Cos’è l’esaurimento emotivo? Cos’è questa sensazione di essere sempre stanchi? In che modo può influire sulla nostra quotidianità? Rispondono gli psicologi
Cos’è l’esaurimento emotivo? Cos’è questa sensazione di essere sempre stanchi? In che modo può influire sulla nostra quotidianità? Quali sono solitamente le cause di questo tipo di esaurimento? Quali sono i sintomi che ci permettono di rilevare uno stato di stanchezza emotiva? Perché l’auto-esigenza può diventare un pericolo per il nostro benessere psicofisico?
Gli esperti di Guidapsicologi.it spiegano cosa succede a quelle persone che si sentono psicologicamente esauste, quali sono i soggetti maggiormente esposti a questo rischio, e ci dà alcuni consigli per prevenire e superare l’esaurimento emotivo.
Che cos’è l’esaurimento emotivo?
L’esaurimento emotivo si riferisce allo stato raggiunto da una persona a seguito di un grande sovraccarico di responsabilità lavorative, personali, familiari, accademiche, dover far fronte a problemi, alti livelli di esigenza personale, ecc. Ovvero, una serie di circostanze della vita quotidiana che possono esaurire una persona se richiedono un eccesso di tempo e fatica. Nello specifico, si riferisce alla sensazione percepita dal soggetto di non farcela più, di aver esaurito le risorse per far fronte alle richieste dell’ambiente che lo circonda, e di sentirsi sopraffatto.
Quali sono i sintomi che ci permettono di rilevare uno stato di esaurimento emotivo?
Quando ciò accade, la persona si sente stanca, perde la voglia di fare, è più irritabile o ha sbalzi d’umore improvvisi, subisce una perdita di concentrazione e inizia a notare sintomi di malessere fisico come ad esempio mal di testa, disturbi del sonno (voglia di dormire molto, dormire poco, non riuscire ad addormentarsi, risvegli notturni), problemi gastrointestinali (diminuzione o aumento dell’appetito, problemi di digestione). Tutto ciò può generare conseguenze in vari aspetti della vita come un rendimento scolastico o lavorativo inferiore, conflitti interpersonali (partner, colleghi), abbandono di attività piacevoli come lo sport, sostituire un’alimentazione sana con abbuffate o digiuni, ecc.
Quali possono essere le conseguenze di questo stato? Tutto ciò favorirà un intensificarsi dei sintomi, amplificando la sensazione di incapacità di controllo e di impotenza. Alla fine, la persona si troverà intrappolata in un circolo vizioso di sensazioni molto spiacevoli, dettato da un elevato livello di auto-esigenza, o da pressanti richieste esterne, con la conseguente comparsa di emozioni negative.
Quali sono solitamente le cause di questo tipo di esaurimento?
Ci sono una serie di fattori chiamati “di rischio”. Ci sono studi (Vazquez-Ortiz, J., 2012) che indicano addirittura che esistono professioni più legate ad essa, come quelle appartenenti al settore sanitario e tutte quelle che includono il servizio clienti. Tuttavia, chiunque può sentirsi stanco, emotivamente provato, se si verificano le circostanze sopra descritte.
I principali fattori di rischio sono condizioni di lavoro che richiedono alti livelli di impegno e attenzione, difficoltà della persona a disconnettersi, mancanza di risorse sociali, scarsa rete di supporto sociale, mancanza di strategie per affrontare lo stress o gestire i conflitti, ecc.
Auto-esigenza. Non tutti sono esposti allo stesso modo al rischio di esaurimento emotivo
Il soggetto più esposto al rischio di soffrire di esaurimento emotivo è solitamente qualcuno che non ha tempo per se stesso e non riceve riconoscimento, affetto o considerazione sufficiente. Di solito sono individui da cui tutti si aspettano che siano sempre presenti e che mettono da parte i loro problemi per fare spazio a quelli degli altri. Per questo motivo le persone si relazionano con essi come se fossero esenti da preoccupazioni.
Si tratta infatti di individui che vengono percepiti come invincibili, più forti degli altri, capaci di resistere a qualsiasi cosa. Non a caso, l’auto-esigenza è spesso causa di esaurimento psicologico.
Anche i pensieri negativi influiscono sullo stato emotivo e psicologico, per questo dobbiamo imparare ad avere un atteggiamento positivo verso i nostri obblighi e verso tutto ciò che non dipende da noi, imparare a riposare e svolgere attività gratificanti. L’ossessione di voler controllare tutto e il perfezionismo possono diventare un pericolo per il benessere psicofisico.
Solo chi riesce ad imparare ad essere consapevole e a riconnettersi con se stesso, con i propri desideri ed emozioni, può prevenire stati di esaurimento e gestire lo squilibrio emotivo. Bisogna essere gentili e comprensivi con se stessi, e smettere di comportarsi in ogni momento come un giudice intransigente.
Suggerimenti per prevenire e superare l’esaurimento emotivo
Per evitare che ciò accada, è necessario disporre di una serie di fattori protettivi quali:
-
Sviluppare strategie per gestire lo stress o il conflitto.
-
Saper analizzare i problemi, essere in grado di proporre diverse opzioni di soluzione, ecc.
-
Accettare che la frustrazione fa parte della vita. Quando vogliamo fare qualcosa e non possiamo o non otteniamo i risultati attesi, è probabile che ci sentiamo frustrati. Accettare questa sensazione come parte del processo senza perdere di vista il nostro obiettivo ci protegge dal burnout.
-
Svolgere attività ricreative e piacevoli che aiutino a generare emozioni positive.
-
Rete di supporto sociale, amici, famiglia.
Per chi si sente già provato, ecco alcuni suggerimenti per superare l’esaurimento emotivo:
-
Fare il contrario: riposare.
-
Svolgere attività che implicano la disconnessione, piacevoli, provare emozioni positive.
-
Valutare se e come lavorare sulla gestione dei problemi. Analizzarli da un altro punto di vista, prendere in considerazione altre possibili soluzioni.
-
Accettare che ci si deve fermare, capire che non è un fallimento, ma una revisione di ciò che sta accadendo.
-
Non essere troppo duri con se stessi, nessuno è perfetto o sa fare sempre tutto bene al 100%.
-
Prendersi cura di sé attraverso un buon uso del proprio tempo libero, relax, vita sociale, fare le cose che si amano…