Dal bonus per lo psicologo da utilizzare nell’immediato a misure strutturali: 21 Società scientifiche chiedono misure per l’aiuto psicologico post Covid
Un bonus per lo psicologo da utilizzare nell’immediato, ma anche misure strutturali per affrontare il disagio mentale cresciuto insieme alla pandemia. Lo chiede un documento firmato da 21 Società Scientifiche e indirizzato a Governo, Parlamento e Regioni, che sottolinea come l’emergenza Covid abbia “amplificato problematiche psicologiche e psichiatriche, facendo diventare il problema del malessere psicologico e dei disturbi psichici e comportamentali un problema sociale”.
Utilizzando al meglio le misure del PNRR, si legge, “nel contesto dei servizi sanitari è necessario adottare un quadro integrato di misure imperniato sull’attivazione di strutture pubbliche e innovative di prossimità per rispondere al bisogno di ascolto e sostegno psicologico, come il Consultorio psicologico, con la funzione di intercettare precocemente i bisogni di salute e benessere psicologico dei cittadini”. Così come è necessario “il potenziamento dei servizi di salute mentale, di neuropsichiatria infantile e delle dipendenze, dei Consultori familiari, del Piano Nazionale delle Cronicità, di psicologia ospedaliera, assistenza domiciliare, riabilitazione, neuropsicologia”. Nell’immediato, però, proseguono le società scientifiche, occorre garantire “l’accesso alle consulenze e trattamenti a tutti quei cittadini e quelle famiglie che non riescono ad avere risposte nel pubblico e non possono accedere nel privato per mancanza di risorse economiche, mediante l’erogazione diretta del bonus o voucher. Si tratta di una misura straordinaria, richiesta a gran voce da un numero crescete di cittadini, che può agire nell’immediato e accompagnare la concretizzazione degli obiettivi di revisione del sistema sopra indicati”.