Fondali oceanici: all’OGS, l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, il coordinamento delle attività di perforazione scientifica
Il Consorzio Europeo per la Perforazione Scientifica dei Fondali Oceanici – ECORD ha scelto l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS per coordinare le attività del suo Comitato Scientifico – ESSAC per i prossimi tre anni. L’ESSAC si è, infatti, da poco trasferito presso la sede di Trieste dell’OGS per garantire le attività di pianificazione, coordinamento del contributo scientifico e tecnologico e della partecipazione di ECORD alle attività dell’International Ocean Discovery Program (IODP).
“I fondali di mari e oceani occupano tre quarti della superficie totale della Terra e sono la grande frontiera della conoscenza del nostro pianeta” spiega Angelo Camerlenghi, ricercatore dell’OGS e coordinatore dell’ufficio ESSAC.
Dagli anni Sessanta del secolo scorso, parallelamente allo sviluppo della ricerca spaziale, molti paesi hanno avviato un programma di esplorazione scientifica dei fondali oceanici che, con diverse denominazioni (Deep Sea Drilling Project, Ocean Drilling Program, Integrated Ocean Drilling Program), ha dato vita al più grande e longevo programma di cooperazione scientifica internazionale nel campo delle Scienze della Terra.
Studiare i fondali oceanici è di fondamentale importanza per diversi motivi. Nei sedimenti è conservato l’archivio della storia climatica mentre le rocce vulcaniche racchiudono la storia dell’evoluzione della Terra. Sui fondali, inoltre, si originano i più grandi fenomeni di pericolosità geologica (esplosione di vulcani sommersi, grandi terremoti, frane sottomarine) che possono causare gli tsunami che colpiscono le coste. Ma non si tratta solo di geologia, perché sedimenti e rocce dei fondali oceanici contengono la testimonianza della biodiversità marina e la sua evoluzione in relazione ai cambiamenti globali, oltre a una biosfera profonda largamente sconosciuta e rappresentano ambienti di vita estremi di cui oggi conosciamo molto poco.
Attualmente varie infrastrutture di perforazione scientifica sono attive in tutto il mondo, ospitando tecnici, ricercatori e studenti per studiare i segreti dei fondali oceanici. Dal 2013 quindici paesi Europei e il Canada si sono consorziati per partecipare al programma tramite il consorzio ECORD che ha, tra gli altri, il compito di implementare le perforazioni in ambienti sensibili non facilmente raggiungibili dalle piattaforme messe a disposizione da Stati Uniti d’America e Giappone, come le acque polari e quelle poco profonde ai margini degli oceani.
“L’affidamento dell’ufficio ESSAC all’OGS, un Ente Pubblico di ricerca italiano, premia gli sforzi crescenti del nostro paese per promuovere ricerca scientifica e innovazione in ambito marino e marittimo riconoscendo il valore imprescindibile della conoscenza scientifica per lo sviluppo di un’economia blu sostenibile” conclude Elisabetta Erba, docente dell’Università di Milano e presidente della commissione CNR per la partecipazione italiana a ECORD.
Maggiori informazioni:
ECORD: https://www.ecord.org/ e https://www.ecord.org/about-ecord/management-structure/essac/