Covid, per l’infettivologo Bassetti “la scienza ha vinto, il prossimo autunno non sarà come 2020 e 2021”
“A distanza di due anni dall’inizio della pandemia, io sono molto contento di quello che la scienza ha fatto e delle armi che ci ha messo a disposizione per il Covid. Abbiamo numerosi anticorpi monoclonali, abbiamo tre antivirali approvati, vari antinfiammatori potenti che sappiamo quando e come usare. Abbiamo numerosi vaccini con diverse tecnologie. Io non mi aspettavo dopo due anni di avere così tante armi. La scienza ha vinto. Ha depotenziato il virus. Quando le persone seguono la scienza vaccinandosi o rivolgendosi ai medici rapidamente, diventa molto più difficile rischiare la vita”. Così in un post su Facebook l’infettivologo Matteo Bassetti, direttore delle Malattie Infettive del San Martino di Genova.
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“QUESTO VIRUS RIMARRÀ COME POSSIBILE FONTE DI INFLUENZA O POLMONITE”
“Oggi se si muore di Covid vuol dire che qualcosa non ha funzionato nel sistema: vuol dire che non ci si è vaccinati, che si è andati in ritardo dal medico, che ci si cura con chissà quali terapie non approvate. Poi ci sono anche i casi in cui il vaccino può non aver funzionato. In autunno avremo dei casi, come li avremo anche negli anni futuri, questo virus fa parte del pool dei potenziali agenti che possono dare polmoniti o influenza. Si sommerà agli altri. Ma il prossimo autunno – conclude Bassetti come riferisce la Dire (www.dire.it) – non sarà come quello del 2020 o del 2021, e questo grazie a quello che ha fatto la scienza. Viva la scienza”.