denominazioni europee
L’accordo di libero scambio entrato in vigore a febbraio del 2019 tra l’Unione europea ed il Giappone ha introdotto, fra l’altro, la tutela di 219 IG europee agroalimentari e del vino con la possibilità che possano esserne aggiunte altre, fino ad 83 per parte, entro il 2023 ed il rinnovato impegno di aggiungerne il più possibile anche successivamente.
Nel corso dei primi due anni di applicazione dell’intesa ne sono già state riconosciute ulteriori 28 per parte: 21 alimentari e 7 del settore vitivinicolo della UE e 25 food e tre di prodotti alcolici giapponesi. Le italiane sono il Culatello di Zibello e l’olio di oliva Toscano che si aggiungono alle altre 45 che comprendono quelle dieci agroalimentari che rappresentano oltre il 90% del valore dell’export di tutte le denominazioni alimentari italiane.
Con riferimento agli obblighi sanciti dall’accordo, inoltre, il Giappone ha recentemente allineato le sue normative vitivinicole a quelle della UE ed ha autorizzato sul suo territorio varie pratiche enologiche dell’Unione. Sicuramente, quindi, un maggior numero di vini europei potrà raggiungere il mercato giapponese.
Il Giappone è la terza economia mondiale dopo Stati Uniti e Cina, ha oltre 127 milioni di abitanti ed è il secondo maggior partner commerciale della UE in Asia dopo la Cina ed il settimo a livello mondiale. Nel settore agroalimentare è il quarto mercato di riferimento per l’Europa tra i Paesi extra UE dopo gli USA, la Cina e la Svizzera. Circa il 10% degli scambi del Giappone avviene con la UE, che, pertanto, è al secondo posto tra i suoi partner commerciali.