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Anna Segre in libreria con “La distruzione dell’amore”

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“La distruzione dell’amore” è il titolo del volume di Anna Segre edito da Interno Poesia, con la prefazione di Margherita Giacobino e la postfazione di Beatrice Zerbini

Lei mi ama e ciò alza le mie quotazioni sul mercato degli affetti. Ho quei brutti nei, sono tutta storta, la faccia stropicciata, e i fianchi molli, amata tutta, così. Nevrotica, ossessiva, iper-reattiva, spelacchiata, rauca e bianca fosforescente, addirittura desiderabile mi vede. L’amore, diceva la poetessa, non è cieco: è un Dio i cui bislacchi criteri sfuggono alla gravitazione e alla termodinamica, perciò noi vediamo disordine dove lui crea mondi”. Sono i versi di ‘Immeritatamente’, una delle poesie contenute nell’ultimo libro di Anna Segre, dottoressa in medicina, psicoterapeuta, scrittrice omosessuale. ‘La distruzione dell’amore’ è il titolo del volume edito da Interno Poesia, con la prefazione di Margherita Giacobino e la postfazione di Beatrice Zerbini.

Una raccolta di versi in cui l’autrice racconta l’amore “come sentimento necessario alla vita e al contempo quasi impossibile da mantenere”. Dall’amore saffico, quello che caratterizza la vita di Segre, all’amore senza etichette, per raccontare in versi quelle relazioni che prima vengono idealizzate e poi disilluse. “Anche quando si fa fatica a mantenere un progetto comune, anche quando si scoprono le ombre e i difetti dell’altra e la storia finisce, in realtà l’amore non si distrugge- dice Segre- si trasforma, si rinnova, si evolve, diventa altro. Quella che si distrugge è l’idea iniziale che si aveva di quell’amore”. Le poesie di Segre fotografano questi momenti in cui si sente di aver perso la magia iniziale, di aver perso l’illusione “di riuscire finalmente nella costruzione della città ideale”.

Relazioni idealizzate e trasformazione, un tema che Segre incontra spesso anche nel suo lavoro di psicoterapeuta. “Con i miei pazienti io sono l’altro punto di vista, il mio compito- dice- è quello di mettere tante ideali telecamere per far vedere le cose da angolazioni diverse e rendere evidente che al di là di quella storia finita esiste ancora tanto altro”.

Ognuno di noi “è la somma di tante cose – spiega l’autrice alla Dire (www.dire.it) – così ad esempio io sono la somma di me stessa, delle esperienze della mia infanzia, dei racconti dei miei pazienti, di quelli delle mie amiche. Una somma di cose rispetto alla quale diventa difficile definirsi in una società in cui però si richiede che tutto sia definito, che tutto rientri in una casella Excell”.

L’amore “che sia omosessuale o eterosessuale, e per chi ama questa distinzione è un’etichetta superflua– evidenzia Segre- è il cardine della vita per moltissimi di noi. In questo momento difficile, in questi anni di pandemia, per molti proprio l’amore è stata la risposta, una risposta di confronto e di cura”, conclude la psicoterapeuta.

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