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Crisi Ucraina: Putin ritira le truppe ma la Nato non si fida

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Crisi in Ucraina, Mosca annuncia il ritiro delle truppe al confine. La Nato smentisce: “Nessun segno di distensione”. Diplomazie al lavoro

Il portavoce del ministero della Difesa russo, il generale Igor Konashenkov, ha annunciato che le esercitazioni militari al confine con l’Ucraina sono terminate e pertanto varie truppe potranno fare ritorno alle loro basi. Secondo quanto riporta l’agenzia russa Tass, Konashenkov ha detto: “Mentre le procedure di addestramento stanno volgendo al termine, le truppe, come sempre accade, marceranno in squadra verso le loro guarnigioni”.

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Il portavoce ha confermato che le unità dei distretti militari meridionali e occidentali hanno già iniziato a partire e a caricare le attrezzature. L’iniziativa segue parole di apertura verso il dialogo diplomatico pronunciate ieri sia da Mosca che dai paesi Nato, dopo che questi ultimi si erano detti certi di un’imminente aggressione russa all’Ucraina. Ieri, il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha detto che “è ancora possibile un accordo coi paesi occidentali”.

Qualcosa di analogo è emerso dal bilaterale tra il presidente americano Joe Biden e il primo ministro britannico Boris Johnson, che hanno parlato di “finestra diplomatica ancora aperta”. Mentre alcuni analisti interpretano il ritiro parziale delle truppe russe dal confine come un segnale di de-escalation, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha dichiarato: “Il 15 febbraio 2022 entrerà nella storia come il giorno in cui la propaganda di guerra occidentale è fallita. Sono caduti in disgrazia e sconfitti senza che sia stato sparato un solo colpo”.

Il lavoro diplomatico prosegue quest’oggi a Mosca, dove è atteso il cancelliere tedesco Olaf Scholz per incontrare il presidente Vladimir Putin. Il parziale ritiro delle truppe russe dal confine ucraino ha prodotto un effetto positivo sui mercati finanziari, facendo guadagnare punti al rublo sul dollaro e l’euro.

NATO: NESSUN SEGNO DI DISTENSIONE DA PARTE DI MOSCA

Fino a ora non abbiamo visto nessun segno di distensione e nessuna riduzione effettiva della presenza militare russa nei territori a confine con l’Ucraina”. Così il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg nella conferenza stampa che precede il vertice dei ministri della Difesa dell’organizzazione fissata per mercoledì 16 marzo.

“I segni per la ricerca di una soluzione diplomatica da parte di Mosca infondono un cauto ottimismo, ma già nelle minacce viste in passato la Russia ha ritirato le truppe dal confine pur lasciando sul campo tutto l’equipaggiamento militare e mantendendo viva la possibilità di un’imminente minaccia”, ha continuato Stoltenberg nel reagire all’annuncio del Ministero della difesa russo sul ritiro parziale dei soldati ammassati al confine.

Il Segretario generale Nato, spiega la Dire (www.dire.it), ha sottolineato come le iniziative militari di Mosca nella regione nel corso delle ultime settimane siano senza precedenti. “Con questo numero di truppe e con questo volume di artiglieria pesante, missili e aerei di guerra, la Russia può invadere senza preavviso”, ha proseguito Stoltenberg giustificando la crescita della presenza militare transatlantica nell’area.

“Agiremo in base a come cambierà questa situazione e le nostre decisioni saranno basate su quello che farà la Russia, ma stiamo anche valutando se mantenere una presenza sul campo più nel lungo termine”, ha continuato Stoltenberg.

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