Covid, per l’Unione europea certificati di guarigione validi con test antigenici eseguiti da professionisti del settore sanitario inseriti nell’elenco comune dell’Ue dei test rapidi
La Commissione europea ha adottato un atto delegato con cui permette agli Stati di emettere dei certificati di guarigione a chi è risultato positivo alla Covid-19 con un test antigenico eseguito da professionisti del settore sanitario e che figuri nell’elenco comune dell’Ue dei test rapidi. I certificati di guarigione, nell’ambito del certificato digitale europeo Covid per la circolazione nell’Ue, erano ottenibili solo a seguito di test molecolare Pcr positivo. Gli Stati membri possono inoltre rilasciare queste certificazioni retroattivamente, a partire da prove datate di un test antigenico positivo risalenti almeno all’1 ottobre 2021. La proposta va nella direzione di “facilitare la libera circolazione nell’Ue”, ha dichiarato il commissario europeo alla Giustizia Didier Reynders.
La Commissione, spiega la Dire (www.dire.it), accoglie inoltre con favore l’adozione di un quadro aggiornato che agevoli i viaggi verso l’Ue per i viaggiatori vaccinati che abbiano ricevuto l’ultima dose dei vaccini che hanno ottenuto l’approvazione d’emergenza dell’Organizzazione Mondiale della Sanità almeno 14 giorni prima del loro arrivo in Europa e non oltre i 270 giorni dall’ultima iniezione. Ammessi anche coloro che abbiano ricevuto il booster aggiuntivo o che siano guariti dal Covid-19 entro 180 giorni prima di recarsi nell’Ue.
Dall’1 marzo stop quarantena da Paesi extra Ue
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato una nuova ordinanza che prevede, a partire dal 1 marzo, per gli arrivi da tutti i Paesi extraeuropei le stesse regole già vigenti per i Paesi Europei. Per l’ingresso sul territorio nazionale sarà sufficiente una delle condizioni del Green pass: certificato di vaccinazione, certificato di guarigione o test negativo. È quanto si legge in una nota del ministero.